Onu: E’ di Hezbollah il deposito d’armi esploso nel sud del Libano

1(ASCA-AFP) - Beirut, 22 lug - Il presidente del parlamento libanese, Nabih Berri, ha criticato duramente Israele per quello che a suo parere e' il tentativo di creare una spaccatura tra la popolazione del suo Paese e i caschi blu dell'Onu nel sud del Libano''Israele sta cercando di sfruttare quanto e' successo nel sud per creare una spaccatura tra i libanesi e l'Unifil'', ha detto Berri ai giornalisti dopo aver incontrato il presidente Michel Sleiman, riferendosi a una serie di eventi della scorsa settimana, tra cui l'esplosione di un nascondiglio di armi in una roccaforte di Hezbollah e una marcia di protesta di un gruppo di libanesi verso un punto di osservazione israeliano in un'area contesa al confineIsraele aveva protestato con le Nazioni Unite per gli incidenti e aveva chiesto un'''azione piu' decisa'' da parte dell'UnifilTel Aviv aveva tuttavia negato di volere un emendamento alla risoluzione 1701 dell'Onu, che ha messo fine alla devastante guerra in Libano tra lo Stato ebraico ed Hezbollah del 2006.
Nel documento, il capo della missione Onu nell’area (Unifil), Alain Le Roy, accusa la formazione sciita sostenuta da Siria e Iran di “grave violazione” della risoluzione 1701, che aveva posto fine alla guerra del 2006 con Israele e che consente la detenzione di armi solo all’esercito nazionale e lo vieta esplicitamente alle milizie.
"Diversi elementi suggeriscono che il deposito appartenesse a Hezbollah”, ha dichiarato Le Roy, secondo cui, “al contrario dei precedenti ritrovamenti di armi e munizioni da parte dell’Unifil e delle forze armate libanesi”, il deposito esploso il 14 luglio “non era abbandonato ma piuttosto gestito attivamente".

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