La proposta di pace di Olmert : articoli

Premessa: ma è andata proprio come alcuni sostengono: I palestinesi hanno rifiutato il piano di pace proposto?  peccato che ,nel frattempo, continuasse l'espansione delle colonie con la tacita approvazione del Governo israeliano. Consideriamo anche il momento politico: per il Premier Olmet : si profilava l'apertura di un'inchiesta per corruzione e questo piano di pace gli avrebbe potuto garantire un futuro politico , grazie all'inevitabile appoggio della comunità internazionale E' un caso che questa proposta non sia stata fatta ad Annapolis o in un contesto internazionale, visto l'ostilità della destra? E' un caso che in realtà non esista un documento ufficiale,,ma solo una bozza?

Increased Reports that Next Israeli Government to Advance West BankOlmert's toxic legacyAbu Mazen: «Per la pace pronti a scambi di terre»
Haaretz exclusive: Olmert's plan for peace with the Palestinians ...

Osservatorio Iraq - Dopo Annapolis le colonie in Palestina ...


2 ABu Mazen il negoziato fu bloccato dall'attacco a Gaza .
"Livni did not interfere," Abbas told the paper. "I know there were sensitivities between her and Olmert, but I negotiated with him and felt we could have reached an agreement."Abbas said a meeting had been scheduled to take place between negotiators Shalom Turgeman and Saeb Erekat, but that the start of Israel's offensive in Gaza effectively ended negotiations. According to the map proposed by Olmert, which is being made public here for the first time, the future border between Israel and the Gaza Strip would be adjacent to kibbutzim and moshavim such as Be'eri, Kissufim and Nir Oz, whose fields would be given to the Palestinians.


Confini, sicurezza: Abu Mazen rifiuta la proposta di Olmert sul futuro Stato palestinese  Nabil Abu Rainah, portavoce di Abu Mazen, ha parlato di una "perdita di tempo" poichè il piano israeliano "manca di serietà" ed ha aggiunto "non possiamo accettare un piano che non preveda lo sgombero degli insediamenti e un ritorno ai confini stabiliti prima del 1967".Rainews24.it

ABU Mazen era pronto a negoziare il piano di Olmer
http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3820473,00.htm

