Gideon Levvy: Risarcire i coloni per che cosa? (articolo 2004)
1Risarcire i coloni per cosa?
Per che cosa esattamente dovremmo risarcire i coloni che si ritireranno da Gaza? Per il danno arrecato allo stato per decenni? Per lo scandaloso prezzo economico per aver vissuto a Gaza? Per il sangue versato inutilmente per loro? La maggior parte si sono stabiliti nei territori per l’opportunità di trovare un alloggio a buon mercato a condizioni allettanti. Altri sono andati là per ideologia messianica. Alcuni si sono stabiliti là legittimamente, si fa per dire, con l’approvazione del governo, mentre altri lo hanno fatto prendendosi la terra. Tutti sapevano già che sulla terra in cui si stavano insediando c’era in atto una contesa politica dal futuro incerto, quindi erano consapevoli della decisione presaComunque lo stato deve fornire un alloggio alternativo modesto per i coloni autorizzati esclusivamente all’interno dei confini del 1967. Quelli che si sono permessi di sottrarre illegalmente la terra non hanno diritto nemmeno a questo, e coloro che non accettano di andarsene spontaneamente devono sapere che perderanno quel privilegio.A quanti invocano empatia per i coloni, dobbiamo dire che non la meritano dal momento che non hanno mai mostrato considerazione per i sentimenti altrui. Non c’è e non c’è mai stata nella storia dello stato un’impresa così distruttiva e immorale come l’impresa della colonizzazione. Fin dall’inizio si è deciso di minare ogni possibilità di un accordo di pace e di innalzare una barriera difensiva contro ogni soluzione legittima.È nata per avidità di terra ed ha continuato a spogliare criminalmente i palestinesi. I coloni si sono insediati sulla terra che avevano rubato o che era stata rubata per loro; il male intrinseco delle loro azioni non solo non li ha turbati, ma alcuni si sono dati un gran daffare per danneggiare i loro vicini – e quindi non c’è alcun fondamento morale perché siano risarciti.Nessun’altra comunità israeliana ha goduto di tali vantaggi, esenzioni e prestigio sociale riservati ai pionieri. Per di più hanno avuto la protezione dello stato. I passeggeri degli autobus nelle città e i residenti in luoghi remoti, anche loro esposti a pericoli quotidiani, non hanno mai ottenuto questa protezione. E’ necessario uno spiegamento enorme per difendere la sicurezza dei coloni giorno e notte. I loro bambini sono protetti ad un livello assai maggiore di quello degli altri bambini israeliani, anche loro in pericolo.Questa realtà non è mai emersa in un serio dibattito pubblico in Israele, tranne da speakers chiaramente identificati con la sinistra. Per un motivo o per l’altro i coloni sono diventati la lobby più potente della società israeliana. Una nazione afflitta dalla disoccupazione e dalla povertà ha deciso con noncuranza che c’è un gruppo più importante per il quale non valeva la crisi di budget.Un governo dopo l’altro – sinistra e destra – hanno continuato a finanziare i loro capricci e a gonfiare l’impresa della colonizzazione a proporzioni mostruose. Nessun processo di crescita in Israele è pari al loro. Hanno trascinato il nome del paese nel fango e causato un danno irreparabile alla diplomazia ed all’immagine di Israele. Nessuno nel mondo non-ebraico era disposto a giustificare la loro impresa – tranne qualche sognatore fondamentalista americano – ma i governi israeliani e la gente hanno accordato ad essi legittimità e risorse a scapito delle necessità vitali di comunità molto più meritevoli.Adesso c’e, per la prima volta, la possibilità che una piccola parte di questa disgraziata impresa finisca. Vergognosamente tardi dobbiamo ora chieder loro conto del sangue versato invano. E’ tempo di dire – avete estorto abbastanza, ci siete costati troppo, non meritate più nulla.Il paese è responsabile di tutti i suoi cittadini, così non si devono lasciare indigenti ma si deve fornire loro un modesto alloggio alternativo. Pionieri? Vadano nel Negev ma niente più di questo. Uno stato che non pagherà gli stipendi agli impiegati del consiglio comunale non può permettersi un esborso enorme per risarcire coloro che non c’è ragione di risarcire.In fila prima di loro ci sono gli abitanti di paesi poveri, alcuni dei quali sono stati anche “mandati là” – ma a una vita di rinunce e di povertà, senza nessuno degli aiuti concessi ai coloni. Ci sono anche i cittadini arabi di Israele che hanno sofferto in tutti questi anni per la grave discriminazione, per non parlare dei palestinesi nei territori le cui vite sono state distrutte e le proprietà saccheggiate.Risarcire i coloni? E’ arrivato il momento piuttosto che siano loro a risarcire la gente per tutto quello che ci hanno fatto e quello che ci sono costati – compresa tutta la vergogna e la sofferenza.
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