Carlo Strenger :La destra israeliana non vede e non sente

    da Haaretz del 11 gennaio 2011


Titolo originale: Israel’s right have eyes but do not see, have ears but do not hear


Autore: Carlo Strenger  
I politici di destra israeliani stanno cercando di spostare la colpa per l’isolamento sui critici liberali del Paese.

In futuro gli storici discuteranno su come la leadership di Israele è potuta essere così cieca. Si chiederanno come è stato possibile che Israele – per 43 anni – non si è resa conto di quello che David Ben Gurion aveva compreso in poche settimane dopo la Guerra dei sei giorni: che l’occupazione della West Bank è stata una catastrofe per Israele
Si domanderanno ancora di più che cosa il governo di Benjamin Netanyahu aveva in mente quando ha permesso la distruzione dell’Hotel Sheperd, l’espulsione dei palestinesi di Sheikh Jarrah e Silwan, inoltre chiederanno che cosa è accaduto nella XVIII Knesset, in cui i parlamentari erano in competizione gli uni con per loro legiglazione anti-democratica.


Saranno colpiti dalla cecità totale di questi parlamentari e ministri per quanto riguarda il posto di Israele nel mondo, per la loro totale mancanza di una visione su che tipo di Stato sarà Israele in futuro. Tutti sembrano interessati a mostrare il loro patriotismo attraverso laebraicizzazione di Gerusalemme e di altre aree; prendere un altro edificio ai palestinesi; dimostrare quanto si è “ebrei” proponendo una legislazione anti-araba e attaccando le ONG che cercano di proteggere in Israele la democrazia liberale.

La frenesia per l’ebraicizzazione di Gerusalemme ha superato il punto di svolta per il quale la comunità internazionale è disposta a stare a guardare. Qualche tempo fa 26 ex-leader europei, molti dei quali nella loro carriera sono stati fedeli amici di Israele, hanno chiesto delle sanzioni. Questo gesto è stato seguito dall’invito da parte dei consoli della UE di riconoscere Gerusalemme Est quale capitale palestinese e di mettere degli osservatori in ogni luogo dove Israele vuole abbattere edifici palestinesi.

I segnali minacciosi che Israele sarà presto sotto forte pressione internazionale stanno aumentando, e le proposte di specifiche proposte e misure di boicottaggio stanno prendendo forma. Una di queste è il divieto per gli israeliani che vivono nella West Bank di entrare nei paesi UE, e di vietare qualsiasi prodotto israeliano che proviene dalla Cisgiordania.

L’attuale governo reagirà a questi passaggi con la solita litania di Netaniahu che viene messa in discussione l’esistenza di Israele, che non vi è alcuna connessione con le azioni di Israele e le critiche che arrivano dall’estero. Avidor Lieberman dirà che Israele deve dimostrare alla comunità internazionale la sua spina dorsale, e che non si piega alle pressioni.

Nulla, assolutamente nulla sembra penetrare nelle menti dei politici di destra israeliani. Parlando con loro, ho sentito la loro autentica sorpresa per l’isolamento di Israele. Vivono in un profondo bunker, dove la più semplice verità non penetra nelle loro menti: per il mondo un stato palestinese lungo la linea del 1967 con Capitale a Gerusalemme Est, è una richiesta non-negoziabile.Perquanto possa essere da capogiro, in realtà non capiscono che le azioni di Israele a Gerusalemme Est e la continuazione delle attività di insediamento hanno classificato Israele come Refusnik * della pace. Anche il nostro più istruito Primo Ministro e il Ministro della Difesa, coloro che appaiono uomini di mondo come Netanyahu e Barak, hanno perso completamente contatto con l’universo esterno alla Knesset. Netaniahu si lamenta che è colpadei palestinesi, e l’affermazione di Barak che durante il suo incarico di Primo Ministro Israele ha costruito più di quanto stia facendo ora mostra che i loro orizzonti sono ormai esclusivamente definiti dalla loro volonta di resistere con questa vergognosa coalizione due mesi in più.
Vorrei sapere in che modo è possibile fermare questa follia, ma le prospettive nell’immediato futuro sono poco incoraggianti. La natura umana è profondamente contraria al senso di colpa e ad accettare le responsabilità. I politici di destra al potere si rifiutano di guardarsi allo specchio e comprendere che le loro azioni stanno portando Israele alla rovina. Avranno bisogno di un capro espiatorio interno a cui dare la colpa, se Israele si trova sotto un attacco pesante, come adesso.
Siamo quindi probabilmente testimoni di un attacco contro le ONG, gli accademici, gli uomini e le donne di cultura, e dei cittadini che per anni hanno cercato di evitare il disastro e di deviare il cammino verso un etnocrazia illiberale. La Knesset intensificherà i suo tentativi di bloccare le critiche, e di affermare che coloro che criticano sono responsabili per le sanzioni, nonostante tutto dimostri il contrario. Faranno di tutto per evitare di affrontare una semplice verità: le loro azioni, e non i critici liberali di Israele, stanno portando il Paese ad un isolamento internazionale senza precedenti.Se non possiamo prevedere esattamente quando succederà, arriverà il giorno in cui Israele si risveglierà dall’incubo del nazionalismo e del razzismo in cui è precipitato. Fintanto che l’elettorato israeliano non si è svegliato e ha bisogno di eleggere un governo sano di mente, è compito della società civile mantenere viva la visione di ciò che Israele può diventare.
Esperti di diritto come Ruti Gavison, scrittori come David Grossman, filosofi come Avishai Margalit e storici della politica come Zeev Sternhell, insieme ad istituzioni come L’Istituto Democratico di Israele, le sue università, i suoi teatri, i suoi musicisti e i suoi registi stanno mantenendo viva la sua visione morale e politica, su cui l’Israele di domani potrà costruire le fondamenta. Verrà un giorno in cui la trasmarenza morale e la saggezza politica di coloro che hanno mantenuto la loro mente e il loro cuore intatto determineranno il futuro di Israele.

Un’ultima parola per gli ebrei di tutto il mondo, la cui visione del mondo è prevalentemente liberale, e ai tanti amici non ebrei di Israele, che sono delusi dal suo operato: in questo momento è difficile essere amici di Israele, ma Israele non ha mai avuto bisogno di amicizia come adesso, per aiutarci a superare questo momento fino a quando non riacquisteremo una visione morale e politica praticabile per il futuro.

Dobbiamo ricordarci che i Paesi commettono degli errori. L’ondata maccartista che ha travolto gli Stati Uniti , ha oscurando l’orizzonte per alcuni anni, ma alla fine l’amore americano per la libertà ha superato anche questo terribile episodio. In fondo, Israele ha una società che crede nella vita, nella libertà e nella creatività. Osservando il potenziale di Israele, al di là degli errori dei suoi politici , Israele mantiene viva la consapevolezza che diventerà la democrazia viva, creativa, giusta e liberale che vogliamo che sia.

* il refusnik in Israele è l’obiettore di coscienza, colui che si rifiuta di imbracciare le armi o di prestare servizio nei TO; l’autore dell’articolo lo usa rivoltandone il significato: coloro che rifiutano la pace.Guerre Contro

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