lhttp://www.haaretz.com/hasen/spages/1136351.html

5  Ran  HaCohen : il piano di pace di Olmert, ossia cambiare nome all'occupazione Meron Benvenisti, in un eccellente articolo1, menziona il “successo della campagna propagandistica nota come 'negoziati con i palestinesi', che convince molti dell'idea che lo status quo sia temporaneo. È vero che non vi è miglior modo per descrivere le discussioni in atto fra i due politici, che hanno i giorni contati, che come un passatempo orchestrato dall'amministrazione Bush. In passato, si supponeva che le conferenze di pace portassero ad un accordo di pace, che, a sua volta, avrebbe condotto alla pace; ora non si presume nemmeno tanto poco. Cosa ci si aspetta di ottenere dai negoziati è, nella migliore delle ipotesi, un accordo simbolico, da implementare, o no, in qualche momento vago del futuro. Nessuno crede che lo si possa raggiungere, come approvato, per la fine dell'anno – non che alcuno se ne curi, in realtà.Ma lo spettacolo deve andare avanti. La scorsa settimana i giornali hanno annunciato un grande balzo in avanti: l'Israele di Olmert ha presentato una proposta dettagliata per lo status definitivo. In negoziati veri, si sarebbe potuto dire: “Ora sappiamo quel che vuole Israele”. Ma non è questo il caso, perché, come tutti sanno, il Primo Ministro Olmert non conta più. Allora, qual è il valore della proposta? Non sappiamo veramente quel che vuole Israele, ma almeno possiamo riconoscere quel che è disposta a dire.Questo è un punto importante, nel discorso politico israeliano. Negli ultimi quindici anni, è stato un argomento centrale della controversa tra la sinistra sionista e quella radicale. Chiunque sia onesto deve ammettere che nulla è cambiato sul terreno, o per lo meno non per il meglio: l'occupazione, che si presupponeva avrebbe dovuto terminare sin dal 1993, è peggiorata per tutto il tempo, e le colonie illegali israeliane crescono come un tumore fatale. La sinistra radicale considera ciò come prova del fatto che Israele non nutre alcun proposito di far finire l'occupazione. La sinistra sionista, tuttavia, argomenta in modo diverso: “Ascolta come parlano”. É vero che la realtà di Cisgiordania e di Gaza è grave come non mai, ma, sostiene la sinistra sionista, ora in Israele persino la corrente maggioritaria parla apertamente di uno stato palestinese, ed è inevitabile che le parole divengano fatti – se solo sosteniamo i buoni (Rabin, Peres, Barak etc., - persino Sharon, abbastanza saggio da unirsi al club), che continuano a consolidare l'occupazione, mentre sostengono di volerla terminare.  La nuova e generosa offerta   Vediamo allora quel che oggi l'Israele ufficiale è in grado di dire – non di fare. La proposta per lo status definitivo, secondoHa'aretz2, comprende i seguenti punti:* Israele si ritira da circa il 93% della Cisgiordania, tenendo Ma'aleh Adumim, Gush Etzion, le colonie intorno a Gerusalemme, e alcuni terreni nel nord della Cisgiordania, adiacenti ad Israele: in tutto, il 7% del territorio cisgiordano.
* In cambio, i palestinesi riceverebbero terreni alternativi nel Negev, adiacenti alla Striscia di Gaza, equivalenti al 5,5% della Cisgiordania.  * Passaggio libero fra Gaza e la Cisgiordania, senza controlli di sicurezza.  * La proposta rifiuta un “diritto al ritorno” per i profughi palestinesi, ma include una “formula complessa e dettagliata” per risolvere il problema. (Non sono forniti dettagli).  * Olmert ha concordato con Abbas di posporre i negoziati su Gerusalemme.  

