Guido Fubini : il mio timore è che la casta militare in Israele abbia gradatamente esautorato la classe politica



Hai detto: “Non si discute con i ribelli palestinesi, con Hamas: come puoi discutere con qualcuno che non ti riconosce?”.La situazione è simile, se non identica, a quella che si pone in un giudizio quando si contesta la competenza del giudice: come si può accettare la pronuncia di merito se si contesta la sua competenza? Ma allora la discussione si sposta e si dovrà discutere non il merito ma la competenza.Nel nostro caso si tratta del riconoscimento e non della competenza: perché il riconoscimento non può diventare il punto di arrivo anziché il punto di partenza, della discussione?Come può porsi il problema in concreto?Ripenso all’abbandono della striscia di Gaza a suo tempo deciso da Sharon. Si è parlato di ritiro unilaterale non concordato. Perché non concordato? Non poteva concordarsi con i sindaci e le autorità locali? Forse si sarebbe risparmiata la guerra di Gaza dei mesi scorsi.  Ripenso alla guerra di Gaza. Perché non concordare una tregua di dieci anni come proposto da Hamas? Chi può escludere che il riconoscimento reciproco potrebbe essere il punto di arrivo della tregua?Ma il discorso sul riconoscimento reciproco può allargarsi: la liberazione di Bargouti potrebbe essere il momento di partenza e non quello d’arrivo della discussione con i palestinesi. Perché non si libera Bargouti?Non è lecito dimenticare che, come è stato insegnato dai migliori pensatori ebrei, “la nozione di Patto è al centro della concezione ebraica della storia” (1) Perché oggi si rifiuta il patto?Il mio timore è che in Israele la casta militare abbia progressivamente esautorato la classe politica, che qualunque discorso politico finisca per essere subordinato ad esigenze militari, che le ritenute esigenze militari facciano dimenticare che il richiamo alla legge e alla tradizione ebraica sono per gli ebrei l’unico motivo di giustificazione e di esistenza dello Stato d’Israele.. “Quos deus vult perdere amentat”: sarebbe la fine ma non sarebbe una bella fine. Ricordiamoci di Massada: chi ha fatto di più per la sopravvivenza dell’ebraismo, i suicidi di Massada o Yokhanan ben Zaccai? È mio dovere farti queste domande: se non lo facessi verrei meno a quel dovere di solidarietà che ci lega e che ha sempre legato il mondo d’Israele e il mondo della diaspora.

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