Gaza contaminata dai bombardamenti israeliani



1E' passato quasi un anno esatto dall’offensiva militare israeliana nella striscia di Gaza. Ma i segni di quell’aggressione restano evidenti sul territorio palestinese e sulla sua popolazione, e sono destinati a rimanere per ancora tanti anni a venire. Una delle manifestazioni più drammatiche dell’attacco iniziato lo scorso 27 dicembre è rappresentato delle forti concentrazioni di metalli tossici che i bombardamenti israeliani hanno lasciato nel terreno e che adesso rischiano di provocare leucemie e problemi di fertilità e gravi effetti sui nuovi nati, come malformazioni epatologie di origine genetica.
Secondo uno studio condotto dal New Weapons Research Group (Nwrc), una commissione indipendente di scienziati basata in Italia, tra i metalli pericolosi più presenti nella Striscia vi sono tungsteno, mercurio, molibdeno, cadmio e cobalto. Per condurre il suo studio, il Nwrc ha esaminato quattro crateri (due provocati dai bombardamenti del luglio 2006, uno nella città di Beit Hanoun e uno nel campo profughi di Jabalia, e due provocati dalle bombe sganciate nel gennaio 2009 a Tufah, sobborgo di Gaza City), mettendo a confronto i livelli di concentrazione dei metalli rilevati con quelli di uno studio analogo realizzato a Gaza nel 2005.e analisi così effettuate hanno messo in risalto concentrazioni anomale di metalli pericolosi e una grave contaminazione del suolo.Secondo il gruppo di ricerca, questi elementi, associati alle precarie condizioni di vita della popolazione locale, in particolare nei campi profughi, espone gli abitanti di Gaza al rischio di venire in contatto con sostanze velenose per via cutanea, respiratoria e attraverso gli alimenti.
“Il nostro studio - spiega la portavoce del Nwrc Paola Manduca, che insegna genetica all'università di Genova - indica una presenza anomala di elementi tossici nel terreno. Occorre intervenire subito per limitare le conseguenze della contaminazione su persone, animali, e colture”.
La stessa Manduca sottolinea infine che le indagini svolte finora – come quella della commissione delle Nazioni Unite guidata da Richard Goldstone – si sono soffermate all’analisi del rispetto dei diritti umani, ma non hanno preso in considerazione e gli effetti che l’offensiva di Israele ha avuto e avrà sull’ambiente e, di conseguenza, sulla popolazione

2Misna La terra di Gaza è stata avvelenata dai componenti chimici con cui sono composte le bombe usate dalle forze armate israeliane e quindi ai loro effetti immediati si devono aggiungere quelli provocati nel tempo da materiali cancerogeni e mutageni presenti in quantità rilevanti”: lo ha detto alla MISNA la professoressa Paola Manduca, docente di biologia genetica all’università di Genova e membro del News Weapons Research Group, tra gli autori di un rapporto che denuncia la presenza anomala di sostanze tossiche in seguito ai bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza. “Le analisi e i prelievi fatti da gruppi di esperti inviati sul posto, dimostrano che i veleni contenuti nelle munizioni israeliane stanno lentamente avvelenando la popolazione e il territorio palestinese” afferma la studiosa. Il rapporto contiene dati e rilevamenti operati sui crateri lasciati dalle bombe israeliane del 2006 e del 2008-2009, e sottolinea l’urgenza con cui “occorre intervenire per limitare le conseguenze della contaminazione su persone, animali, e colture” avverte la scienziata, secondo cui “a Gaza servono strategie di sostegno per le persone contaminate e indagini che prendano in seria considerazione gli effetti sull’ambiente e la popolazione provocati dall’uso di varie tipologie di bombe”. Presentato in contemporanea e in videoconferenza con la Striscia di Gaza, dove erano presenti il ministro della Salute Samir Rafiki assieme ad altri scienziati e medici palestinesi, il documento denuncia la presenza di tungsteno e mercurio, “elementi tossici e cancerogeni in misura tra 20 e 42 volte superiore alla media il primo e tra 8 e 16 volte superiore il secondo”. Ed ancora molibdeno (presente tra 25 e 3.000 volte il livello medio presente nel suolo) che è tossico per gli spermatozoi e produce elevati effetti sulla spermatogenesi”. E poi cadmio, cobalto, nichel e manganese - di cui alcuni componenti sono cancerogeni - in misure nettamente superiori al livello medio. “A questo vanno aggiunte le armi al fosforo bianco il cui uso nella Striscia è documentato dalle ferite riportate dagli abitanti” aggiunge Manduca, precisando che “il diritto internazionale, quanto all’uso di sostanze tossiche è fermo a oltre trent’anni fa. Le nuove tecnologie e la scoperta di materiali sempre più velenosi e nocivi invece, sono in continua evoluzione”. [AdL]


4 Dall’Italia un’accusa a Israele “Il gruppo italiano New weapons committee, composto da ricercatori, professori universitari e comunicatori che studiano l’uso delle nuove armi nei conflitti, ha accusato Israele di aver contaminato i terreni di Gaza attraverso i bombardamenti”, raccontaHaaretz. “Dopo l’esame del suolo di quattro grandi crateri creati durante l’ultima guerra, i ricercatori avvertono che la popolazione di Gaza è in pericolo”.http://www.newweapons.org/
Gaza Strip, soil has been contaminated due to bombings: population in dangerItaly-based group accuses Israel of poisoning Gaza land

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