Amira Hass ; lo Shin Bet tortura i prigionieri

   http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/shin-bet-tortures-prisoners-and-denies-access-to-lawyers-1.333450
Secondo un rapporto pubblicato dal Comitato Pubblico contro laTortura in Israele e dall'Associazione dei Prigionieri Palestinesi, addirittura al 90 per cento dei prigionieri palestinesi sottoposti a interrogatorio da parte del servizio di sicurezza dello Shin Bet, viene impedito di consultarsi con un avvocato, anche se la legislazione sia civile che militare dello stato affermano con chiarezza che questo divieto deve essere applicato raramente.
                                Lo Shin Bet sostiene di aver l'autorizzazione legale per privare alcuni detenuti degli avvocati. 
Secondo il dottor Rosenfeld Maya, autore dello studio, durante i periodi prolungati in cui i prigionieri sono privati degli avvocati, lo Shin Bet utilizza metodi di interrogatorio che sono contrari al diritto internazionale, alle leggi israeliane e agli impegni assunti da Israele di evitare tali metodi. 
Tra questi metodi di interrogatorio ci sono: il tenere i detenuti legati per lungo tempo ad una sedia con le mani dietro la schiena, la privazione del sonno, le minacce (di solito di fare del male ai familiari), l'umiliazione e l'essere tenuti per lunghi periodi in celle malsane. 
In passato, lo Shin Bet si è rifiutato di fornire i dati sul numero dei detenuti cui è stato impedito di incontrare un avvocato. 
Una petizione presentata nel marzo 2009 dal gruppo per i diritti umani Yesh Din e dal Movimento per la Libertà di Informazione è ancora in corso. 
In assenza di dati ufficiali, al fine di stimare il numero di detenuti cui è stato impedito di incontrare gli avvocati, la Campagna Pubblica e l'Associazione dei Prigionieri hanno effettuato ricerche e controlli incrociati sulle informazioni ottenute da fonti diverse. 
Secondo le stime degli autori, degli 11.970 palestinesi che lo Shin Bet ammette di aver interrogato tra il 2000 e il 2007, il numero di coloro il cui diritto a un avvocato è stato bloccato è compreso tra 8.379 a 10.773. 
L'avvocato Irit Ballas del Comitato Pubblico, autore delle conclusioni del rapporto dal titolo "Quando l'eccezione diventa la regola", sostiene che i dati rilevati agli anni 2008-2010 suggeriscono che la portata di questo fenomeno non è diminuita. 
L'accesso ad un avocato da parte di un prigioniero è considerato un diritto fondamentale nel diritto israeliano. Proibire tale accesso viene ritenuto al fuori dalle norme e il periodo massimo di tale divieto può essere, per casi riguardanti la sicurezza, di 21 giorni. Nella legge militare israeliana, il tempo minimo ammissibile è di 15 giorni e il massimo è 90 giorni. 
Secondo il rapporto, impedire un incontro con un avvocato per lunghi periodi di tempo permette che avvengano interrogatori illegali volti a sfiancare i prigionieri e ad effettuare il loro trasferimento in celle in cui gli agenti infiltrati fingono di essere prigionieri regolari. La relazione cita un certo numero di casi in cui, dopo un interrogatorio prolungato, l'esaurimento fisico e psicologico ha portato ad ammissioni di reati relativamente minori che erano stati commessi alcuni anni prima e che non giustificavano la violazione dei diritti dei prigionieri '. 
In risposta, lo Shin Bet ha dichiarato che "i fatti di terrorismo e di spionaggio, che sono oggetto delle indagini dello Shin Bet, hanno caratteristiche uniche che giustificano il ricorso ad un regime speciale per contrastarle. Queste disposizioni sono state istituite da giuristi e, negli anni, hanno ricevuto un vasto consenso da parte dei giudici e, soprattutto dalla Corte Suprema. Uno degli strumenti conferiti dalla legge allo Shin Bet è il potere di impedire gli incontri tra sospetti e avvocato – le affermazioni secondo cui il divieto di tali incontri, è un mezzo per eludere la vigilanza su 'metodi che fanno uso di violenze fisiche e psicologiche', sono prive di fondamento ". 
Il rapporto descrive come "sterile" l’impegno che la commissione giuridica pubblica ha messo in campo negli ultimi anni contro questo fenomeno. 
E’ stato respinto circa il 70 per cento delle centinaia di ricorsi che hanno presentato alla Procura di Stato, con la richiesta di revocare gli ordini di divieto dell'incontro con l’avvocato. Nelle dozzine di casi che sono stati presi in esame dalla Corte Suprema, i giudici sono stati convinti dalle argomentazioni dello Shin Bet. 
(tradotto da barbara gagliardi
torture ai palestinesi


B'Tselem: lo Shin Bet ha violato i diritti umani dei Palestinesi: torture e abusi

3  anno 2008    organizzazioni israeliane denunciano abusi dell'IDF e dello Shin Bet sui palestinesi 

4  anno 2007    Momigliano:servizio segreto israeliano tortura palestinesi

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