Moni Ovadia : ministri senza vergogna

L'ordinamento istituzionale italiano prevede che nel governo repubblicano ci sia la presenza di ministri senza portafoglio, non prevede invece ministri che non conoscono il significato del loro ruolo. Il ministro dell'economia Tremonti, per esempio, afferma che la cultura non si mangia. Ora, a parte la pochezza dell'affermazione, il ministro finge di ignorare che alcuni dei più grandi uomini della storia umana hanno avuto come companatico libri ed arte quando vivevano nell'indigenza. Finge, perché quando partecipa ai convegni promossi da prestigiose istituzioni si esprime in ben altro modo e lascia a casa il putrefatto armamentario populista di cui si serve per infiammare i furori della padanitudine. Il ministro Brunetta invece si è montato la testa, si crede Zdanov, il celebre commissario alla cultura dell'era staliniana il quale a sua volta si credeva titolato a stabilire che cosa fosse l'arte. Con lo stesso piglio il Ministro Brunetta ritiene di avere i titoli per stabilire che lo spettacolo tour court non è cultura. Se potesse espungerebbe dal novero delle arti e delle forme culturali: teatro, musica, cinema, danza. Le celebri muse della grecità, fondamento della civiltà occidentale, ridotte al puro commercio, dovrebbero darsi alla carriera di escort, ovvero al meretricio, che nel governo di cui il ministro fa parte è espressione di eccellenza. Qualcuno dovrebbe spiegare al ministro che lui non è Zdanov e che il suo compito è un altro, ovvero rendere il paese che lui contribuisce a governare migliore, farlo stare in Europa e nel contesto della civiltà. Provino Tremonti e Brunetta ad andare a sparare le loro cazzate in Europa e poi vediamo se riescono a mettere il naso fuori dalle sedi diplomatiche italiane. E anche in quelle sedi rischierebbero di ricevere sonore pernacchie. 

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