M. O.:"COME ANIMALI IN GABBIA", RACCONTI DALLA STRISCIA DI GAZA
(AGI) - Gaza, 23 nov. - "Come animali in gabbia". Cosi' si descrivono gli abitanti della Striscia di Gaza: senza corrente elettrica, senza scorte alimentari, senza latte per i propri figli dopo la nuova chiusura delle frontiere da parte di Israele che impedisce l'arrivo degli aiuti umanitari. Dal 5 novembre anche la stampa internazionale e' bandita dalla Striscia: Israele ne impedisce l'accesso ufficialmente per ragioni di sicurezza Ma un giornalista palestinese che abita a Gaza, Sameh Habeeb, ha raccontato all'AGI la situazione di questi giorni, attraverso le testimonianze degli abitanti. "Non ne possiamo piu', mi sembra di essere un animale in gabbia", ha raccontato Khalil Barakat, 50 anni, che vive nella colonia di Al Shati "Ho paura per la vita di mio figlio, ha solo 11 mesi", ha riferito una giovane mamma, "siamo senza corrente elettrica e giro tutto il giorno per trovare del cibo per il mio bambino Sono stata in alcuni negozi e non ho trovato nulla, tutto deserto". La donna ha raccontato che e' diventato impossibile trovare alcuni prodotti "come il latte, la carne, i pannolini...". Nella Striscia c'e' chi pero' cerca di resistere, chi e' ottimista e spera che la situazione possa migliorare. E' il caso di Hatem Shurab che sta programmando un concerto insieme ai suoi amici. "Sto tentando di far conoscere la sofferenza della gente attraverso la musica", ha raccontato, "cerchiamo di mettere fine all'assedio con le nostre voci e a mostrare a coloro che non vogliono sapere cosa avvenga qui, cosa sta accadendo". Hatem ha quindi annunciato che il 27 novembre suonera' insieme al suo gruppo a Gaza: "faremo un vero concerto", ha detto una delle poche persone che ha ancora la forza di sorridere.
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