Palestinian Papers i documenti segreti di Al Jazeera e il Guardian: aggiornamenti

«I palestinesi? Mandiamoli in Cile»  La cooperazione tra Israele e Anp per indebolire Hamas nella Striscia e riconquistare un posto al tavolo di inutili negoziati, anche a costo di vite umane. E ancora, l'inefficienza esplicita del Quartetto.Gerusalemme, 26 gennaio 2011,  (foto al Jazeera) – “Perché non lo uccidete?” Con questa richiesta Israele avrebbe domandato la cooperazione dell’Autorità Nazionale Palestinese per uccidere Hassan Mahdoun, figura di spicco delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa (gruppo di resistenza armata affiliato a Fatah),  ucciso da un missile lanciato da un elicottero Apache israeliano nella Striscia di Gaza nel 2005. In quell’assassinio mirato, il 1 novembre 2005, a soli 4 mesi dopo la richiesta israeliana, fu ucciso anche un attivista di Hamas e rimasero ferite altri tre palestinesi.Lo svela il terzo round dei documenti diffusi da Al Jazeera, dopo le prime rivelazioni che da domenica notte occupano gran parte della stampa araba. Secondo le note in lingua araba di cui l’emittente televisiva è in possesso, il ministro della Difesa israeliano Shaul Mofaz, avrebbe chiesto al ministro degli interni Anp, Nasser Yasouf, una “mano” per uccidere Mahdoun, perché accusato di aver pianificato attentati al porto di Asdod e a Karni (uno dei valichi controllati da Israele con Gaza) e dal momento che allora esercitava ancora un discreto potere nella Striscia.Anp e Israele si sarebbero quindi accordati per eliminare Mahdoun, nell’ambito appunto di un incontro su cooperazione e sicurezza. Riconquistare la fiducia USA, ottenere un incontro con Condoleeza Rice e rimanere un partner affidabile nei negoziati, questa la mossa dell’Anp, che spiega la collaborazione con Israele, alla luce anche di quanto registrato da un altro documento in cui lo stesso capo negoziatore dell’OLP, Saeb Erekat, avrebbe confermato durante un meeting con l’inviato USA David Hale (nel settembre del 2009), che “era necessario uccidere palestinesi per stabilire una autorità, un’arma, e le regole della legge”. Un prezzo alto da pagare per ritornare a negoziati inutili, da una parte. Dall’altro per indebolire Hamas nella Striscia.Sempre secondo i documenti, sarebbe stato Ahmad Qurei (Abu Ala) ex primo ministro palestinese, a discutere a tavolino con la Livni, la possibile collaborazione tra il gruppo delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa e le forze di sicurezza israeliane. Il tutto durante i colloqui di Annapolis del 2008.Ed ecco che sempre al fine di indebolire Hamas spunta il Regno Unito. Il governo inglese si sarebbe proposto di giocare un ruolo significativo nel pianificare e equipaggiare le forze di sicurezza palestinesi; e il servizio di intelligence britannico, l’MI-6 attraverso il cosiddetto “rendition plan” avrebbe proposto la reclusione di membri di Hamas e della Jihad Islamica; in particolare due documenti fuoriusciti dall’ufficio esteri inglese, illustrano in termini finanziari il progetto: versare migliaia di dollari all’Anp, da destinare ai servizi di intelligence e in particolar modo al rafforzamento delle forze di sicurezza preventiva, il cui operato è stato più volte oggetto di accuse da parte di organizzazioni umanitarie quali Human Right Watch che nel 2008 denunciarono gli arresti illegali compiuti dalla sicurezza palestinese a danno di attivisti e affiliati di Hamas.Contribuire alle casse dell’Autorità palestinese, aiutare cioè i palestinesi a costruire le loro istituzioni e la loro economia. Malgrado l’occupazione israeliana, la frammentazione del territorio, l’espansione delle colonie sul territorio palestinese. Con questo scopo Tony Blair fu nominato a capo del Quartetto in Medio Oriente nel 2007. E questo di fatto si è limitato a fare, attività di natura puramente economica, senza alcun reale intervento nella diplomazia politica, per la crezione di uno Stato palestinese o per mettere fine all’occupazione da parte di Israele. Tanto da sollevare anche lo scetticismo dello stesso primo ministro palestinese Salam Fayyad e da rendere impopolari i progetti e le iniziative di Blair anche tra i vertici palestinesi e nell’Unità di supporto ai negoziati dell’Anp.E mentre i vertici politici palestinesi continuano a difendersi a suon di “sono solo menzogne”, Hamas ha invocato oggi le dimissioni del presidente palestinese Abbas. In attesa dell’ultimo giorno di rivelazioni, previste per domani, anch’esse prevedibili, che mettono in lue (secondo quanto anticipato da al Jazeera) gli scambi privati tra palestinesi e americani alla fine del 2009, mentre il Goldstone Report, il rapporto compilato dall’ex giudice della Corte costituzionale del Sudafrica, a capo della missione delle Nazioni Unite incaricata di investigare le accuse di crimini di guerra compiuti da Israele e Hamas durante le tre settimane di Operazione Piombo Fuso, stava per essere discusso in sede delle Nazioni Unite. Nena News

Aggiornamento : siti israeliani

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