Post

Gaza 3 palestinesi uccisi 349 feriti di cui 102 da proiettili Video

Immagine
AGGIORNAMENTI: Nena News ore 17.45 Si aggrava il bilancio di palestinesi uccisi: ora sono 3 Si aggrava il bilancio delle vittime palestinesi del quinto venerdì di proteste. Il ministero della sanità comunica che altri due palestinesi sono morti, portando il totale di oggi a 3 uccisi da colpi d’arma da fuoco dei militari israeliani. ore 17.15 Bilancio ufficiale: un palestinese ucciso e 349 feriti Il ministero della sanità di Gaza riferisce che il bilancio accertato sino a questo momento è di un palestinese ucciso e 349 feriti, di cui 102 da proiettili ore 16.15 Almeno un palestinese ucciso a est di Gaza city Almeno un palestinese è stato ucciso dai soldati israeliani durante un tentativo di sfondare le barriere di demarcazione a est di Gaza city. I feriti sono decine. Si attendono conferme ufficiali. ore 14.30 Ministero sanità: 25 feriti a Gaza Almeno 25 palestinesi sono stati feriti sino a questo momento lungo le linee di demarcazione tra Gaza e Israele. Alcuni sono

Moni Ovadia :Comunità ebraiche con la memoria di Netanyahu

Immagine
Moni Ovadia (IL MANIFESTO) La pantomima delle comunità ebraiche (di Roma e non solo) che non partecipano alla Manifestazione unitaria del 25 aprile, giorno della liberazione dal nazifascismo, si ripete mestamente. Uguale il gesto sdegnato, uguale la delirante motivazione. E la delirante motivazione è che «nella manifestazione sfilano le bandiere di coloro che settanta anni fa furono alleati dei carnefici nazisti». Quali? Quelle dei risorgenti partiti neonazisti est europei polacchi, ungheresi, ucraini? No, quelle dei palestinesi, che secondo la pagliaccesca propaganda di Benjamin Netanyahu avrebbero convinto il «mansueto» Führer Adolf Hitler, contro la sua volontà e disponibilità verso gli ebrei, a sterminarne invece sei milioni. Anche 500.000 Rom e Sinti, tre milioni di slavi, decine di migliaia di disabili (inferiori rispetto alla «razza pura»), di antifascisti, migliaia di omosessuali, testimoni di Geova e di socialmente emarginati, senza dimenticare milioni e milio

Umberto De Giovannangel Grimaldello Macron per dividere l'Europa sull'Iran

Immagine
Grimaldello Macron per dividere l'Europa sull'Iran (di U. De Giovannangeli) Modificare fino a stravolgere l'attuale accordo sul nucleare. E, nel farlo, dividere l'Europa usando il "grimaldello" Macron. E' il doppio obiettivo di Donald Trump. Alla Casa Bianca è andato in porto il patto "franco-americano" tra il tycoon americano e l'ambizioso inquilino dell'Eliseo. Il presidente Usa ha utilizzato la minaccia di disdettare unilateralmente l'accordo sul nucleare iraniano sottoscritto dal Gruppo 5+1 (Usa, Russia, Gran Bretagna, Francia e Germania) con Teheran, per ottenere ciò che voleva: dividere il fronte europeo riscrivendo un nuovo accordo col sostegno francese. Un accordo molto duro verso l'Iran, al punto di essere considerato irricevibile anche dal "moderato" presidente Hassan Rohani, e

Antisemita a chi?" l'intervista di Leonardo Clausi a Donald Sassoon.

Immagine
Donald Sassoon: «Antisemita a chi?» | il manifesto L'illustre storico inglese Donald Sassoon è membro del partito laburista dal 1979. Gli abbiamo chiesto un'opinione sull'ondata di accuse di antisemitismo, endogene e non, che imperversano nel partito da quando Jeremy Corbyn ne è diventato il leader. Non le pare che le polemiche, riprese anche in Italia, giochino sfacciatamente sulla deliberata confusione fra antisionismo e antisemitismo? In tutto questo dibattito anche chi insiste sull'importanza della lotta contro l'antisemitismo all'interno della sinistra ammette subito che uno possa criticare Israele, o addirittura il sionismo, senza essere considerato antisemita. Però è vero che molti antisemiti criticano Israele. Ma è come dire che molti razzisti denunciano la corruzione in molti stati africani: non si può dire che non esista corruzione negli stati africani, e naturalmente i razzisti si servono di simili argomenti - veri - al fine

