Leonardo Coen: effetti collaterali palestinesi

L’esercito israeliano ha mitragliato e cannoneggiato con un carro armato una casa nel nord della Striscia di Gaza mentre una famiglia stava facendo colazione: il bilancio è agghiacciante, una strage. Quattro bimbi non vivono più: avevano da uno a cinque anni. La loro mamma è in condizioni disperate. Forse è morta anche lei, mentre sto scrivendo queste righe. Ho visto la foto che ritrae i corpi di queste creature, ed è un’immagine che non può lasciare indifferenti. Per loro, solo scarse parole di circostanza. Vittime di serie C. Anzi, di serie P. P come palestinesi. Adesso qualcuno obietterà: è un modo fazioso di raccontare le cose. Dovrei avere la stessa pietà per le vittime israeliane. Israele si difende. Hamas vuole distruggere Israele e cacciar via gli ebrei. Il terrorismo palestinese deve essere sconfitto, bisogna colpire alle sue radiciE’ vero: gli attentati kamikaze sono ingiustificabili sotto ogni punto di vista, le bombe dei kamikaze hanno ucciso indiscriminatamente civili innocenti, e tra questi anche bambini. L’indignazione per la loro morte è pari a quella che ho per l’ingiustificabile tiro a segno omicida contro le case dei palestinesi e i loro abitanti, “colpevoli” di vivere ammassati in una terra miserabile e in condizioni miserabili, a fianco di coloro che gli israeliani ritengono “terroristi” o guerriglieri. Una contiguità sociale e politica condanna centinaia di migliaia di palestinesi ad essere bersagli di cecchini e cannoni, missili e mortai. Le loro sono morti dovute a “effetti collaterali”. Dall’inizio della seconda Intifada, ci hanno rimesso la vita in migliaia. Una spaventosa percentuale riguarda i bambini. Tutto quello che sto scrivendo lo ha già scritto, per esempio, uno dei pochi giornali israeliani che non si benda gli occhi: Haaretz.Anche ieri, come in infinite altre occasioni, Tsahal, l’esercito d’Israele, ha ammesso la responsabilità del massacro, sia pure indirettamente. Lo ha “giustificato”. Un portavoce dei militari israeliani ha infatti confermato che le truppe stavano operando a Beit Hanoun, un villaggio della parte settentrionale della Striscia, dal quale spesso militanti palestinesi lanciano razzi. Forse è stata una risposta “asimmetrica”…I soldati israeliani stavano sparando verso un gruppo di uomini armati che li aveva assaliti ma – ha aggiunto il portavoce – non avevano mirato a nessuna casa. La bomba che ha cancellato dalla disgraziata terra in cui viveva la sventurata famiglia palestinese deve essere piovuta dal cielo: “Stavano mangiando e sono stati colpiti”, ha detto un vicino. Ricordo, comunque, che i militanti islamici di Hamas hanno offerto a Israele la scorsa settimana una tregua di sei mesi se lo stato ebraico allenterà l’embargo sul territorio da loro controllato.

http://coen.blogautore.repubblica.it/2008/04/28/cronaca-familiare/

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