Ora, questo non suona affatto molto attraente, neppure come “accordo simbolico”. Gerusalemme è un punto chiave di cui non ci si è occupati affatto. Inoltre, come spiega Ha'aretz, “la proposta di Olmert per uno scambio di territori introduce un nuovo stadio nel patto: Israele riceverebbe immediatamente i blocchi di colonie, ma i terreni da trasferire ai palestinesi, ed il passaggio libero fra Gaza e la Cisgiordania sarebbero consegnati dopo che l'AP abbia ripreso il controllo della Striscia di Gaza” (marcatura mia). Le possibilità che l'AP riprenda il controllo della Striscia di Gaza sono forse ancora più basse di quelle che Hamas prenda il controllo della Cisgiordania, ma, per Israele, questo rende la proposta ancora più invitante: prendiamo le merci ora, ma pagheremo solo dopo l'arrivo del Messia.Ha'aretz sceglie di includere un inevitabile punto propagandistico, in un rapporto peraltro ricco di informazioni: “Negli ultimi pochi mesi, Olmert ha approvato la costruzione di migliaia di appartamenti in questi blocchi di colonie, per la maggior parte intorno a Gerusalemme; alcuni dovrebbero servire agli sfollati volontari”. Come sempre, Israele infrange la legge internazionale e costruisce ancora più case nelle colonie illegali3. Ma lo fa con un solo obiettivo in mente: la pace. È certo che il miglior modo di por termine all'occupazione è quello di costruire migliaia di nuove case israeliane in territorio occupato. Il costruirle è una (ulteriore) prova del profondo impegno di Israele per la pace.Perché questo eterno pessimismo?  Ma comunque, si potrebbe argomentare, ma comunque. È chiaro che la proposta di Olmert non sarà mai implementata. Certo che è incompleta, dubbia, e chiaramente non generosa. Ma comunque: Israele è pronto a dichiarare apertamente il proprio impegno per l'idea di uno stato palestinese sul 93 per cento della Cisgiordania, più un 5,5% di territori da scambiare. Non significa ammettere, finalmente, che l'occupazione ha i giorni contati? Quindi, persino un parlamentare del Likud, partito di destra, ha accusato il Kadima di portare avanti l’ottica della sinistra sionista: “Qualunque appartenente alla fazione del Meretz [di sinistra] avrebbe potuto firmare la proposta di Olmert”. Quale miglior prova della bontà di una proposta, se non gli attacchi della destra?  "Assetti securitari”  Non è proprio così. Come menzionato molto brevemente nel rapporto di Ha'aretz, “Israele ha anche presentato ai palestinesi un modello dettagliato di nuovi assetti securitari, in base alla proposta di accordo”. In un primo momento non è stato fornito alcun dettaglio. Perché sciupare la festa per la pace con piccole questioni tecniche? Il rapporto iniziale menzionava solo una richiesta che lo stato palestinese fosse smilitarizzato e senza un esercito – richiesta che i palestinesi più o meno accettano. Ma, ovviamente, il giorno dopo si è riferito che i palestinesi avevano rifiutato la proposta di Olmert in quanto “non seria” - in pieno accordo con il fraintendimento israeliano circa il cosiddetto “rifiuto palestinese”, dal 1947 a tutt’oggi.  Si è dovuto attendere un paio di settimane per scoprire il significato reale di quegli “assetti securitari”. Martedì, Ha'aretz ha riportato: “I palestinesi si oppongono ad ogni presenza militare israeliana nel territorio di un loro futuro Stato”. Ancora una volta, quindi, quelle irragionevoli richieste palestinesi: perché devono insistere per uno stato indipendente, senza una presenza militare israeliana?! Sanno per certo che i soldati di Israele sono bei ragazzi diciottenni, che non compiono mai alcun male. Ma non finisce qui. Il rapporto afferma inoltre: “Per parte sua, ad Israele piacerebbe sovrintendere ai passaggi di frontiera, mantenere uno spiegamento limitato nella Valle del Giordano, continuare i sorvoli sul territorio palestinese, mantenere postazioni di allarme sulle creste montuose, e tenere unità per risposte di emergenza in aree palestinesi”4.Ah, è questo quel che significa Israele, per “soluzione di due Stati”: uno “Stato” “palestinese” “indipendente” con supervisione israeliana ai passaggi di frontiera, pieno di soldati israeliani, jet israeliani, postazioni militari israeliane – e, naturalmente, il diritto di Israele di inviarvi ancora più soldati in “tempi di emergenza”. Per smascherarla, dovremmo proporre la reciprocità? Che pensare di un controllo palestinese sui passaggi di frontiera israeliani, una presenza militare palestinese lungo la costa mediterranea di Israele, una libertà per i jet palestinesi di volare sopra Tel Aviv e Dimona, postazioni militari palestinesi a Haifa e Ramat Yishai, unità palestinesi per una risposta di emergenza in aree israeliane? È ovvio: questi “patti di sicurezza” sono del tutto incompatibili con uno Stato sovrano ed indipendente. La proposta israeliana, come evidenziano i suoi “assetti securitari”, dimostra ancora una volta che Israele non è un partner per la pace. Sul terreno, tutto quello a cui aspira è il tempo per espandere le colonie e strangolare la società palestinese, sperando che il “problema palestinese”, finisca per scomparire. Sul piano del discorso, tuttavia, va altrettanto male. Malgrado la falsa impressione contraria, coltivata dalla propria macchina propagandistica, Israele rifiuta chiaramente il concetto di uno Stato palestinese indipendente, che non sia un Bantustan sotto il proprio totale controllo. A chi si domanda perché il conflitto israeliano-palestinese resta irrisolto, ecco la semplice risposta: la soluzione dei due Stati, proposta dall'ONU 60 anni fa ed avallata dai palestinesi anni fa, è ancora inaccettabile alla leadership militare e politica israeliana.Cambiar nome all'occupazione

