Expo2015 :La protesta silenziata
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La
protesta silenziata 02/05/2015 / 8 views di Antonio Marafioti, foto di
Fabrizio Di Nucci Eccola qui la parte maggioritaria del popolo
anti-Expo. I rappresentanti di una coscienza politica che si esprime,
sempre, nelle forme più democratiche...
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La protesta silenziata
Oltre il centro cittadino, le violenze di Milano hanno
devastato un messaggio pacifico. Hanno tolto l’audio e il video alla
civiltà del popolo della MayDay. Questi sono i loro colori e i loro
sorrisi
di Antonio Marafioti, foto di Fabrizio Di Nucci
Eccola qui la parte maggioritaria del popolo anti-Expo. I rappresentanti di una coscienza politica che si esprime, sempre, nelle forme più democratiche possibili. Eccoli qui i loro sorrisi, i loro colori, i loro messaggi pacifici, dimenticati dietro volti nascosti da maschere antigas, abiti neri ed espressioni di rara e insignificante violenza.
Osservare i visi sorridenti e liberi, fa pensare che spesso il vero nemico dell’uomo è proprio la sua rabbia. Che annienta la possibilità di pensare lucidamente e, cosa ancor più grave, inibisce la libertà di quelli che un pensiero lucido riescono a esprimerlo davvero.
di Antonio Marafioti, foto di Fabrizio Di Nucci
Eccola qui la parte maggioritaria del popolo anti-Expo. I rappresentanti di una coscienza politica che si esprime, sempre, nelle forme più democratiche possibili. Eccoli qui i loro sorrisi, i loro colori, i loro messaggi pacifici, dimenticati dietro volti nascosti da maschere antigas, abiti neri ed espressioni di rara e insignificante violenza.
Osservare le tante facce della protesta pacifica non fa dimenticare la devastazione nel centro di Milano, ma ricorda l’unica vera possibile forma di dissenso, che parte dal rispetto, dal senso civico e dalla ricerca di un dialogo a volto scoperto.
Il loro messaggio, l’unico che ha una possibilità di essere ascoltato, è stato silenziato da chi ha deciso di sfidare un non meglio precisato nemico.Osservare i visi sorridenti e liberi, fa pensare che spesso il vero nemico dell’uomo è proprio la sua rabbia. Che annienta la possibilità di pensare lucidamente e, cosa ancor più grave, inibisce la libertà di quelli che un pensiero lucido riescono a esprimerlo davvero.
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