A UN MESE DAL CESSATE IL FUOCO CENTOMILA SFOLLATI A GAZA




Dati pubblicati in un rapporto di Save the Children, che sottolinea anche la precaria situazione sanitaria degli sfollati

Sono centinaia di migliaia i palestinesi rimasti senza abitazione in seguito all’offensiva militare israeliana effettuata nella Striscia di Gaza, iniziata con i bombardamenti aerei il 27 dicembre 2008 e proseguita poi con l’offensiva di terra a partire dal 3 gennaio 2009.

Stando a un rapporto pubblicato ieri da Save the Children "almeno 100mila persone, inclusi 56mila bambini, si ritrovano a essere sfollati, a vivere nelle tende o in abitazioni sovraffollate, a un mese dalla dichiarazione del cessate il fuoco a Gaza". Stando ai dati diffusi da Save the Children, almeno 500mila persone, tra le quali 280mila bambini, sarebbero stati costretti ad abbandonare le proprie case durante il conflitto. Nelle zone distrutte durante l’offensiva, nel corso della quale sono stati rasi al suolo interi quartieri, si stanno formando dei veri e propri accampamenti. Il capo esecutivo di Save the Children per la Gran Bretagna, Jasmine Whitbread, ha dichiarato che in alcune di quelle tendopoli le persone si trovano a poter utilizzare un unico bagno, rendendo altissimi i rischi sanitari derivanti da una situazione di scarsa igiene. La gente è costretta a vivere in tende nonostante le temperature invernali. La maggior parte delle tende è stata fornita dall’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati, dall’Unicef e altre organizzazioni umanitarie. Secondo le stime dell’Unrwa sarebbero almeno 4mila le case distrutte e 17mila quelle seriamente

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