NETANYAHU ALL’ANP: CON NOI O CON HAMAS!


    Gerusalemme, 27 aprile 2011, Nena News (nella foto da sinistra il premier di Hamas Ismail Haniyeh e il presidente dell’Anp Abu Mazen) – Colto di sorpresa, il governo israeliano non ha tardato a reagire alle notizie giunte oggi dal Cairo di un accordo ampio di riconciliazione raggiunto da Fatah, il partito del presidente Abu Mazen, e il movimento islamico Hamas che dal 2007 controlla la Striscia di Gaza. L’Autorità nazionale palestinese (Anp) deve scegliere «tra la pace con Israele e la riconciliazione con Hamas», ha affermato perentorio il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un comunicato diffuso ai mezzi d’informazione. «La riconciliazione con Hamas evidenuza la debolezza dell’Anp – ha detto Netanyahu – e fa pensare alla possibilità che il movimento islamico prenda il controllo della Giudea e della Samaria (come in Israele chiamano la Cisgiordania palestinese, ndr), così come ha preso quello della Striscia di Gaza». «Spero che l’Anp faccia la scelta giusta e scelga la pace con Israele. La scelta è nelle mani dell’Anp», ha avvertito il primo ministro israeliano lasciando intravedere una rottura dei rapporti con il governo di Salam Fayyad e con Abu Mazen.L’accordo tra Hamas e Fatah, raggiunto oggi tra la sorpresa generale nella capitale egiziana, prevede la formazione di un governo tecnico e nuove elezioni entro un anno. Sarà firmato nei prossimi giorni, grazie alla mediazione del nuovo capo dei servizi di intelligence egiziani Murad Mouafi, che aveva convocato al Cairo una delegazione di Hamas guidata da Mahmud Zahar, ex ministro degli esterì del governo palestinese di Gaza e da Musa Abu Marzuk, responsabile di Hamas basato a Damasco, e una di Fatah, capeggiata da Azam al Ahmed, capo del gruppo parlamentare del partito di Abu Mazen. L’intesa prevede la costituzione di un governo palestinese provvisorio, formato da tecnocrati indipendenti ma graditi dalle due fazioni, e la fissazione di una data per l’indizione, entro un anno, di elezioni presidenziali e per il rinnovo del Consiglio Legislativo Palestinese. È inoltre prevista una riforma dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) al fine di permettervi l’ inclusione di Hamas. Per quanto riguarda la responsabilità per la sicurezza temporaneamente questa continuerà a essere di Hamas a Gaza e dell’Anp (Fatah) in Cisgiordania. Cesseranno inoltre gli arresti di rivali politici. «C’è un accordo su tutti i punti», ha dichiarato a Gaza il portavoce di Hamas Tahar Al-Nunu.L’accordo è frutto, secondo fonti palestinesi, dell’atteggiamento del nuovo esecutivo egiziano, nato dalla rivoluzione del 25 gennaio che ha portato alle dimissioni del raìs Hosni Mubarak. Atteggiamento più equilibrato rispetto al passato quando gli egiziani apparivano più vicini alle posizioni di Fatah e di Abu Mazen. Allo stesso tempo è possibile che Abu Mazen abbia di deciso di rinunciare ad alcune condizioni e di serrare i ranghi di fronte all’impossibilità di raggiungere un accordo con Netanyahu e alla decisione, ormai presa, almeno in apparenza, di proclamare l’indipendenza palestinese il prossimo settembre alle Nazioni Unite. Nena NewsContinua
Commento: il ricatto  come arma. Intollerabile

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