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Visualizzazione dei post da giugno, 2009

Tariq Ramadan: «I musulmani devono fare autocritica»

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Durante i Seminari di Istanbul di Resetdoc (30 Maggio - 4 giugno 2009) il noto intellettuale musulmano Tariq Ramadan ha risposto positivamente all’ appello di Giuliano Amato in difesa delle donne che protestano contro la legge di famiglia afghana. Ramadan ha insistito sulla necessità per gli studiosi musulmani di essere capaci di autocritica. Egli stesso si dice critico nei confronti dell’interpretazione letterale della shar’ia: «Giuliano Amato ha ragione. Noi musulmani dobbiamo prendere apertamente posizione – dice in questa video-intervista esclusiva a Resetdoc – e io personalmente l’ho fatto in tutti gli ultimi vent’anni, sostenendo che non possiamo accettare l’implementazione dogmatica e letterale dell’Islam. Dobbiamo essere capaci di umiltà nel dialogo». «Non possiamo accettare un'interpretazione dogmatica dell'Islam» tag: Mondo arabo (58)

Uri Avnery Lacrime di coccodrillo

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Il nostro governo ha lavorato per anni per distruggere Fatah, per evitare di dover negoziare un accordo che porterebbe inevitabilmente al ritiro dai territori occupati e allo smantellamento delle colonie. Adesso che questo obiettivo sembra raggiunto, non hanno alcuna idea di come comportarsi con la vittoria di Hamas. Che cosa accade quando un milione e mezzo di esseri umani imprigionati in un piccolo e arido territorio, tagliati fuori dai propri compatrioti e da ogni contatto con il mondo esterno, sono affamati da un blocco economico e non possono nutrire le loro famiglie? continua qui Lacrime di coccodrillo Yitzhak Laor / Crocodile tears tag: Uri Avnery: articoli (40)

Gideon Levy Cosa intendi dire quando dici "no"?

In verità mentre in Israele ci si sta chiedendo se siamo uno stato di diritto, se al primo ministro sia stato fatto uno sconto per la sua casa a Cremieux Street, e se vogliamo avere una Corte Suprema dotata di maggiori poteri, dovremmo ricordarci che quanto sta accadendo nei territori è la reale vergogna che ci blocca. continua qui Cosa vuoi dire quando dici "no"?

Mustafa Abu SwayCOSÌ PARLÒ NETANYAHU

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Netanyahu e destra israeliana In “Così parlò Zarathustra”, il falso profeta di Friedrich Nietzsche, come è noto, annunciò la “morte di Dio”. Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu nel suo discorso ha annunciato la morte delle speranze per la pace e per uno stato palestinese. Nessun diritto al ritorno per i profughi palestinesi. Nessuna Gerusalemme per i palestinesi. Nessun congelamento degli insediamenti. Nessuno spazio aereo sovrano. Per la verità, nessuna reale sovranità palestinese. E c’è di peggio. Secondo Netanyahu, i palestinesi non hanno radici storiche o diritti in Palestina. I palestinesi si sono semplicemente trovati lì. Per Netanyahu, la Cisgiordania è la terra biblica degli antenati del popolo ebraico, che risale ad Abramo, e non appartiene a nessun altro. Questa è stata la sua risposta alla richiesta del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama di congelare gli insediamenti. Tutti i governi israeliani hanno sostenuto i progetti espansionistici dei

Gideon Levy: Le menzogne di Tamir e quelle dell'IDF

Sintesi personale Potrebbe essere utile ricordare chi è Tamir . Quando era comandante della brigata di fanteria Golani - le sue truppe bombardarono il mercato a Jenin (2002), uccidendo bambini, tra questi due piccoli fratelli - nel 2006 guidò l'operazione Autunno dove furono uccisi circa 80 palestinesi Né dobbiamo dimenticare il famoso bombardamento a Gaza di Beit Hanun Egli è stato retrocesso per aver falsificato un modulo ed evitare che si sapesse che suo figlio minorenne aveva guidato un veicolo militare provocando un incidente E dal 1948 che noi mentiamo. Tutto è iniziato da allora- Con i massacri nascosti dal mito e dai boschi piantati dal Fondo nazionale ebraico per coprire le macerie dei villaggi palestinesi Ma non c'è bisogno di revocare episodi avvenuti tanti anni fa, basta ricordarne altri più recenti 1)Qualche giorno fa i soldati hanno sequestrato sei ragazzi palestinesi per 14 ore umiliandoli e picchiandoli. Non esiste alcun capo di accusa contro di loro. L'

