Lucio Caracciolo:La soluzione Netanyahu..


I nostri diplomatici e politici continueranno forse a ripeterla all'infinito, ma la formula 'due Stati per due popoli'come soluzione del conflitto israelo-palestinese appare oggi sepolta. Già da tempo in una parte rilevante dell'élite israeliana e di quella americana si è preso più o meno definitivamente atto che questa ipotesi non funziona (meglio: conviene che non funzioni). I sostenitori di questa tesi ricorrono a due argomenti principali.Primo: i palestinesi non sono capaci di governarsi e quindi debbono essere controllati da altri. La guerra civile a Gaza ne è l'ultima dimostrazione. Abbiamo concesso loro una striscia di terra nella quale fare quel che vogliono e loro hanno dimostrato quel che sono: non una nazione, ma la somma algebrica di gruppi violenti fra loro incompatibili, tenuti insieme solo dall'odio per Israele, per tacere delle cosche mafiose e dei terroristi.Secondo: abbiamo concesso loro di votare, e hanno eletto una maggioranzache punta esplicitamente alla distruzione dello Stato ebraico ed è parte integrante della nebulosa islamista. Perché mai adesso dovremmo concedere loro uno Stato vero in Cisgiordania, rinunciando ai nostri principali insediamenti, visto che li userebbero come piattaforma per ributtarci a mare?Stando a questa visione, insomma, Sharon avrebbe ottenuto il grande successo storico di rinviare indefinitamente il giorno in cui sarà istituito un vero e proprio Stato palestinese - se mai arriverà - cedendo al nemico un pezzo di terra che non interessa a Israele e che comunque può essere cinto d'assedio a tempo indeterminato. È su questa base che nell'ambito della destra israeliana e all'ombra della debolezza del governo Olmert sta rinascendo la vecchia idea di Bibi Netanyahu: diamo uno Stato ai palestinesi, ma in Giordania
. O meglio, agganciamo alla Giordania i resti della Cisgiordania che non sarà annessa da Israele e manteniamo comunque un controllo strategico su tutto il territorio palestinese anche grazie ai nostri insediamenti. Considerando che almeno tre quarti della popolazione giordana sono palestinesi e che costoro hanno un peso decisivo nell'economia locale, l'ipotesi non parrebbe poi implausibile. Questa sorta di confederazione palestinese nell'orbita israeliana implicherebbe però la fine della monarchia hascemita. Su questo, gli israeliani potrebbero dare una mano ai palestinesi. Ad esempio apparecchiando per re Abdallah un dorato esilio americano o europeo.
Questa visione ha una sua linearità. Probabilmente eccessiva, rispetto alla realtà mediorientale fatta di trappole, meandri, giochi di specchi. Ma sottovalutarla o peggio ignorarla per amore del 'geopoliticamente corretto', o perché non la si condivide, significa chiudere gli occhi di fronte a una tendenza sempre più corposa. Non è immaginando una realtà virtuale, un Medio Oriente da Second Life, che si avanza verso la pace. È però quello che stiamo facendo soprattutto in Europa, a confermare la nostra scarsa o nulla influenza nella partita.

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