Ritratto di Gerusalemme: Jabel Al-Mukaber


di Margaret Locke e Elizabeth Farraday

Jabel Al-Mukaber è un piccolo quartiere situato nella parte meridionale di Gerusalemme Est, annessa illegalmente da Israele nel 1967. In aggiunta alla delimitazione del territorio fatta dal Muro israeliano di Separazione, esso è circondato dai quartieri di Armon Hanatziv, Beit Sahour (sull’altro lato del muro) e As Sawahira al Gharbiya. Inoltre, ubicato vicino a Jabel Al-Mukaber c’è la colonia israeliana di Nof Zion.La colonia, il cui nome significa “Veduta di Sion”, è stata costruita sui 44 dunum di terreno di proprietà palestinese confiscati da Israele a seguito della guerra del 1967, sotto la dizione di “pubblici servizi”. In aggiunta, per peggiorare ulteriormente la situazione, il 74% del terreno del quartiere è stato considerato per di più come “spazio verde aperto,” a significare che sebbene i palestinesi siano proprietari di questo terreno, non hanno alcun diritto legale per costruirvi sopra. Ciò ha prodotto una grave crisi degli alloggi: troppe poche case per troppe persone. Nel quartiere, ci sono solo 1.000 unità abitative, a voler dire che, in media, in ogni unità vivono circa 10 persone.

Il terreno di Jabel Al-Mukaber è stato poi ulteriormente tagliato dalla costruzione del Muro di Separazione. Il più piccolo villaggio adiacente di Sheikh Sa’d è stato lasciato sul lato cisgiordano del Muro di Separazione, mentre Jabel Al-Mukaber è rimasto sul versante di Gerusalemme Est. I 2.000 residenti di Sheikh Sa’d sono stati lasciati senza la carta d’identità di Gerusalemme e sono stati tagliati fuori dalle loro famiglie, dalle scuole e dai cimiteri dei loro avi. I residenti di Sheikh Sa’d possono entrare a Gerusalemme solo passando attraverso un posto di controllo grazie a uno speciale permesso che è difficile da ottenere, specie per giovani lavoratori. A Jabel Al-Mukaber ci sono circa 14.000 residenti. Essi cadono sotto la giurisdizione della municipalità di Gerusalemme e, come i residenti ebrei di Gerusalemme, pagano le tasse municipali. Tuttavia Jabel Al-Mukaber non riceve gli stessi servizi che vengono forniti alle colonie israeliane e ai quartieri della città. Ci sono poche vie praticabili, non ci sono i marciapiedi e neppure l’illuminazione stradale, non ci sono servizi postali e neppure quelli sanitari. Inoltre, la municipalità di Gerusalemme spesso interrompe la fornitura idrica ai palestinesi due o tre volte la settimana, lasciando i residenti alla mercé di piccole riserve di acqua prelevate da serbatoi posti in cima al tetto.Mentre le colonie israeliane adiacenti hanno campi e parchi giochi ad uso dei loro residenti, per la gioventù di Jabel Al-Mukaber non esiste alcuna struttura pubblica aperta. Le poche organizzazioni che operano a Jabel Al-Mukaber, come la Nuran Association, coordinano le attività per tenere occupati i bambini. Benché a Jabel Al-Mukaber sia stata rivolta una scarsa attenzione a livello internazionale, ci sono diverse organizzazioni locali che operano nel villaggio. Nei pochi anni trascorsi, molte di queste organizzazioni locali si sono ampliate e nel futuro saranno caratterizzate da nuovi argomenti per i loro obiettivi e le loro attivitàGerusalemme: il quartiere di Jabel Al-Mukaber

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