Alaistar Crooke Le premesse non veritiere: due decadi di mancata formazione di uno stato

     Negli ultimi decenni, Europa e America hanno condiviso una costante convinzione: cioè che Israele, al di là delle proprie necessità, debba cercare di conservare una maggioranza ebraica all’interno del paese. E che con il tempo e una popolazione palestinese in crescita, a un certo punto dovrà adeguarsi all’esistenza di uno stato palestinese per poter conservare tale maggioranza ebraica: è che solo concedendo ai palestinesi un loro proprio stato e quindi liberandosi di una parte dei palestinesi che sono sotto il suo controllo, può essere salvaguardata la maggioranza ebraica di Israele.Questa semplice asserzione ci ha fornito la dottrina della sicurezza-prima-di-tutto: il corrispondere alla autodefinizione di Israele dei suoi requisiti di sicurezza – si presume – si pone come principio unico e sufficiente, che consente a Israele il passaggio con certezza alla soluzione a due-stati. Ma Israele non lo ha fatto – nonostante le molteplici opportunità di questi ultimi 19 anni – ed ora non sembra più disposto a “concedere” l’esistenza di uno stato palestinese. Raramente si è chiesto perché, se la logica è davvero convincente, non è apparso evidente avere due stati? continua qui


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