iB'tselem: nei Territori i soprusi israeliani continuano

1Sia in Cisgiordania che nella Striscia di Gaza, Israele non esita a far ricorso in maniera «endemica», nei confronti dei palestinesi, a «discriminazioni, impunità e manipolazioni delle questioni relative alla sicurezza». L'accusa è contenuta nell'ultimo rapporto annuale sui diritti umani di B'Tselem, il Centro di informazione israeliano per i diritti umani nei Territori occupati. Venti pagine divise in tre sezioni - responsabilità, sicurezza ed uguaglianza - ricche di dati e storie che delineano un contesto di abusi e prevaricazioni messe in atto da Israele e dalle sue forze di sicurezza ai danni di tre milioni di palestinesi. Il tutto «giustificato» da politiche governative che sfruttano la paura per «creare un pericoloso assegno in bianco per le forze di sicurezza». «Israele - si legge nel rapporto - deve proteggere i suoi cittadini, ma non deve usare la sicurezza come una parola magica con la quale giustificare ogni violazione dei diritti umani».Gli unici miglioramenti

MONSIGNOR TWAL: GAZA VITTIMA DI UNA CRISI SENZA FINE

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KÖNIGSTEIN, giovedì, 25 giugno 2009 (ZENIT.org).- Il Patriarca latino di Gerusalemme ha attaccato con decisione il Governo israeliano per l'embargo che impone a beni di prima necessità necessari per la ricostruzione di Gaza e ha esortato ad “abbattere i muri dell'odio” per poter riprendere a vivere.Sua Beatitudine Fouad Twal ha lamentato il fatto che decine di migliaia di persone la cui casa è stata distrutta nelle violenze dei mesi scorsi non possano ricostruire le proprie abitazioni.Il presule ha citato statistiche di rapporti israeliani che mostrano come durante il conflitto di Gaza, durato 22 giorni, siano stati distrutti circa 22.000 edifici, per un danno totale stimato in 1,3 miliardi di euro.“Finora le autorità israeliane non hanno permesso ai materiali da costruzione di entrare a Gaza, e per questo è inutile parlare di ricostruzione”, ha affermato come riporta un comunicato inviato da ACS a ZENIT.“L'impatto che questo ha sulla gente è terribile. Le persone sono

Espansione delle colonie tra violenza e illegalità

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Appena quattro anni fa il ministero della difesa israeliano ha deciso di fare una cosa apparentemente elementare: creare un database completo degli insediamenti nei Territori occupati. Il progetto è stato affidato a Baruch Spiegel, generale di brigata della riserva e aiutante di campo dell’allora ministro della difesa Shaul Mofaz. Per più di due anni Spiegel e i suoi collaboratori (che hanno sottoscritto un impegno alla riservatezza) hanno raccolto dati in modo sistematico, soprattutto dall’Amministrazione civile, l’autorità israeliana che gestisce i permessi di costruzione in Cisgiordania. continua qui Colonie fuorilegge, di Uri Blau [24 - 06 - 2009] Allegati : Reazioni Internazionali NUOVI INSEDIAMENTI ISRAELIANI: PER L'ONU “CONTRARI AL DIRITTO INTERNAZIONALE” COMMISSIONE EUROPEA, ECONOMIA “STRANGOLATA” DA INSEDIAMENTI Zvi Schuldiner QUEL SILENZIO PIOMBATO SULLE COLONIE Il CMC a Israele: stop colonie George Friedman Gli Insediamenti in Cisgiordania e il futuro delle relazioni

Nel 1979 il Mossad rifiuto' di uccidere Khomeini

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TEL AVIV - Nel febbraio 1979, nei giorni tumultuosi della rivoluzione iraniana, il Mossad (servizio di spionaggio israeliano) respinse una richiesta del premier iraniano Shapur Bakhtiar "di fare qualcosa" con l'ayatollah Khomeini, ossia di attentare alla sua vita. Lo rivela in un'intervista al quotidiano Maariv, Eliezer Zafrir, l'ex responsabile delle attività del Mossad a TeheranKhomeini era rientrato da un lungo esilio a Parigi all'inizio del febbraio 1979 ed era stato subito accolto da manifestazioni oceaniche di sostegno. Il 7 febbraio Bakhtiar convocò Zafrir e gli chiese se il Mossad potesse "fare qualcosa" riguardo a Khomeini. "I dirigenti iraniani avevano paura, volevano che qualcuno togliesse per loro le castagne dal fuoco", aggiunge Zafrir. Ma la risposta del capo del Mossad Yossef Harmelin fu totalmente negativaSecondo Zafrir non era allora immaginabile che Khomeini avrebbe gettato le basi di una repubblica islamica di carattere t

