Amira Hass: acque nere

La piena ha investito le case di un vicino villaggio beduino. Mercoledì mattina è stata accertata la morte per annegamento di cinque persone: tre donne e due bambini, di uno e tre anni.

Quindici persone sono rimaste ferite, tra cui dieci donne e tre bambini, e undici sono ancora disperse. Le case distrutte o danneggiate sono 96. La piena ha trascinato via auto, animali e uccelli, e ha danneggiato i campi coltivati. Nel villaggio, costruito di recente, vivevano cinquemila persone che l'Autorità Palestinese aveva evacuato da un altro campo profughi. La vicinanza dell'impianto di depurazione ha sempre allarmato abitanti e ambientalisti.

Le acque di scarico tracimate sono finite anche nelle altre vasche del depuratore. Il bacino crollato era stato costruito alla fine del 2006, nonostante le preoccupazioni per la sua posizione: si trovava in cima a una collina che sovrastava un villaggio. Doveva essere una soluzione temporanea. Già prima del disastro, dai muri del bacino fuoriuscivano di continuo liquami non trattati. Gli abitanti dei villaggi e dei quartieri vicini, specialmente i bambini, hanno contratto malattie respiratorie e gastrointestinali.

Le autorità di occupazione israeliane avevano cominciato a costruire l'impianto nel 1976, quando nella zona vivevano cinquantamila persone. Oggi il depuratore raccoglie le acque di scarico di un'area con 190mila abitanti. I piani degli ultimi anni per costruirne un altro, più adatto alle nuove esigenze, sono stati sempre rinviati.

Un paese straniero che aveva accettato di finanziare il progetto ha fatto marcia indietro perché era troppo rischioso: i bombardamenti israeliani e i rapimenti o le sparatorie a opera dei palestinesi sono all'ordine del giorno.

I finanziatori avevano anche il timore che le restrizioni imposte dal governo israeliano potessero intralciare il lavoro dei tecnici e gli spostamenti di macchinari e materiali. È quello che succede da sedici anni.

L'Autorità Palestinese sostiene di non avere i 36 milioni di euro necessari alla costruzione di un nuovo impianto. Il recente disastro e il calvario dei cinquemila abitanti del villaggio allagato sapranno convincere le parti in causa a cambiare atteggiamento?

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