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- Categoria: Società civile palestinese
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Pubblicato Domenica, 06 Aprile 2014 12:33
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Scritto da Ugo Tramballi
Il Sole 24ore, 3 aprile 2014
Una decina di giorni fa un gruppo di 30 studenti palestinesi
dell’Università di Al-Quds sono andati in Polonia, in visita ad
Auschwitz-Birkenau. Due sopravvissuti all’Olocausto hanno fatto loro da
guide. Contemporaneamente in Palestina, un gruppo di studenti israeliani
era in visita al campo profughi di Dheisheh, alle porte di Betlemme. Le
loro guide locali hanno spiegato ai giovani il significato della Nakba,
la Catastrofe del 1948, quando la nascita dello Stato d’Israele
trasformò in profughi centinaia di migliaia di palestinesi.
Non era la prima volta che i giovani dell’Università del Negev
visitavano un campo palestinese. Era invece la primissima che dei
palestinesi visitavano uno degli epicentri dell’Olocausto. [...]
Il professor Mohammed S. Dajani, insegna Studi americani
all’Università palestinese di Gerusalemme (Al Quds per gli arabi) ed è
fra i promotori del programma. [...] Dajani, che è anche il leader di
Wasatia, una Ngo che promuove l’Islam moderato, tiene a specificare che
con questo programma incrociato di visite studentesche, non si vuole
fare alcun paragone fra i sei milioni di vittime dell’Olocausto e le
vite di centinaia di migliaia di palestinesi stravolte dalla Nakba. Le
due tragedie storiche sono solo assimilate come i due momenti centrali
della narrativa dei due popoli nemici.
“Uno dei miei studenti – ha spiegato Dajani al giornale Ha’aretz –
mi ha chiesto perché dovremmo imparare dall’Olocausto quando gli
israeliani vogliono perfino bandire l’uso della parola Nakba. La mia
risposta è stata: Perché facendolo, farete la cosa giusta.
Se loro non fanno la cosa giusta, è un loro problema”. Per la cronaca
credo sia giusto aggiungere che Mohammed Dajani è stato bandito da
Israele per 25 anni: profugo in Libano, era un attivista di Fatah.
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