6 in an exclusive story, Israel’s Haaretz newspaper has published Prime Minister Ehud Olmert’s 2008 plan for peace with the Palestinians. (...) Olmert wanted to annex 6.3 per cent of the West Bank to Israel, areas that are home to 75 percent of the Jewish population of the territories. His proposal would have also involved evacuation of tens of thousands of Jews living in dozens of settlements in the Jordan Valley, in the eastern Samarian hills and in the Hebron region.In return for the annexation to Israel of the major settlement blocs along the 1967 border and adjacent to Jerusalem, Olmert proposed the transfer of territory to the Palestinians equivalent to 5.8 percent of the area of the West Bank as well as a safe-passage route from Hebron to the Gaza Strip via a highway that would remain part of the sovereign territory of Israel but where there would be no Israeli presence.erusalem, one of the major sticking points, remains unified under Israeli control.Many Israelis, Zionists and Jews, suspicious of a long-held Palestinian fantasy of driving the Jews out of the region completely, would consider Olmert’s map a decent offer and a good test of the Palestinians committment to nation-building and a two-state solutionPalestinians and their supporters would argue that they were being sold short yet again. Every time a partition map is drawn up, their allotted territories shrink and a viable state becomes less tenable.In any event, the negotiations between Olmert and Palestinian President Mahmoud Abbas never got going. The Israeli PM was mired in corruption allegations and the war in Gaza put all talks on ice.Now, however, President Barak Obama is committed to re-energising Mid East peace negotiations. Pressure is on Israel, beginning to feel the cold shoulder from old friends, to continue the negotiations from the point where they were cut off last year.Revealed: the map of Olmert's 2008 peace plan for the Middle East


8    esercitazione virtuale per la pace   Le buone notizie sono : qualcosa sta avvenendo nel processo di pace. Per la prima volta un ministro israeliano dichiara che ci sono Palestinesi con i quali è possibile comunicare e ci sono incontri comuni,ma le  cosa fare per la pace  iniziative e i programmi sono basati su realtà immaginarie . Per Israele, il problema centrale è costituito dai Qassam. . Il Ministro Ehud Barak ha chiaramente detto che 'Israele non potrebbe delegare la responsabilità della sicurezza ad Al fatah , fino a che non abbia ottenuto un sistema difensivo in grado di intercettare i razzi ,ma ci vorranno alcuni anni. Il ritiro simbolico degli avamposti o dagli insediamenti isolati è improbabile ,l'esercito, impegnato per una possibile guerra nel Nord,non ha tempo da sprecare con i settler ;i responsabili della difesa avvertiranno che è pericoloso mettersi contro gli ufficiali religiosi, soprattutto quelli dell'unità di combattimento.Le proposte di Ramon saranno ostacolate dal suo rivale Barak In queste circostanze, la dicotomia fra il discorso diplomatico e la realtà si allarga, il frantumarsi della speranza tra i palestinesi alimenterà un nuovo conflitto . Olmart lo sa e sta cercando di guadagnare tempo, sperando in un miglioramento della situazione. Sarebbe necessario, al più presto ,rimuovere alcune limitazioni che ostacolano la libertà di movimento dei palestinesi , rendendo insopportabile la loro vita sociale e impossibile lo sviluppo economico . In questa direzione ci sono state poche pressioni , tutto è rimasto inalterato a causa dell'opposizione dell' l''esercito e Barak non ha ancora avuto il tempo di approfondire il problema .La conclusione è ,quindi, tenebrosa: il governo israeliano è debole e ,pertanto, il processo di pace continuerà ad essere condotto come un'esercitazione virtuale nei congressi diplomatici e nei pranzi.


9  Eldar: la doppiezza israeliana rende inutili le parole di pace In sintesi mentre Israele parla di negoziati si inagura l'università ebraica in Samaria e Giudea dove, secondo la Comunità internazionale, dovrebbe sorgere lo Stato palestinese. L'articolo è molto lucido ed evidenzia i trucchi, le coperture "legali", la protezione che è stata concessa ai settler . La violenza da loro esercitata è stata sempre giustificata se non legittimata dal potere politico e religioso ARTICOLO   vedere anche

