Il formaggio marcio di Safed e il razzismo verso gli arabi






1Il vice sindaco sostiene la riunione: Il parroco dice rapidamente: “Non ho nulla contro gli ebrei, ma non dovrebbero vivere nella nostra città. Fateli studiare nelle loro Yeshiva, non insieme a noi.” I residenti della città si lamentano: “La domenica, gli ebrei non rispettano il posto,” il parco pubblico è stato trasformato in un “porcile”, l’ospedale è divenuto un “luogo pericoloso”. Affittare appartamenti a ebrei, mettono in guardia i preti, arrecherà un danno al valore della proprietà e si corre il rischio che i nostri candidi bambini si convertiranno. Qualche giovane maltratterà degli ebrei e li picchierà, gli ebrei dichiarano di vivere in condizioni di grande paura. Se questo si verifica in Francia e ancor più in Germania, risulta abbastanza negativo. Ma tutto ciò è successo a Safed – e contro gli arabi. Se si fosse verificato in Europa, le organizzazioni ebraiche avrebbero lanciato alte grida al cielo, Israele avrebbe richiamato gli ambasciatori per consultazioni. Il presidente del paese, sia che si tratti della Francia o dell’ Austria, si sarebbe affrettato a recarsi nella città contaminata per fare tutto il possibile per calmare le acque. Si sarebbe scusato con gli studenti ebrei e avrebbe dato istruzioni alla polizia per vigilare sulla loro sicurezza. I preti sarebbero stati giudicati per anti-semitismo. Circa 10 anni fa, io  stesso mi recai a Safed per la celebrazione di un bar mitzvah. A un tratto, un ragazzo barbuto e coriaceo mi comparve davanti e, con fare minaccioso, disse:”Per il tuo bene, vattene dalla città. Non ti vogliamo qui.” Da allora, mi sono recato a Safed durante il suo bombardamento nella Seconda Guerra Libanese e per assistere al festival musicale chassidico che amo, e la città era solo in declino. Una miscela esplosiva di povertà e religione, di abbandono e nazionalismo, ha trasformato la bella città nella più brutta di Israele. Nella città, l’amato quartiere degli artisti è stato sostituito da un quartiere di nazionalisti. Il famoso formaggio di Safed è andato a male, si è instaurata una orribileputrefazione. La città mista di una volta – i cui abitanti arabi erano stati costretti a fuggire nel 1948, per non tornare mai più, compreso il profugo Mahmoud Abbas, le loro magnifiche case di pietra abbandonate trasformate in pizzerie e rovine – è divenuta la città più razzista del paese. Questo è ciò che succede quando si sta in silenzio e ci si mette una pietra sopra. Quattro anni fa, lo stato lasciò cadere le imputazioni contro il rabbino capo di Safed, Shmuel Eliyahu, di incitazione al razzismo,  dopo che aveva richiesto di proibire l’affitto delle case agli arabi e il permesso agli studenti arabi di recarsi alla scuola di Safed per studiare. A quel tempo, venne richiesto al rabbino solo di ritrattare le sue dichiarazioni. Pochi giorni fa, Eliyahu è ritornato alla ribalta in grande stile – alla “riunione di emergenza” finanziata dal Consiglio religioso di Safed e tenuta nel centro culturale dedicato a Yigal Alon, un personaggio che pure sapeva una cosa o due sull’espulsione degli arabi. Rabbi Eliyahu ha emesso una sentenza religiosa  mettendo in guardia, la folla eccitata che lo acclamava,  sul “calo del valore degli appartamenti” e  “sull’assimilazione”. Safed può continuare a marcire nel suo razzismo; questo non è il problema principale. Molti paesi hanno centri di ribalderia di questo tipo. Il problema sta nella risposta che viene dalla società e dal governo. Gli arabi non hanno una “Lega anti-diffamazione”, e la gente non sta facendo affari con la lotta contro il razzismo anti-arabo  come succede per coloro che mettono in guardia contro l’anti-semitismo e che fanno trepidare i cuori di tutto il mondo. Israele se ne sta in silenzio di fronte alla lordura di Safed. Il primo ministro non prende in considerazione di visitare la città per scusarsi con gli studenti arabi, i sindacati degli studenti che lottano contro le borse di studio concesse agli studenti della Yeshiva non hanno il tempo per impegnarsi in una lotta di solidarietà con i loro compagni di classe, vittime dell’odio. Il rabbino resta al suo posto, non importa quanto fango esso sparga attorno. Notizie da Israele: Il formaggio marcio di SafedOggi è Safed; domani Ramat Aviv. Anche lì i residenti si lamentano con il proprietario del mercato rionale perchè il suo uomo addetto alle consegne è un arabo. 

