Yitzhak Laor Un anello d’oro al naso

Il primo ministro Benjamin Netanyahu sta distruggendo Gerusalemme Est, ma il suo operare impallidisce al confronto con quello degli altri: il generale e Ministro della Difesa Moshe Dayan, e l'ex generale e primo ministro Ariel Sharon, lo hanno preceduto nelle loro folli politiche. Figli spregiudicati dei moshavim, cresciuti tra le guerre per la terra che sono state intraprese contro gli indigeni, ciascuno a sua volta ha dato l’avvio a una politica illegale di colonizzazione senza pensare al futuro. Entrambi, come ricordiamo, ci hanno inflitto disastri militari, dato che erano i generali che la pensavano come comandanti di compagnia – interessati solo a "Catturare la collina". Ma cosa c'è dietro? Si dovrà aspettare per vedere. Cioè, chi sopravviveràL'iniziativa degli insediamenti non è stata, ovviamente, un incidente stradale causato da furbi ex generali che hanno sfruttato anziani primi ministri. L'occupazione dal 1967 si è distinta grazie allo sforzo dello Stato, sostenuto da intellettuali, di fomentare un imbroglio, per poter ripetere “un miracolo senza precedenti: il 1948”. Gli avamposti della Brigata Nahal sono stati costruiti nei territori immediatamente dopo l'occupazione fino al momento in cui un messianico pioniere, il movimento per gli insediamenti Gush Emunim, ha cominciato ad agire come ufficio di reclutamento e come "riciclatore di denaro", e fino a quando i politici hanno scoperto come sfruttare tutto questo - per esempio, il Premio Nobel Presidente Shimon Peres. Tutto è stato fatto dallo Stato, e questo include il ministero della Giustizia e la Corte di Giustizia: definire lo stato occupante come il proprietario di "terre di stato" in Cisgiordania è stata la più grande tragedia generazionale. 
Le notizie sulle estese costruzioni a Gerusalemme Est, insieme a un gigantesco aumento del tasso di povertà (che fa parte di un lento, deliberato "trasferimento" palestinese verso la Cisgiordania), possono essere convincenti anche per coloro che ancora si ostinano a dire che gli insediamenti sono stati una sorta di "scivolone", con il concorso di favoreggiamento svolto da parte di cittadini disorientati: lo Stato di Israele sta costruendo insediamenti con le sue forze dell'ordine e di sicurezza, con meccanismi educativi e di propaganda, e con le sue istituzioni accademiche. 
Per dimostrare questo punto, non c'è nulla al pari della costruzione del mostro sul Monte Scopus, sopra Isawiyah: giù in basso sparano gas lacrimogeni, e sopra, nella fortezza della spiritualità, insegnano Kant. In questa parte di Gerusalemme, la polizia e i servizi di sicurezza dello Shin Bet hanno il permesso di comportarsi come nei territori occupati. Da parte loro, i giudici - in nome della "unità della città" – consentono il crearsi di situazioni scandalose come quella a Sheikh Jarrah. 
Qui c’è il cuore dell'attività sionista di oggi: a Jaffa gli ebrei si sono stabiliti nel cuore del quartiere Ajami, mentre a Gerusalemme gli espulsi del 1948 da Baka, da Talbieh, dalla German Colony, da Malkha e così via, non possono reclamare il possesso delle loro case sulla base di un Kushan (un atto ottomano sui terreni); a Silwan e Sheikh Jarrah, gli ebrei sono autorizzati ad insediarsi, con l'aiuto del governo, non solo con un Kushan, ma anche in sua assenza - e , naturalmente, con l'aiuto di Dio che a parere degli Evangelisti del Kansas ha promesso la città solo agli ebrei. Poi sarà l'Apocalisse. 
Tutto questo non sarebbe successo se avessimo operato sulla base di ciò che è stato il più elementare denominatore comune della nostra vita dal 1967: la politica di non dividere Gerusalemme. Ma, alla Knesset, tutti i partiti sionisti hanno votato per l'annessione di Gerusalemme est. Per molti anni, anche Meretz si è opposto alla divisione della città. E come rispose il Partito Laburista, durante gli anni di Oslo, alle critiche secondo le quali "divideranno Gerusalemme"? "Prendendo un oggetto" (usando un oggetto sacro come un modo per confermare un giuramento) - in questo caso, il Muro Occidentale - come se non avessimopotuto vivere come esseri umani anche senza cancellare la città palestinese, senza mescolare la santità con il messianismo. Come se il Muro non fosse esistito per generazioni come luogo sacro lontano dal controllo ebraico. 
Lo Stato di Israele continua la colonizzazione irreversibile dell'ultimo pezzo di terra che è rimasto ai palestinesi per stabilire il proprio stato. Non avranno uno Stato se Gerusalemme non sarà loro. Per far questo, Israele ha costruito a est della città Ma'aleh Adumim, ed ora sta incoraggiando la disintegrazione di Gerusalemme est. Gerusalemme è un disastro in divenire - grazie a un ministro della pubblica sicurezza guidato da un partito fascista e ad un primo ministro che colloquia con il "ministro della storia": finché non ci sarà un bagno di sangue, non avrà accesso al Pantheon nazionale.
(tradotto da barbara gagliardi)

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