Alessandro Litta Modignani Lettera aperta a Informazione Corretta e ad Angelo Pezzana
Cari amici di Informazione Corretta, caro Angelo, giovedì sera a Roma è accaduto un episodio molto grave, che deve costituire un campanello d'allarme per tutti noi. Alle contro-manifestazioni, alle provocazioni e anche agli insulti dei falsi pacifisti e del fronte filo-palestinese, siamo purtroppo abituati. Che a fronte di queste provocazioni, il servizio d'ordine della Comunità ebraica reagisca con la violenza, è un fatto assolutamente sbagliato e intollerabile, dalle conseguenze incalcolabili. Le iniziative squadristiche appartengono alla mentalità fascista e sono invece indegne degli ebrei e degli amici di Israele.Non nascondiamoci dietro a un dito, per favore. Non cerchiamo inutili pretesti e versioni dei fatti francamente insostenibili. Non inventiamoci improbabili "catene e coltelli" (che infatti nessuno ha trovato!) frutti evidenti di fantasia e malafede. La dinamica stessa degli avvenimenti, la nuda cronaca dell'episodio spiega bene cosa è accaduto: i filo-palestinesi hanno inscenato una loro tipica manifestazione ostile a Israele (non entro nel merito, ovviamente) e nulla più di questo. La polizia avrebbe dovuto impedirlo, certo. E con questo?Non basta la provocazione per giustificare la reazione del servizio d'ordine, il cui compito è quello di evitare incidenti, non di causarli.
L'unica circostanza che può giustificare il ricorso alla forza è la necessità di difendersi, ma questo caso la tesi è insostenibile, come dimostrano la sproporzione numerica fra le due parti e il fatto che feriti e contusi siano tutti di parte filo-palestinese, alcuni anche in modo serio, compresa una ragazza ricoverata in ospedale.
Di fronte alle provocazioni, primo compito di un servizio d'ordine (serio) è di non cadervi. Invece è accaduto esattamente il contrario. Persino chi ha finto di credere alla versione di comodo fornita dai responsabili della Comunità, non è riuscito a dissimulare bene le proprie convinzioni intime.
Dimitri Buffa, su L'Opinione, parla di "insulti e risse" e riferisce che i filo-palestinesi "hanno rimediato quella che in romanesco si chiama una "sveglia". Anche Deborah Fait mostra di non credere, lei per prima, alla propria versione dei fatti. Inizia così: "Come siamo felici, come siamo contenti che oggi, chiunque dica che Israele e' il demonio tra le nazioni, possa finalmente beccarsi un pugno sul naso!". Prosegue così: "Oggi chi urla "Israele boia" puo' persino incontrare chi gli molla un cazzotto sul naso". E termina così: "Dunque, a Roma tutto bene
".
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