“In Cisgiordania, la distruzione di olivi palestinesi da parte di coloni provenienti da insediamenti illegali avviene nella più totale impunità”: lo denuncia l’associazione israwliana ‘Yesh Din’ per i diritti umani che sottolinea la parziale compiacenza delle forze dell’ordine d’Israele , al punto che nessuna indagine è stata aperta su diverse distruzioni di alberi compiute negli ultimi quattro anni.. Quella degli alberi da frutto, olivi ma anche fichi, limoni e aranci, è un’annosa questione nei Territori Palestinesi Occupati che secondo le organizzazioni non-governative “rende l’idea del clima di abusi e sopraffazioni che i contadini palestinesi sono costretti a subire nell’indifferenza generale”. Su 69 casi documentati da ‘Yesh Din’ nessuno ha portato finora a un’accusa formale da parte delle autorità giudiziarie israeliane, spiega Lior Yane, membro dell’associazione, precisando che nonostante un’ingiunzione dell’Alta Corte israeliana che impone all’esercito di proteggere i raccoglitori palestinesi e consentire loro l’accesso ai campi “la percentuale di denunce che cadono nel vuoto è pari al 100%”. Se la difficile raccolta delle olive è essenziale per l’economia palestinese, strangolata dalle rigide restrizioni e dal cosiddetto ‘muro della vergogna’ eretto da Israele, che cinge gran parte dei campi rendendoli di fatto inaccessibili ai coltivatori, nella Striscia di Gaza e nei campi profughi i dati sul bilancio sono ancora peggiori. L’organismo Onu per l’assistenza e l’occupazione dei profughi palestinesi (Unrwa), ha reso noto che per sanare il deficit previsto per il 2010 e continuare a fornire un livello di assistenza adeguata agli oltre quattro milioni e mezzo di palestinesi che vivono nella striscia di Gaza, in Cisgiordania, in Giordania, Libano e Siria saranno necessari circa 140 milioni di dollari. “Nel lungo periodo il prezzo da pagare sarà ancora più alto - ha detto John Ging, rappresentante di Unrwa a Gaza - perché il protrarsi di questo deficit avrà un impatto sulla formazione della nuova generazione di palestinesi, con pesanti conseguenze in termini economici ed umani”.[AdL]
2 VENERDÌ 15 AGOSTO 2008 Polizia, soldati e militari preferiscono non vedere piuttosto che intervenire quando i coloni attaccano i palestinesi (sintesi personale) In un incontro in Cisgiordania funzionari dello Shin Bet , della polizia e dell' esercito hanno segnalato la crescente violenza dei coloni nei confronti dei palestinesi,una violenza "pianificata e intenzionale" che non si ferma neanche dinanzi ai militari, impegnati in operazioni di sgombero degli avamposti illegali. In questa occasione è emerso che le forze di polizia e i militari preferiscono non "vedere" piuttosto che intervenire,Nella prima metà del 2008, in particolare in Samaria e Binyamin, si è registrato un aumento degli "incidenti":" 429i nel primo semestre di questo anno, rispetto ai 587 del 2006 e ai 551 nel 2007
3 DOMENICA 5 OTTOBRE 2008 Editorial: IDF complicit in settler thugs' violence Sintesi personale Editoriale di Haaretz: l'IDF complice della violenza dei settler
Dopo l'attacco a Ze'ev Sternhell, i membri del governo hanno fatto a gara a condannare l'estrema destra , impegnandosi a legiferare pene più severe Come se fossero commentatori di un giornale si sono lamentati dell'impotenza dell'autorità dinanzi alla violenza dei settlerLa scorso settimana il generale Gadi Shamni,il più alto ufficiale della Cisgiordania ,ha condannato le frange estremiste che sono in espansione e che operano contro l'IDF e i palestinesi ostacolando l'esercito nell'esecuzione delle sue missioni. Così il sovrano dei territori, ha riconosciuto che l'IDF è responsabile dl mantenimento dell'ordine e della legge nei TO. Ma la responsabilità non è solo dei rabbini e dei politici: senza il consenso di funzionari subalterni a Shamni ,la Cisgiordania non si sarebbe trasformata in un territorio abbandonato. Le prigioni militari israeliane sono pieni di giovani palestinesi condannati per reati molto meno gravi rispetto a quelli commessi dai coloniTre anni e mezzo fa, in una relazione sugli avamposti, l' avvocato Talia Sasson osservò che i soldati chiudevano gli occhi perchè consideravano "un atto sionista " quanto stava accadendo nei TO inviando, quindi, un doppio messaggio: Ora è necessario essere chiari: Il sionismo del nuovo secolo non ha assolutamente nulla in comune con chi lede i diritti e il benessere di una popolazione civile soggetta allo Stato di Israele. L'ordine deve essere chiaro fino all'ultimo soldato: Un Ebreo che solleva la sua mano contro un palestinese o incendia suo oliveto è soggetto alla stessa pena di un palestinese che danneggia uno Ebreo e la sua proprietà.
Commenti
Posta un commento