Akiva Eldar : Israele e i pendii di Masada



Per decenni i coloni hanno rubato le terre di inermi contadini palestinesi, e i governi israeliani hanno pavimentato le strade dei coloni. Ogni anno, durante la raccolta delle olive, malfattori ebrei compiono incursioni negli uliveti della Cisgiordania, e la “longa mano” delle forze di sicurezza israeliane si rivela troppo corta per aiutare i palestinesi. Nei rari casi in cui esse catturano i colpevoli, un giudice caritatevole “prende in considerazione le circostanze attenuanti”.
Ma appiccare il fuoco a una moschea – e in occasione della Festa delle Luci (l’episodio si è verificato venerdì 11 dicembre, quando alcuni coloni hanno appiccato il fuoco in una moschea nel villaggio palestinese di Yasuf, scrivendo messaggi minatori in ebraico sul soffitto dell’edificio (N.d.T.) )? Questa volta hanno davvero esagerato. Neanche il presidente ha potuto ignorare un simile “atto deplorevole”, come lo ha definito. Tuttavia, egli è lo stesso Shimon Peres, che come ministro della difesa ebbe l’onore di piantare il primo albero nell’insediamento di Ofra in Cisgiordania, le cui case sono costruite per la maggior parte su terreni privati palestinesi.
Se i coloni avessero dato fuoco a un altro campo di grano palestinese, la notizia dell’episodio sarebbe stata, nel migliore dei casi, relegata ai margini dei notiziari. Le pareti carbonizzate della moschea rendono fotografie molto migliori, però. Inoltre, se non denunciamo l’incendio di una moschea sulla riva occidentale del Giordano, cosa diremo domani, quando una sinagoga verrà bruciata sulla riva destra della Senna? Anche il rabbino Elyakim Levanon del Consiglio rabbinico della Yesha (acronimo ebraico che indica “Giudea, Samaria e Gaza” ["Yehuda Shomron 'Azza"], ovvero la Cisgiordania e Gaza (N.d.T.) ) ha annunciato, dopo l’incendio nel villaggio di Yasuf che “i luoghi santi delle tre fedi monoteistiche sono al di fuori della lotta”. Che bello che un importante rabbino di una yeshiva hesder (istituzione israeliana che combina gli studi talmudici alla pratica del servizio militare nell’esercito (N.d.T.) ) abbia denunciato questo incendio doloso. In questo modo sarà più facile per le casse dello Stato continuare a pagare i salari dei fanatici religiosi, e per i centri di reclutamento sarà più facile inviare loro più soldati.Sia ben chiaro. Quando i rabbini dei coloni parlano di “lotta”, non intendono solo l’opposizione ai poco credibili ordini di congelare le attività di costruzione negli insediamenti, e neanche soltanto l’opposizione agli ordini militari (virtuali, per il momento) di evacuare gli avamposti dei coloni. Come i rabbini stessi attestano, essi hanno dichiarato una lotta contro la sovranità dello stato – le leggi dello stato, la Knesset, il governo, i tribunali e le autorità di polizia. Levanon disse nel 2000 che “è giunto il momento di riprendere lo scettro! Di tornare al periodo di re Davide, e di sapere che la funzione dei rabbini non è quella di insegnare la Torah, ma di creare una leadership, ‘i rabbini come creatori di re’, i quali saranno il vero governo del popolo d’Israele! “.Israele non è l’unico paese che sta vivendo una proliferazione del fondamentalismo religioso. Diversi governi in Occidente, in Medio Oriente, e in alcuni paesi musulmani come il Pakistan e l’Afghanistan, hanno a che fare con movimenti estremisti che cercano di ripristinare la “gloria del passato”. Ma Israele è l’unica democrazia moderna al mondo che non soltanto si sta rivelando incapace di porre fine al pericolo di una sua iranizzazione, ma la sta promuovendo e incoraggiando. Vi sono ministeri del governo che stanno incanalando milioni di shekel verso yeshiva come Od Hai Yosef, il cui leader spirituale ha scritto in un nuovo libro che “non è necessaria una decisione nazionale per stabilire che è consentito versare il sangue di un regno malvagio. Anche le persone all’interno del regno minacciato possono far del male a questo regno malvagio”.
Israele è diventato un paradiso per gruppi fondamentalisti come Ateret Kohanim, che sta incredibilmente prendendo possesso di proprietà immobiliari nel recinto sacro di Gerusalemme. Mati Dan, il fondatore dell’associazione non-profit di Ateret Kohanim, disse a Haaretz nel giugno 2006 che “le nostre azioni fanno parte del processo naturale del ritorno di Israele alla propria patria, al luogo da cui è stato esiliato. Si tratta di un comandamento divino, e delle parole dei profeti “. Il sindaco di Gerusalemme, Nir Barkat, e la polizia hanno lasciato capire a Dan ed ai suoi compagni che le direttive divine hanno la meglio su quelle comunali e giuridiche. Per mesi il gruppo ha violato le direttive del consulente legale del comune, Yossi Havilio, di evacuare e apporre i sigilli a un edificio che Ateret Kohanim aveva costruito senza autorizzazione nel quartiere Silwan di Gerusalemme Est.
Il fondamentalismo religioso si sta lentamente propagando come una metastasi in tutta la società. Si comincia con un ex rabbino capo e giudice di un tribunale religioso che disse ai soldati delle Forze di Difesa Israeliane, prima del disimpegno da Gaza, che “il primo ministro non è quello che comanda, quello che comanda è il Santo, sia Egli Benedetto” (Rabbi Avraham Shapira, dicembre 2004), e si finisce con un ministro della giustizia che invita alla progressiva applicazione della legge ebraica (Yaakov Neeman, dicembre 2009). Il fuoco che è stato appiccato in questa festa di Hanukkah (la Festa delle Luci (N.d.T.) ) a una moschea nel villaggio di Yasuf è un campanello d’allarme che indica che stiamo scivolando verso i pendii di Masada.

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