Amira Hass: le ragioni di Hamas e di Abu Mazen

La nascita di uno stato governato da Hamas nella Striscia di Gaza e di una serie di piccole zone controllate da Al Fatah in Cisgiordania è stata favorita da due fattori: il tentativo israeliano di separare – dal punto di vista economico, sociale, politico e culturale – i due territori, e la lotta tra le leadership palestinesi.

Nel 1991 la politica di Israele verso la popolazione palestinese è cambiata. Le autorità hanno cominciato a negare la libertà di movimento dei palestinesi per spezzare i legami che si stavano rafforzando tra Gaza e Cisgiordania: un obiettivo diventato evidente nel 1995, quando Shimon Peres propose a Yasser Arafat di accettare la nascita di uno "stato palestinese a Gaza" e di rimandare la decisione sullo status della Cisgiordania.

Contemporaneamente, Hamas ha cercato di imporre ai palestinesi il proprio punto di vista ideologico e strategico, puntando sul contrasto con la politica di Al Fatah, che aveva dato vita a un sistema di potere corrotto e clientelare. Le due correnti rivali non hanno capito le reali intenzioni di Israele, che intanto portava avanti la sua strategia con grande determinazione. Durante il ritiro degli israeliani da Gaza, Hamas e Al Fatah hanno interpretato l'evacuazione dei coloni come una "vittoria", e la partenza dell'esercito dalla Striscia di Gaza come un "primo passo verso la liberazione della Cisgiordania".

Quando Hamas ha vinto le elezioni, i leader di Al Fatah hanno incoraggiato l'occidente a boicottare il nuovo governo, ritenendo che una crisi economica avrebbe portato alla sua caduta. Allo stesso tempo hanno cominciato ad accusare Hamas di essere un gruppo islamista, poco interessato alla causa palestinese. Il guaio è che entrambe le parti hanno qualche briciola di ragione.

La doppia amministrazione, che durava da quattordici anni, oggi è sancita da una netta divisione territoriale. La soluzione che Arafat aveva respinto nel 1995 è stata accettata da Hamas per brama di potere. E al diavolo il popolo palestinese.

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