La storia ha provato che il critico di Arafat aveva ragione
un anno fa al Dr. Haidar Abdel Shafi fu diagnosticato un tumore allo stomaco. Nato nel 1919, Abdel Shafi era stato uno dei fondatori dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina nel 1964, il capo della delegazione giordano-palestinese alla conferenza di Madrid nel 1991, ed uno dei critici più severi di Yasser Arafat. Gli era stato consigliato di recarsi all'estero o in Israele per le cure mediche -- il suo nome gli assicurava un rapido visto sul passaporto. Abdel Shafi, il chirurgo che aveva studiato medicina a Beirut e lavorato come medico a Jaffa fino al 1948, rifiutò il consiglio e disse che si fidava dei medici di Gaza.
Un anno fa Abdel Shafi era già troppo debole per dedicarsi all'attività politica. La memoria a breve termine qualche volta lo tradiva. Ma dette ai medici di Gaza il voto di fiducia e si fece operare nella sua città natale, a differenza di altri VIP palestinesi che vanno all'estero quando hanno bisogno di cure mediche.
La scorsa settimana è morto nel suo letto nella sua casa di Gaza all'età di 88 anni. Sua moglie Hoda, sua figlia -- anch'essa medico -- e i suoi tre figli erano al suo fianco. La sua morte non arrivò all'improvviso; i medici avevano trovato la metastasi anche nei polmoni, e nelle ultime settimane aveva smesso di mangiare. Desiderava morire.
Si è sempre identificato con la sinistra palestinese, anche se non apparteneva ufficialmente a nessuna delle sue organizzazioni. Nel 1947 fu tra i pochi Palestinesi che appoggiarono il piano di partizione delle Nazioni Unite, comprendendo la realtà della presenza ebraica. Dopo il 1948 si dedicò al lavoro a favore dei molti rifugiati palestinesi che erano stati espulsi dalla Striscia di Gaza. Dopo il 1967 fu tra i primi ad aprire i contatti politici con gli Israeliani, quando ciò era considerato tabù. Sosteneva una soluzione a due stati.
Al principio degli anni 70, Israele lo esiliò due volte per brevi periodi; una volta nel Sinai, e un'altra a Beirut. Al suo ritorno, fondò la Mezza Luna Rossa Palestinese nella Striscia di Gaza [Equivalente alla Croce Rossa nei paesi cristiani -- ndt]. Da uomo di sinistra fu un bersaglio per gli attacchi dei Fratelli Musulmani, che negli anni 80 goderono della libertà concessa loro dalle autorità d'occupazione Israeliane.
Nei colloqui che condussero agli Accordi di Oslo, che ebbero luogo all'insaputa di Abdel Shafi, l'attuale capo dell'Aiutorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), Ahmed Qureia (Abu Ala), e Yasser Arafat accettarono quello che lui aveva recisamente rifiutato: posporre la discussione con gli Israeliani sugli insediamenti nei territori. Avvertì che questo avrebbe permesso agli insediamenti ebraici di espandersi e all' annessione israeliana di terre palestinesi di continuare.
Le concessioni che i Palestinesi fecero a Oslo, disse, avevano trasformato i territori che il mondo considerava occupati in territori semplicemente "contestati", su cui entrambe le parti potevano accampare diritti. Negli ultimi anni visse nella frustrazioe di aver avuto ragione. qui
Un anno fa Abdel Shafi era già troppo debole per dedicarsi all'attività politica. La memoria a breve termine qualche volta lo tradiva. Ma dette ai medici di Gaza il voto di fiducia e si fece operare nella sua città natale, a differenza di altri VIP palestinesi che vanno all'estero quando hanno bisogno di cure mediche.
La scorsa settimana è morto nel suo letto nella sua casa di Gaza all'età di 88 anni. Sua moglie Hoda, sua figlia -- anch'essa medico -- e i suoi tre figli erano al suo fianco. La sua morte non arrivò all'improvviso; i medici avevano trovato la metastasi anche nei polmoni, e nelle ultime settimane aveva smesso di mangiare. Desiderava morire.
Si è sempre identificato con la sinistra palestinese, anche se non apparteneva ufficialmente a nessuna delle sue organizzazioni. Nel 1947 fu tra i pochi Palestinesi che appoggiarono il piano di partizione delle Nazioni Unite, comprendendo la realtà della presenza ebraica. Dopo il 1948 si dedicò al lavoro a favore dei molti rifugiati palestinesi che erano stati espulsi dalla Striscia di Gaza. Dopo il 1967 fu tra i primi ad aprire i contatti politici con gli Israeliani, quando ciò era considerato tabù. Sosteneva una soluzione a due stati.
Al principio degli anni 70, Israele lo esiliò due volte per brevi periodi; una volta nel Sinai, e un'altra a Beirut. Al suo ritorno, fondò la Mezza Luna Rossa Palestinese nella Striscia di Gaza [Equivalente alla Croce Rossa nei paesi cristiani -- ndt]. Da uomo di sinistra fu un bersaglio per gli attacchi dei Fratelli Musulmani, che negli anni 80 goderono della libertà concessa loro dalle autorità d'occupazione Israeliane.
Nei colloqui che condussero agli Accordi di Oslo, che ebbero luogo all'insaputa di Abdel Shafi, l'attuale capo dell'Aiutorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), Ahmed Qureia (Abu Ala), e Yasser Arafat accettarono quello che lui aveva recisamente rifiutato: posporre la discussione con gli Israeliani sugli insediamenti nei territori. Avvertì che questo avrebbe permesso agli insediamenti ebraici di espandersi e all' annessione israeliana di terre palestinesi di continuare.
Le concessioni che i Palestinesi fecero a Oslo, disse, avevano trasformato i territori che il mondo considerava occupati in territori semplicemente "contestati", su cui entrambe le parti potevano accampare diritti. Negli ultimi anni visse nella frustrazioe di aver avuto ragione. qui
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