Strenger Carlo : l'insurrezione egiziana e l'immagine araba nella psiche israeliana
Sintesi personale
Una delle immagini più persistenti nella psiche israeliana è quella degli arabi visti come una minaccia esistenziale, come gente primitiva, piena di odio per Israele. Non aiutano,certo, i proclami di Hassan Nasrallah e di altri dirigenti radicali islamisti che continuano a urlare che Israele deve essere spazzata via. Quindi la preoccupazione per quanto sta accadendo in Egitto è comprensibile: diventerà un altro stato islamista radicale come l'Iran o una democrazia più o meno liberale? E' diffusa l'opinione che la psiche araba e la cultura islamica siano incapaci di democrazia e di modernizzazione: "Finora non c'è un solo esempio di democrazia arabo liberale" " Guardate cos'è successo in Algeria negli anni 1990 e in Palestina nel 2006: elezioni libere hanno portato al potere gruppi radicali islamici ". E' una visione miope. I commentatori del nono e 17 secolo avrebbero giudicato gli europei incapaci di creare regimi stabili, li avrebbero definiti privi di cultura e di raffinatezza , a differenza del mondo islamico decisamente più avanzato e progredito . Israele ha una sola scelta : puntare alla democratizzazione del mondo arabo , piuttosto che sperare in un perpetuarsi dell'instabile status quo.Non sarà facile superare i ricordi ,le paure, i pregiudizi ,ma non dobbiamo dimenticare che, per costruire i capisaldi dell'Unione europei alla fine del 1940, gli Stati europei hanno dovuto superare i ricordi di terribili guerre con decine di milioni di vittime.
Noi Israeliani dobbiamo fare la nostra parte per convincere il mondo arabo che non siamo sprezzanti, arroganti e completamente privi di rispetto per l'Islam e per la cultura araba. Il mondo arabo ha buone ragioni per pensare che Israele sia incapace di rapportarsi con rispetto verso di loro : espansione degli insediamenti , espropriazione delle proprietà palestinesi ,azioni unilaterali. Il nostro governo può iniziare ad accrescere la fiducia interrompendo immediatamente tali atti.
A big leap for the Israeli psyche
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