Nella West Bank, 250.000 palestinesi sotto la minaccia dei coloni israeliani



http://www.haaretz.com/hasen/spages/1143281.html
"Le Nazioni Unite mettono in guardia: 250.000 palestinesi
sono ‘vulnerabili’ alla violenza dei coloni."
di Chaim Levinson
Un rapporto diffuso lo scorso anno dalle Nazioni Unite afferma che i coloni, irritati per la distruzione di avamposti potrebbero pretendere di vendicarsi su 250.000 palestinesi nella West Bank.La relazione, fatta pervenire dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari, Territori Palestinesi Occupati, asserisce che i coloni possono impiegare la cosiddetta politica dello scontrino del prezzo, in base alla quale essi pretendono un "prezzo" dai palestinesi in risposta agli attacchi terroristici o alle azioni delle Forze di Difesa Israeliane, messe in atto per evacuare avamposti non autorizzati, ponendo i palestinesi di 83 villaggi in una condizione di pericolo. Il rapporto delle Nazioni Unite era stato abbozzato in novembre e distribuito alle mailing list delle organizzazioni in risposta ad una impennata di tali incidenti come reazione alla decisione del governo israeliano di congelare le costruzioni nelle colonie.Secondo il rapporto, se Israele avesse compiuto rilevanti atti contro gli avamposti, circa 250.000 palestinesi di 83 comunità della West Bank sarebbero divenuti " vulnerabili", in modo elevato o normale, alla violenza dei coloni.Di questi, 75.900 persone sono concentrate in 22 comunità – sei nel nord della West Bank, tre nel centro, e 13 nel sud – che sono considerate altamente vulnerabili.Il rapporto specifica anche incroci e tratti di strada ad alto rischio. Questi comprendono le strade che circondano Nablus che vengono utilizzate da entrambi, israeliani e palestinesi; la strada del Wadi Kana; la strada Qalqilyah – Nablus, che passa attraverso la colonia di Carnei Shomron; la strada orientale di Gush Etzion; la strada prossima a Bat Ayin, e la strada principale che porta alle colline a sud di Hebron.Inoltre, il rapporto fa riferimento a un numero di colonie che afferma rappresentare un rischio particolare per le comunità palestinesi vicine: Havat Gilat, Kedumim, Itamar, Yizhar, Ma’aleh Levona, Shilo, Adei Ad, Nokdim; Bat Ayin, Neguhot, Kiryat Arba, Beit Haggai, Karmel e Sussia,La relazione elenca anche alcuni degli incidenti - "Prezzo del giorno" - seri verificatesi nei ultimi 18 mesi."Le preoccupazioni riguardo allo scoppio di ondate di violenza da parte dei coloni e il loro impatto sulla popolazione palestinese derivano dal livello inadeguato con il quale le autorità di polizia fanno applicare la legge," scrivono gli autori del rapporto. "La principale preoccupazione riguarda la frequente incapacità delle Forze di Sicurezza israeliane di intervenire in tempi reali per impedire gli attacchi, compresa l’impossibilità di arrestare i coloni sospetti sul luogo.""Fra le ragioni principali che stanno dietro a questa inadeguatezza c’è l’ambiguità del messaggio inviato dal Governo di Israele e dagli ufficiali al vertice dell’IDF alle forze di sicurezza nel campo che riguarda la loro autorità e responsabilità nell’ applicare la legge nei confronti dei coloni israeliani," prosegue il rapporto.le IDF hanno respinto i reclami e ufficiali hanno rilevato che il rapporto riconosce anche i grandi sforzi fatti dell’esercito, negli anni recenti, per permettere ai palestinesi di fare la raccolta delle loro olive.Il mese scorso, il Maggiore generale del Comando Centrale del GOC, Avi Mizrahi, ha emesso un ordine per chiarire che l’autorità dei coordinatori per la sicurezza dei civili si estende anche, in determinate circostanze, agli avamposti illegali nei paraggi, un ordine che ha fatto arrabbiare alcuni coloni della West Bank.

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