"Rivoluzione nei rapporti Usa-Israele: 'Via libera a migliaia di nuove case' " di Alberto Stabile.
REPUBBLICA di oggi, 25/01/2017, a pag. 15, Nel giorno del suo primo colloquio con il presidente Trump, il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha annunciato la fine di ogni restrizione nell’espansione degli insediamenti ebraici nei Territori occupati e a Gerusalemme est, e trionfalisticamente ha concluso che d’ora in poi «possiamo costruire dove vogliamo e quanto vogliamo». Simultaneamente, il municipio della Città Santa, rispolverando un vecchio progetto che era costato l’ennesimo scontro tra Netanyahu e Obama, ha comunicato il via libera alla costruzione di 566 nuove abitazioni in tre insediamenti nella parte araba di Gerusalemme unilateralmente annessa nel 1967. Ventiquattro ore dopo, ieri, il governo ha annunciato la costruzione di 2500 alloggi nei ‘gushim’, i maggiori insediamenti ebraici già esistenti in Cisgiordania. E’ già significativo che all’annuncio dato da Netanyahu non sia seguita alcuna presa di posizione della Casa Bianca. E questo basta per spin