Donna israeliana negati i benefici sociali per aver visitato il marito palestinese

lei è di Lod , ha 4 figli ed è in attesa di un altro bambino: la sua unica colpa? aver visitato il marito palestinese. Questo è bastato all'Ufficio Nazionale dell'Assicurazione per toglierle tutti i benefici sociali (compresi gli assegni familiari ,l'assicurazione sanitaria, le spese per l'ospedale ecc. ) e umiliarla Israeli woman denied social benefits for visiting Palestinian husband Tag: Israele

Abraham B. Yehoshua il mio muro non è quello di Sharon

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La questione palestinese data 1967 TRE settimane fa ho preso parte a un convegno sull’identità mediterranea a Capri. Era la prima volta che visitavo quell’isola incantevole, ricca di bellezze, di storia, di cultura, e sono giunto alla conclusione che non occorre morire per andare in Paradiso. L’ultima sera ho partecipato a una festa in onore dei convenuti in una villa stupenda, raggiungibile dopo un’arrampicata di trecento scalini. Il panorama che si godeva da lassù però valeva lo sforzo. Lì ho conosciuto una simpatica coppia di giovani. Dopo un educato scambio di convenevoli la moglie ha cominciato a criticare la mia posizione in favore della costruzione di una barriera di divisione tra israeliani e palestinesi (o «muro», come viene definita in Italia), meravigliandosi che uno scrittore del mio rango, un intellettuale illuminato e liberale, sostenitore della pace, possa approvare un’iniziativa del gener e, brutale e violenta. Ho cercato di spiegarle le mie ragioni ma nonostante il suo

Video dedicati a Neda, uccisa in iran a 16 anni

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Avvertenza: immagini sconvolgenti possono turbare video : Nada, uccisa dalla polizia Spari sulla folla IRAN PROTEST IMAGES IN TRIBUTE TO NEDA اقامت قوی برای آزادی IRAN PROTEST IMAGES IN TRIBUTE TO NEDA Remembering Neda a 16 year old that was killed in Iran NEDA - "The Divine Calling" - Iranian 2009 NEDA IRAN BEFORE GETTING SHOT Siti, testimonianze Lettera dall'Iran "Negli occhi di Neda ho visto morire il mio Paese, ho visto morire l'umanità". Neda wanted Freedom for everyone! Iran, «Così ho visto uccidere Neda» http://weareallneda.com/

Gideon Levy: sono invidioso degli Iraniani

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Sintesi personale Ll'Iran sta dimostrando che alcune nazioni stanno cercando di prendere il loro destino nelle proprie mani , non vivono nella superficialità e nella stucchevole indifferenza, non seguono ciecamente i loro leader.: sono capaci di dire di no e riversarsi nelle strade Da noi è tempo di vacanza, noi scendiamo per le strade in occasione di una festa, di un festival E 'vero, vi è libertà in Israele, ma solo per noi, gli ebrei. Noi abbiamo un regime che non è meno oppressivo e tirannico di quello degli ayatollah: il regime degli ufficiali e dei coloni nei Territori. Ma che cosa abbiamo a che fare con tutto questo? In Iran, la polizia disperde con violenza, spara e uccide . E noi cosa facciamo? Se si ha la possibilità, si vada a vedere cosa succede a Na'alin o Bil'in . I dimostranti sono uccisi con uguale brutalità, ma in Iran la folla è scesa in piazza per protestare , mentre qui solo un manipolo di coraggiosi si oppone A nessuno di noi interessa ciò : q

bambini palestinesi in un Kibbuz

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Ricevo da Israele e volentieri posto 109 bambini palestinesi dell'eta' 6-15 sono arrivati martedi' scorso invitati dal kibbutz "Shfaim"per una giornata di svago e partita di calcio con una squadra di bambini israelianiUn lungo e difficile cammino per ragioni di burocrazia ed i molti permessi richiestiNon e' cosa facile per bambini palestinesi di giocare a calcio al fianco degli israeliani specialmente dopo la guerra di GazaPer la maggioranza dei ragazzi questo era il primo incontro con israeliani ad eccezione di quelli con i soldati ed i settlers che non hanno incoraggiato sentimenti d'amiciziaArrivati a "Shfaim" [sulla strada fra Haifa e Tel Aviv], e scendendo dal bus, i bambini non riuscirono a credere ai propri occhi alla vista del parco acquatico, e persino gli istruttori fecero fatica a farli uscire dalla piscina per proseguire al campo di calcio dove si doveva svolgere la partita"saremmo felici di avere una simile piscina nel nostro vi