10 Haaretz: i pericoli della falsa diplomazia SINTESI ARTICOLO L'attivismo politico di questi giorni dimostra che qualcosa di serio sta avvenendo in Israele: Bush spera di salvare il suo onore alla fine del mandato . Olmert necessita sia di un successo diplomatico alla vigilia della pubblicazione del rapporto completo di Winograd sia di rafforzare Abu Mazen per dimostrare che la maggior parte degli Israeliani crede nella pace e l'ideologia della Grande Israele appartiene al passato . La realtà è diversa. Continua l'espansionedegli insediamenti e delle infrastrutture , il muro sta di fatto dividendo la Cisgiordania da Gaza e le probabilità che Abu Mazen riesca a stabilire un governo stabile sono minimeQuesta dicotomia tra teoria e realtà fa dire ai palestinesi che ,intenzionalmente o no, gli israeliani "stanno iniettando la morfina nelle loro vene per paralizzarli ,„ .Il popolo palestinese ha visto sotto Oslo raddoppiare gli insediamenti e imporre un regime di occupazione draconiano,mentre si è volatilizzata in modo violento e disastroso l'illusione israeliana di non pagare un prezzo Ieri come oggi si rischia di generare la stessa illusione , una speranza che sarà sfruttata dai cinici che vogliono dettare le regole del gioco. Coloro che stanno sfruttando la situazione per promuovere i propri obiettivi politici riflettino che il prezzo sarà pagato da tutti . Il conflitto Israeliano-Palestinese non può tollerare un'altra illusione frantumata e i negoziatori dovranno essere informati di ciò e della responsabilità che si stanno assumendo ARTICOLO COMPLETO

1  Y.Beilin: la pace ora o non più   La destra in Israele , non è pronta ad alcun compromesso territoriale e troverà sempre le giustificazioni per far fallire il processo di pace . Ma i moderati israeliani non stanno cercando giustificazioni, stanno cercando le risposte. I paesi arabi hanno offerto la normalizzazione ad'Israele in cambio della pace con i Palestinesi e con i siriani' unoccasione strategica importante per tutta la regione che non possiamo perdere; gli accordi con i palestinesi ed i siriani farà sì che lo Stato di Israele possa essere accettatadal mondo arabo. Il presidente Bush non è entusiasta ,ma non si opporrà né noi possiamo cedere dinanzi alle esigenze Usa Dobbiamo intraprendere trattative con il presidente siriano Bashar Assad, perché la pace con la Siria avrà influenza sull'Iran, gli Hezbollah , Hamas e le altre organizzazioni di terrore.Un accordo con i palestinesi deve includere una soluzione al problema dei rifugiati,garantire loro Gerusalemme orientale come capitale così si rafforzerà Abu Mazen . Per la destra i Palestinesi non sonodegni di alcun accordo. Ma chiunque osservi la realtà si renderà conto che la demografia non va in una direzione a noi favorevole . Sharon ha iniziato il ritiro unilaterale,ma non ha voluto pagare il prezzo di un accordo. Olmert aveva detto che si sarebbe ritirato dal 90% dei TO unilateralmente .Che cosa guadagneremmoa) La divisione diGerusalemme ci darebbe una capitale riconosciuta b ) , le ambasciate dei paesi arabi non avrebbero problemi ad aprire le loro sedi da noi c) avremmo confini stabili d)La soluzione dei rifugiati potrà essere negoziata e la fine dell'occupazione porrà termine alla diffidenza dei nostri confronti E i rischi? Ci sono sempre rischi, ma la domanda reale è se la situazione attuale non è il rischio più grande di tutti.Se Olmert non è disponibile a raggiungere accordi con la Siria e con i Palestinesi basati sui confini del1967,nessun colloquio avrà esito positivo e dobbiamo riconoscere che non siamo pronti a pagare un prezzo per la pace, come afferma la Comunità internazionale . Se siamo pronti evitiamo gli errori di Barak. Più problematico il caso di Hamas che non si indebolirà né con le uccisioni né con il blocco economico PresumibilmenteHamas sa che un accordo firmato dal PLO non lo obbliga,pertanto dovremo arrivare ad una tregua lunga con esso, ma qualsiasi accordo è preferibile alla situazione attuale a Gaza.   Se Hamas accetta ,nel futuro i due stati ,ora separati, si uniranno. Se i palestinesi useranno le armi contro di noi, noi allora saremmo autorizzati ad intervenire con la forza,ma in un quadro di legittimità. È ragionevole presupporre che Abbas possa firmare un accordo finale ; è ragionevole supporre che la maggior parte dei Palestinesisosterranno un tale accordo; è ragionevole supporre che il mondo arabo sosterrà un tal accordo e che il mondo farà uno sforzo per sostenere finanziariamente l'accordo ; èragionevole supporre che ci saranno elementi palestinesi che proveranno a sabotare quest'accordo; è ragionevole supporre che il governo palestinese farà uno sforzoperneutralizzare questi elementi e che Israele dovrà usare ,a volte, la forza per difendersi . Ma questo accadrà in un capitolo interamente differente della nostra vita. Capitolo in cui vivremo nella pace con il mondo arabo e nei quali gli ebrei democratici avranno il consenso internazionale e non saranno oggetto delle domande che ora sono poste .  FONTE

