Conferenza con Olmert: B’Tselem risponde


Dopo la lettera aperta inviata dal Palestinian Centre for Human Rights, da Al Dameer e dal Palestinian NGO Network a seguito dell’annuncio di una conferenza negli Stati Uniti alla quale l’organizzazione israeliana B’Tselem parteciperà insieme all’ex premier israeliano Ehud Olmert, il direttore esecutivo di B’Tselem Jessica Montell risponde.
Noi di B’Tselem siamo rimasti sgomenti nel leggere la vostra dichiarazione pubblica in merito alla nostra partecipazione alla conferenza di J Street – redatta senza discuterne prima con noi. Se, come scrivete nel comunicato, valutate “molto positivamente le relazioni tra organizzazioni per i diritti umani palestinesi, israeliane e internazionali” e sperate “di vederle rafforzarsi e svilupparsi”, mi aspetterei che tale criticismi siano espressi direttamente a noi e non tramite dichiarazioni pubbliche. In particolare, sono rimasta negativamente colpita dal comportamento del PCHR che ha pubblicato la lettera inviata da Raji Sourani senza neppure controllare che io avessi risposto.
Come ho scritto nella mia lettera a Raji, B’Tselem ha valutato negativamente il primo comunicato inviato dal nostro ufficio negli Stati Uniti, nel quale per errore ci dichiaravamo sponsor della conferenza di J Street e della partecipazione di Ehud Olmert all’evento. Tuttavia, capisco che le vostre critiche sia legate al fatto che B’Tselem partecipi ad una simile conferenza, in cui Olmert è ospite principale. Apprezzo i vostri commenti. Come sapete, B’Tselem ha più volte sollevato gravi critiche riguardo le violazioni dei diritti umani e della legge umanitaria internazionale durante il governo Olmert, in particolare in merito all’operazione Piombo Fuso a Gaza alla fine del 2008 e all’inizio del 2009. Tali critiche e responsabilità per ogni tipo di violazione sono già state indagate e indirizzate a chi di competenza. Se lo avessero chiesto, non avremmo di certo suggerito Olmert come ospite della conferenza.
Tuttavia, nella mia mente, ciò dimostra solo l’importanza del lavoro di B’Tselem negli Stati Uniti, compresi eventi come quelli di J Street. B’Tselem ha aperto un ufficio negli Usa proprio per raggiungere un pubblico più ampio, per esporre loro il nostro messaggio in merito al rispetto dei diritti umani e per incoraggiare il riconoscimento delle responsabilità e un più forte rispetto dei diritti umani. Questo è l’obiettivo della nostra partecipazione all’evento di J Street e siamo felici di aver convinto gli organizzatori a prevedere un dibattito sui diritti umani nei Territori Occupati e sul modo in cui la comunità internazionale fa pressioni su Israele perché li rispetti.

È un lavoro lungo da compiere. Abbiamo di fronte sfide molto più grandi di prima – non solo in merito alla realtà sul terreno, ma anche riguardo il clima politico in Israele e negli Stati Uniti. Di fronte a tali sfide, dobbiamo continuare e convogliare i nostri sforzi per costruire una realtà in cui le violazioni dei diritti umani non siano più tollerate e tutti i responsabili di tali crimini siano perseguiti. Non ci sono risposte semplici su come fare tutto ciò, ma di certo richiede diverse strategie e tutto il nostro impegno.

Sinceramente,

Jessica Montell



Tradotto in italiano da Emma Mancini (Alternative Information Center)

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