Donald MacIntyre - The IndependentGaza un anno dopo: Le conseguenze di una tragedia
Come uomo per il quale la fiducia nel diritto internazionale è una passione trainante, ha cercato di combattere questa tendenza istituendo un corso sui diritti umani nelle scuole delle Nazioni Unite, tutt’altro che di routine, a meno di un anno dalla guerra su cui il rapporto Goldstone ha accusato soprattutto Israele ma anche Hamas di crimini di guerra. Ging è sicuro della risposta positiva dei civili di Gaza. “Bisogna solo parlargli” sostiene, per sapere che “non sono terroristi, non sono persone violente. Sono una popolazione profondamente civilizzata… che non sopporta la natura provocatoria e l’ingiustizia della loro situazione”Le loro aspirazioni non sono, dice, “vendetta o rivalsa o violenza o distruzione – le loro aspirazioni sono le stesse di ogni altra persona civilizzata su questo pianeta. Vogliono spazio per vivere, le libertà fondamentali dei diritti umani. Capiscono la differenza tra giusto e sbagliato e le sanzioni contro chi viola la legge, ma la loro richiesta – che ha tutto il mio supporto – è quella che gli innocenti non dovrebbero essere sanzionati”Come Jadwat Khoudary, Ging è spaventato dall’estremismo che le devastanti condizioni di Gaza minacciano di nutrire, persino tra gli alunni a scuola. “Come li motiviamo a realizzare il loro potenziale accademico quando le loro madri e padri, fratelli e sorelle non hanno un lavoro né una prospettiva di lavoro? Ascoltano tutti i giorni la retorica, molto distruttiva, che trae vantaggio dalla loro esperienza fisica che è molto negativa – e cerca di collegarla all’attività violenta come se fosse la via d’uscita da questa situazione” continua qui
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