12   Meron Benvenisti :Bush . Abu Mazen,Olmert il procedere dei tre cinici_Sintesi  Le persone incontrate da Bush a Ramallah non sono certo quelle che quotidianamente sono esposte all'umiliazione dei posti di controllo.Il Presidente ha trattato con i rappresentnati dei Palestinesi promettendo uno Stato Sovrano entro un anno, ma questi capi devono la loro esistenza all'occupazione israeliana . Con cinismo hanno negoziato pur rappresentando soltanto un quarto del loro popolo, spinti dalle promesse di ingenti finanziamentiQuei miliardi garantiranno loro sia di continuare a sostenere la loro burocrazia sia a elargire somme caritatevoli alla popolazione della CisgiordaniaTutti e tre ,, Bush, Abu Mazen ,Olmert sono perdenti: il primo ha bisogno di migliorare la sua posizione politica e , quando non sarà più necessario, abbandonerà Israele e la Palestina al loro destino senza esitazione Ma il cinico più grande è Olmert: sfrutta le speranze della gente semplice offuscando volutamente la differenza tra un accordo teorico e un accordo reale ed effettivo, sfrutta la debolezza dei palestinesi che stanno apparentemente conducendo trattive di pace mentra l'esercito li uccide Tutti i mezzi sono buoni per sopravvivere, tutti e tre i cinici hanno bisogno l'uno dell'altro per sopravvivereHaaretz


13 Erekat: Olmert offered Palestinians territorial equivalent of West BankPalestinian negotiator Saeb Erekat confirmed Thursday that former Israeli Prime Minister Ehud Olmert had offered a final peace settlement that would include territorial concession equivalent to the entire West Bank, the return of thousands of Palestinian refugees into the West Bank, and the division of Jerusalem.
In an interview with Arabic Radio As-Shams, Erekat stated that the Palestinians had never rejected Olmert’s offer outright, but rather submitted queries alongside their own offer to the Bush administration“We submitted our proposal while Olmert became embroiled in scandals, and while elections were taking place in the United States,” Erekat said, hinting that the deal fell through due to external influences.
Erekat also stated the Palestinian plan included forming an international body under the auspices of the United Nations that would solve the refugee issue by offering a set of options to those seeking return to the land.
Erekat also claimed he is certain that former U.S. Secretary of State Condoleeza Rice passed on an 11-page document summarizing Olmert’s proposal to the Obama administration, while completely ignoring that of the Palestinians.
Erekat said he traveled to Washington D.C. a few months after Obama entered office in order to continue negotiations with the proposals submitted by Olmert and the Palestinians as starting points, but that Netanyahu “threw out the proposals” upon assuming premiership of Israel.  
Erekat said Palestinian officials were opposed to the dissolution of the Palestinian Authority, calling its formation the “result of a long struggle, and should not be considered a favor to Israel.”
He also accused the Israeli government of acting like a “mafia” in freezing funds to the PA in light of its recent acceptance as a full member of UNESCO.
Erekat stated furthermore that despite Israel’s continual policy of “occupation and settlement building,” an aerial photograph provided by European sources shows that settlements have been built on approximately 1.1% of the West Bank, thus legitimizing the Palestinian demand for a withdrawal to borders based on the June 4, 1967 borders.

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