Post

DI MANO ITALIANA – di Filippo Landi

Il Medio Oriente infuocato e la Palestina nel difficile  contesto internazionale.   L’intelligence, i tentativi di dialogo e le politiche italiane. Filippo Landi Giornalista Rai, già corrispondente a Gerusalemme Gli italiani in Medio Oriente per anni hanno avuto il volto degli operai andati, nella seconda metà dell’Ottocento, a scavare il Canale di Suez in Egitto. A qualche centinaia di chilometri, sulla costa libica del Mediterraneo, contigua a quella egiziana, avevano il volto dei soldati italiani andati a costruire la prima colonia italiana in Africa. Se in Egitto avevano l’aspetto di chi fatica per guadagnare il pane per sé e per la propria famiglia, diversamente andarono gli avvenimenti sulle coste e nel deserto libico. Qui i nostri generali guidarono una feroce repressione che raggiunse il culmine negli anni Trenta, nel periodo fascista, con migliaia di libici rinchiusi nei campi di internamento e altrettanti fucilati o morti di stenti in prigionia. Svanisce

Gerusalemme, resta chiuso per protesta il Santo Sepolcro (Foto)

Immagine
1 L’annuncio davanti alle porte chiuse della basilica. Le autorità israeliane vogliono confiscare beni e conti bancari delle Chiese. In discussione una legge che permetterebbe l'esproprio dei terreni. “Ciò ci ricorda tutte le leggi di simil natura che furono attuate contro gli ebrei in tempi bui dell’Europa”. Gerusalemme (AsiaNews) – Sono ancora chiuse le porte della basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme, sbarrate da ieri in segno di protesta contro la “sistematica campagna contro le Chiese e la comunità cristiana della Terra Santa, in flagrante violazione dell’esistente Status Quo”. Ieri, l’annuncio dei capi delle tre Chiese responsabili del santuario, davanti all’ingresso sigillato. I tre leader cristiani – il patriarca armeno Nourhan Manougian, il patriarca greco-ortodosso Teofilo III e il custode di Terra Santa, fra Francesco Patton – hanno accusato Israele di aver spinto la propria offensiva “a un livello senza precedenti”. Uno dei motivi della pr

Gaza“1.000 morti per il blocco sulla Strisica

Immagine
GAZA. “1.000 morti per il blocco sulla Strisica della redazione Roma, 26 febbbraio 2018, Nena News – I 12 anni di assedio sulla Striscia di Gaza hanno provocato più di 1.000 morti. A denunciarlo ad al-Jazeera è stato ieri Ahmad al-Kurd, il coordinatore di alcune organizzazioni benefiche della Striscia . “Tra le 1.000 e più vittime del blocco – ha detto al-Kurd – 450 sono morte a causa del collasso del sistema sanitario a Gaza”. L’assedio israeliano, insieme a quello spesso dimenticato egiziano, ha creato una situazione disperata nella piccola enclave palestinese: mancano le medicine, l’elettricità è disponibile per 4 ore al giorno al massimo e l’acqua scarseggia. In queste condizioni, molti dottori non possono operare. Soltanto negli ultimi giorni, sostiene al-Kurd, cinque neonati prematuri sono morti perché non hanno ricevuto un trattamento medico adeguato a causa delle terribili condizioni di vita che si vivono nella Striscia. Al-Kurd non usa mezzi termini: qu

Richard Silverstein Adelson compra l'ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme *

Immagine
 Sintesi personale S heldon Adelson sta imparando   dal modello Brand Israel, dove  praticamente tutto è in vendita, infatti  comprerà la sua personale ambasciata americana  a Gerusalemme.  Questo potrebbe diventare una tendenza .  Putin può trovare un oligarca per comprare l'ambasciata russa a Washington, i  Kardashian  l'ambasciata degli Stati Uniti in Armenia.  Pensa a quanto sarebbe alla moda!  Ma  da quando una delle nazioni più potenti del mondo ha bisogno di un oligarca privato per finanziare un'ambasciata?  Ma se  guardi  la questione in un altro modo ha perfettamente senso.  La politica mediorientale degli Stati Uniti viene acquistata e pagata da Adelson, quindi perché non gli si può  permettere di comprare l'ambasciata?  Ha comprato tutto il resto, perché non questo?  Vedo ora l'Ambasciata di Adelson: un enorme modello del Terzo Tempio Il prossimo obiettivo dell'ambasciata Adelson potrebbe essere questo : distruggere l'Haram al Sharif e s

Amira Hass : To Leave Gaza, Israel Asks Palestinian Minors to Commit They Not Return for a Year

Immagine
Israel's defense minister says there's no humanitarian crisis in Gaza. Here are the facts A few Palestinians needed to be killed Gaza health system collapsing: 40 percent of medicine runs out

Le sanzioni Usa contro l’Iran hanno trasformato i voli civili in ‘bare ambulanti’

Immagine
Le sanzioni Usa contro l’Iran hanno trasformato i voli civili in ‘bare ambulanti’ L’incidente aereo del 18 febbraio e la morte di 65 persone ripropone il tema della sicurezza dei voli nella Repubblica islamica. In 20 anni si sono registrati 200 incidenti con almeno 2mila vittime. La maggior parte della flotta doveva essere cambiata 10 anni fa. Ma le sanzioni hanno bloccato gli acquisti. E Trump a pronto a bloccare l’accordo miliardario fra Teheran e Boeing (ed Airbus). Teheran (AsiaNews) - Ci sono le samzioni Usa contro Teheran fra le cause che hanno resto sempre più insicuri i voli in Iran, come testimonia l’incidente del 18 febbraio in cui sono morti 65 fra passeggeri e membri dell’equipaggio. Esse, di fatto, bloccano il ricambio della flotta. Infatti, è di questi giorni la notizia secondo cui l’amministrazione guidata da Donald Trump sta cercando di stralciare un accordo multi-miliardario fra Boeing e il vettore di bandiera IranAir, finalizzato alla vendita di nuovi

Perché Israele sta sostenendo sette gruppi ribelli in Siria?

Immagine
Davide Malacaria Lo sviluppo della guerra siriana, che vede Assad vincente sui suoi nemici, mette in stato di agitazione in Israele , preoccupata di ritrovarsi miliziani di Hezbollah o dell’Iran ai propri confini, dato il consolidarsi l’asse sciita che va da Teheran al Mediterraneo. Finora Israele si era limitato a intervenire direttamente nella guerra siriana attraverso raid aerei, spiega su  Haaretz  di oggi Hamos Arel. Ma “ora sta modificando il suo dispiegamento per prepararsi a quello che verrà”. Il cronista del giornale israeliano riprende quanto scritto sul suo blog dall’analista Elizabeth Tsurkov, ben informata sulla Siria. Secondo la blogger decine di ribelli “hanno descritto un cambiamento significativo nella quantità di aiuti che ricevono da Israele”. E sarebbero almeno sette le “organizzazioni ribelli sunnite nel Golan siriano che stanno ricevendo armi e munizioni da Israele, oltre a denaro per comprare ulteriori armamenti”. Tale cambiamen