Cesar Chelala :Gideon Levy: una voce di saggezza da Israele

  Gideon Levy: una voce di saggezza da Israele 23 aprile 2018 Ho saputo di Levy molti anni fa, durante una conversazione informale con un attivista israeliano per i diritti umani. Mi ha detto che aveva chiesto a Levy il motivo per cui era un critico serio del governo di Israele e delle sue politiche riguardo ai Palestinesi. Levy, il cui padre era un profugo tedesco ebreo che si era stabilito in Israele, gli aveva risposto: “Non voglio che gli israeliani dicano che non sapevano.” Levy viaggia di frequente nei Territori Occupati e  scrive articoli riguardo ad essi. In quanto giornalista del giornale israeliano Haaretz, Levy vuole mostrare i mali dell’occupazione e di come questa danneggi non soltanto i Palestinesi ma anche all’Israele che ama così tanto. “Sono un patriota israeliano. Voglio essere orgoglioso del mio paese. Voglio che facciamo la cosa giusta,” ha dichiarato. I suoi scritti gli hanno fatto guadagnare vari premi prestigiosi, ma anche l’odio di molti isra

Ramzy Baroud :Il fantasma di Herut: Einstein e Israele 70 anni fa

Immagine
Il fantasma di Herut: Einstein e Israele 70 anni fa Albert Einstein, insieme ad altri luminari ebrei, compresa Hannah Arendt*,  pubblicò una lettera sul New York Times,* il 4 dicembre 1948, soltanto pochi mesi dopo che Israele aveva dichiarato la sua indipendenza e quando centinaia di villaggi palestinesi venivano demoliti dopo che i loro abitanti erano stati espulsi. La lettera denunciava il partito Herut di recente fondato, e il suo giovane leader, Menachem Begin. Herut è stato “ritagliato” dalla  banda terrorista Irgun,** famosa per i suoi molti massacri contro le comunità arabe palestinesi che hanno portato alla Nabka, la catastrofica pulizia etnica del popolo palestinese e al suo esodo dalla sua patria storica nel 1947-48. Nella lettera, Einstein e altri, descrivevano il partito Herut (Libertà) come “un partito politico molto simile nella sua organizzazione, metodi, filosofia politica e attrattiva sociale ai partiti nazisti e fascisti.” Che una lettera di questo

GAZA. Ucciso un secondo giornalista palestinese - Nena News

Immagine
GAZA. Ucciso un secondo giornalista palestinese - Nena News Ahmed Abu Hussein è spirato ieri. Era stato ferito all’addome da un colpo sparato da un cecchino israeliano mentre per conto della radio “Voce del Popolo” seguiva le manifestazioni della Grande Marcia del Ritorno. A inizio mese era stato ucciso Yasser Murtaja dell’agenzia el Ein Il giornalista Ahmad Abu Hussein, ucciso a Gaza di Michele Giorgio – Il Manifesto Gerusalemme, 26 aprile 2018, Nena News – Ahmad Abu Hussein, 24 anni, lavorava per Voce del Popolo, radio di sinistra ‎legata al Fronte popolare per la liberazione della Palestina. Il 13 aprile era stato ‎colpito all’addome da un proiettile sparato da un tiratore scelto israeliano mentre ‎seguiva a est di Jabaliya le manifestazioni della Grande Marcia del Ritorno. Quella ‎pallottola gli aveva devastato l’intestino. Trasferito in un ospedale israeliano, Abu ‎Hussein è spirato ieri dopo 12 giorni di sofferenze. È il secondo giornalista ucciso ‎

Giorgio Bernardelli L'Azerbaijan e il drone suicida pop - Mondo e Missione (VIDEO)

Immagine
. L'Azerbaijan e il drone suicida pop - Mondo e Missione  Non capita tutti i giorni di ottenere le prove di una compravendita di armi guardando un videoclip musicale. Ma è quanto successo in questi giorni in Azerbaijan con un video della cantante locale Narmin Karimbayova. Va detto che la canzone è certamente un po’ sui generis : il ritmo pop scandisce in realtà un inno il cui scopo è esaltare le gesta dei militari che difendono le frontiere. E fin dalle prime immagini compare il presidente Ilham Aliyev, al potere dal 2003 (dopo dieci anni di «regno» del padre) e oggi fresco di rielezione con l’86% dei consensi. Chi ha fornito le immagini delle prodezze dell’esercito non si è però preoccupato troppo dei segreti militari; così – guardando una sequenza – un giornalista del quotidiano israeliano Haaretz in uno dei potentissimi dispositivi bellici lanciati da una nave l’avanzato «drone suicida» IAI Harop prodotto dall’ Israel Aerospace Industries . Si