Mordechai Kremnitzer : la legislazione israeliana contro gli arabi, favorisce i nemici di Israele

The cabinet must end its silence over racist attacks

2  Safed: uomo perseguitato per aver affittato un appartamento a beduini. (haaretz)  di Avi Ashkenazi [Image]Il   proprietario dell’appartamento, Eli Tzavieli, aveva deciso di andare fino in fondo con l’affitto nonostante le minacce che la sua casa sarebbe stata data alle fiamme. I manifesti rappresentano l’episodio più recente di una campagna in atto promossa da determinati cittadini di Safed e diretta dal rabbino capo della municipalità, Shmuel Eliahu, per impedire l’afflusso di studenti arabi attirati dalla scuola. Gli abitanti che si oppongono a questa campagna ritengono che, alla luce di un recente episodio nel quale tre studenti arabi erano stati aggrediti brutalmente, i manifesti potrebbero istigare ad un’aggressione nei confronti dell’89 enne Tzavieli, che è stato citato esplicitamente sui cartelli. I manifesti denunciano che Tzavieli “sta facendo ritornare gli arabi a Safed!! E’ un vero peccato!!!” La sera prima che comparissero i manifesti, Tzavieli, che era emigrato in Israele dopo la Seconda Guerra Mondiale e che viveva a Safed fin dal 1950, ricevette una telefonata anonima da qualcuno che lo minacciava di dar fuoco alla sua casa. Il fatto venne denunciato alla polizia. “Sono spaventato,” ha raccontato ad Haaretz. “Ma ho un obbligo nei confronti di questi studenti deliziosi….Vanno a scuola tutti i giorni e, la notte, hanno bisogno di un posto dove dormire.” Ha dichiarato che prima della telefonata minatoria, alcune persone che non conosceva si erano presentate a casa sua chiedendogli di non affittare ad arabi. Ha tuttavia sottolineato che le altre persone anziane della città hanno appoggiato la sua decisione.Alcuni mesi fa, Eliyahu ed altri 17 rabbini avevano emesso una richiesta pubblica agli abitanti perché questi non affittassero appartamenti a non-ebrei. Tale richiesta venne seguita da un “Congresso di emergenza” tre mesi dopo, al quale, coloro che intervennero, si scagliarono contro l’afflusso di studenti arabi. [Anche il sindaco della città si pronunciò contro al presenza di studenti arabi a Safed, http://www.imemc.org] Poi, dieci giorni fa, tre studenti arabi vennero aggrediti fisicamente, uno dei quali fu pure colpito da uno sparo, anche se non in modo mortale. Due residenti di Safed – uno dei quali una guardia di frontiera armata – vennero successivamente incriminati dell’aggressione, che ebbe inizio quando un gruppo di giovani ebrei ebbero circondato l’appartamento degli studenti, gridando ad alta voce slogan del tipo di “Morte agli arabi” e “Musulmani schifosi” e scagliato sassi e bottiglie traverso le finestre. Dopo di che, alcuni degli aggressori a quanto pare scavalcarono una finestra aperta per continuare l’aggressione a distanza ravvicinataPrima della creazione dello stato di Israele nel 1948, Safed era una città palestinese, ma nel 1948 la sua popolazione venne costretta all’esodo ad opera di bande ebraiche, e il “quartiere ebraico” divenne un paradiso per artisti e per mistici ebrei,http://www.imemc.org] (tradotto da mariano mingarelli)http://www.imemc.org

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