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Visualizzare l'occupazione Rapporto OCHA 23 ottobre – 5 novembre 2018.

Rapporto OCHA 23 ottobre – 5 novembre 2018. La versione in italiano dei rapporti ONU OCHA è a cura dell’Associazione per la pace – gruppo di Rivoli: https://sites.google.com/site/assopacerivoli/materiali/rapporti-onu/rapporti-settimanali-integrali Nota per chi ha poco tempo :  gli aspetti salienti di ciascuna notizia sono scritti in grassetto Nei pressi della recinzione israeliana che circonda Gaza sono continuate le dimostrazioni del venerdì: quattro palestinesi sono stati uccisi da forze israeliane e 531 sono rimasti feriti.  Tutte le uccisioni si sono verificate il 26 ottobre, quando centinaia di manifestanti hanno raggiunto la recinzione e, secondo fonti israeliane, hanno lanciato un numero relativamente elevato di bottiglie incendiarie, granate rudimentali e palloncini incendiari, mettendo in atto vari tentativi di aprire brecce nella recinzione. Al contrario, il venerdì successivo, 2 novembre, è stata registrata una considerevole riduzione degli scontri violenti e non son

Donne e islam. Azizah al-Hibri (giurista): “Non è il Corano a volerle subalterne ma il pensiero patriarcale. Immunizzare i bambini da interpretazioni distorte”

Women, Faith and Culture — 14 novembre 2018 Donne e islam. Azizah al-Hibri (giurista): “Non è il Corano a volerle subalterne ma il pensiero patriarcale. Immunizzare i bambini da interpretazioni “Il pensiero patriarcale radicato nel potere, e non nella giustizia, è il peggiore nemico dell’islam” ed ha pesanti ricadute sulla condizione della donna. Lo afferma senza mezzi termini la giurista e filosofa musulmana Azizah al-Hibri al seminario interdisciplinare in corso alla Farnesina. Occorre ricominciare a studiare l'arabo per leggere il Corano nella sua lingua originale, sostiene, a partire dai bambini  Non è il Corano a volere la donna in una condizione di subalternità rispetto all’uomo, bensì le interpretazioni distorte che ne hanno dato nei secoli i giuristi musulmani, ispirate ad un pensiero “patriarcale” fondato più sul potere che sulla giustizia. A ribadirlo diverse volte e con energia è Azizah al-Hibri , docente emerita della T. C. William School of Law – U

Silvia Mancini Yemen, l’incoerenza dell’Occidente

Solo la drammatica storia di Amal , la bambina di 7 anni morta di fame in un centro sanitario a 150 chilometri da Sana, è riuscita a riportare l'attenzione su una delle crisi umanitarie più gravi e più ignorate al mondo e sulle altre migliaia di persone che in Yemen rischiano la vita ogni giorno e muoiono nell'indifferenza globale. Ma proprio mentre le luci dei riflettori si stanno di nuovo spegnendo, arrivano notizie del moltiplicarsi delle linee di fronte e dell'intensificarsi dei combattimenti. Nelle strutture gestite da Medici Senza Frontiere all'interno dei Governatorati di Hodeidah, Hajjah, Aden, Saada e Taiz il numero delle persone ferite è aumentato sensibilmente nelle ultime settimane. A Hodeidah, dall'inizio di novembre, è iniziata un'importante offensiva della coalizione a guida Saudita contro le truppe di Ansar Allah che colpisce decine di migliaia di persone. Tra il 1° e il 10 novembre le equipe di MSF hanno curato in tutte le str

Antisemitismo ed hate speech, un vizio «social» | Arturo Di Corinto

Hacker’s Dictionary . Le piattaforme social non hanno ideologia se non quella del mercato. Non conta chi sei o come la pensi, contano i numeri che fai – like, fan, follower – insieme alla capacità di spesa nota dall’incrocio di fattori e informazioni anche esterne alla piattaforma. Per questo motivo le policies dei social mettono meno vincoli possibili al comportamento degli utenti, spesso sotto la bandiera di una presunta libertà d’espressione “The Intercept”, il giornale online fondato da Glenn Greenwald, Laura Poitras e Jeremy Scahill, ha dimostrato che Facebook vendeva pubblicità razziste e antisemite ai suoi utenti. Proprio nei giorni del massacro alla sinagoga di Pittsburgh. L’autore dell’omicidio di 11 persone era convinto dell’esistenza di un complotto per decimare la «razza bianca», noto come «White genocide». Si tratta di una teoria complottista secondo la quale «i negri» cospirerebbero per cacciare i bianchi dalle loro terre. Nonostante gli sforzi interna

Gaza: ucciso un pescatore dall'IDF

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Sintesi personale Israel kills Gaza fisher despite ceasefire Maureen Clare Murphy   14 November 2018 Ucciso un pescatore a Gaza meno di 24 ore dopo che un  cessate il fuoco  sraele ha posto    fine a un intenso bombardamento e al lancio di missili . Il ministero della salute di Gaza ha  identificato  l'uomo ucciso come Nawaf Ahmad al-Attar, 20 anni. Il capo del sindacato dei pescatori di Gaza ha  detto  che i soldati israeliani, posizionati a  terra, hanno sparato ad al-Attar quando si trovava a soli 30 metri  a nord di Gaza. Israele ha limitato l'accesso al mare per la pesca da lunedì sera, secondo il gruppo per i diritti Gisha. Mercoledì Israele ha in parte revocato le restrizioni, ma ha vietato ai pescatori di lavorare nelle acque a  nord di Gaza . Queste rappresentano un terzo della costa. Le aree di pesca consentite fuori da altre aree di Gaza vanno da sei a nove miglia nautiche. In base agli accordi di Oslo del 1993 firmati da Israele e dall'Organizzazione

“Lasciare l’inferno per vivere all'inferno”: le tangenti e i posti di blocco da Gaza attraverso l’Egitto

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INVICTAPALESTINA.ORG "Lasciare l'inferno per vivere all'inferno": le tangenti e i posti di blocco da Gaza attraverso l’Egitto - Invictapalestina Uscire dalla Striscia assediata è costoso, arduo ed estremamente difficile per i Palestinesi. Una volta che ci sono riusciti , possono spesso ritrovarsi in un limbo. Foto di copertina: un ragazzo palestinese aspetta su un autobus per l’Egitto da Gaza (Reuters) La foto è di Kaamil Ahmed Kaamil Ah... Uscire dalla Striscia assediata è costoso, arduo ed estremamente difficile per i Palestinesi. Una volta che ci sono riusciti , possono spesso ritrovarsi in un limbo. Foto di copertina: un ragazzo palestinese aspetta su un autobus per l’Egitto da Gaza (Reuters) La foto è di Kaamil Ahmed Kaamil Ahmed – 5 novembre 2018 STRISCIA DI GAZA – Pezzi di cartone, borse o il nudo pavimento  sono i posti dove i viaggiatori appoggiano la testa mentre si riposano in attesa di passare attraverso Rafah, il  valico di