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Moshe Arens : The Jewish Equivalent of ISIS

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Moshe Arens Yes, there is a Jewish equivalent of the Islamic State, the radical terrorist organization that prides itself on decapitating anyone who does not follow the Islamic religious commandments as it interprets them. It is a small group of Jewish rowdies who go around murdering Arabs and celebrating their own barbaric activities. They are on the margins of Israel’s Jewish community, but the effect of their nefarious actions is far from marginal. They constitute a mortal danger to the victims they target, and a danger to the State of Israel. Like ISIS, they believe they are following God’s commands, and disregard the law of the land and the moral standards of the society in which they live. They reject the State of Israel and its laws, but then demand the protection that Israeli law provides for its citizens when they are apprehended and interrogated. They spit in our face, yet insist that the state stands by the rights guaranteed to all citizens – even suspected criminals

Sette anni di Piombo Fuso

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A sette anni dall’operazione Piombo Fuso, pubblichiamo oggi un estratto da “Gaza e l’industria israeliana della violenza” , di Enrico Bartolomei, Diana Carminati e Alfredo Tradardi (Derive Approdi 2015) Il documentario The Lab , diretto da Yotam Feldman, offre uno sguardo inedito sui profitti dell’industria bellica israeliana. Secondo Feldman, i massicci profitti che Israele riesce a trarre dal commercio degli armamenti derivano dal fatto che le innovazioni belliche possono essere testate sugli oltre 4 milioni di palestinesi in Cisgiordania e nella Striscia, che si sono trasformati da obiettivi militari in cavie di laboratorio per testare e perfezionare l’efficacia dei nuovi sistemi militari. Questa tendenza è iniziata con l’operazione Scudo di Difesa, la re-invasione dei Tpo nel 2002, a seguito della quale molti ufficiali dell’esercito sono entrati nel business privato, traendone enormi profitti. La più grande impennata di vendite belliche si è registrata sulla

Giornata di scontri a Gerusalemme

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Giornata di scontri a Gerusalemme           Giornata di scontri a Gerusalemme Questa mattina, un uomo che cercava di accoltellare un poliziotto israeliano nei pressi della Città Vecchia di Gerusalemme è stato ucciso dalle forze dell’ordine israeliane. Proprio in quella parte di città, in seguito, sono scoppiati degli scontri. Alcuni palestinesi si erano riuniti per chiedere d… www.internazionale.it Questa mattina, un uomo che cercava di accoltellare un poliziotto israeliano nei pressi della Città Vecchia di Gerusalemme è stato ucciso dalle forze dell’ordine israeliane. Proprio in quella parte di città, in seguito, sono scoppiati degli scontri. Alcuni palestinesi si erano riuniti per chiedere di riavere i corpi delle persone uccise nei giorni scorsi dopo aver tentato di accoltellare degli israeliani, secondo la versione della polizia. Intanto, in Cisgiordania e a Gaza si sono celebrati i funerali della donna e del ragazzo uccisi nel g

Gad Lerner: Gerusalemme e Damasco, la guerra del fanatismo contro la laicità è una sola

http://www.gadlerner.it/…/gerusalemme-e-damasco-la-guerra-d… Gerusalemme e Damasco, la guerra del fanatismo contro la laicità è una sola | Gad Lerner Gerusalemme e Damasco, la guerra del fanatismo contro la laicità è una sola sabato, 26 dicembre Le celebrazioni religiose del Natale sono funestate a Gerusalemme e a Betlemme da continui episodi di violenza, in una tensione che non si attenua ma semmai s’inasprisce. A Damasco è guerra vera e propria, con i bombardamenti che investono più o meno a casaccio diversi quartieri della capitale siriana. I russi colpiscono i nemici di Assad, a prescindere dalla loro affiliazione o meno all’Isis. Così il campo sunnita si radicalizza cementandosi contro di loro, ma anche contro i curdi, gli iraniani e gli occidentali. Le differenze fra jihadisti e sauditi tendono a ridimensionarsi perchè il fanatismo impone a tutti la sua logica spietata. Lo vediamo bene nei due paesi confinanti, Siria e Israele. I protagonis

Gerusalemme : Apre 'Embassy' iraniana senza un diplomatico,ma con artisti

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Iranian 'Embassy' Opens in Jerusalem, Without a Diplomat in Sight    Sintesi personale Iraniano 'Ambasciata' apre a Gerusalemme, senza un diplomatico in vista - Israele Notizie Gruppo di artisti israeliani crea lo spazio per mettere in luce la cultura persiana e ricordare i forti legami tra i due paesi che sono stati tagliati dalla rivoluzione iraniana. Accolti dalle bandiere iraniane e israeliane, una grande folla si è radunata   per l'apertura dell'  iraniana "Ambasciata" di Gerusalemme. L'evento non ha segnalato un avvicinamento improvviso e inaspettato tra i due paesi, ma è il frutto di un gruppo di artisti israeliani, alcuni con radici persiane, che cerca di mettere in evidenza la cultura iraniana e i suoi molti collegamenti con lo Stato ebraico. "L'ambasciata iraniana a Gerusalemme è un'ambasciata di persone unite dalla  cultura  e che cercano una connessione

Iranian 'Embassy' Opens in Jerusalem, Without a Diplomat in Sight

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          Iranian 'Embassy' opens in Jerusalem, without a diplomat in sight - Israel News Group of Israeli artists creates space to spotlight Persian culture and recall the strong ties between the two countries that were cut by the Iranian revolution. haaretz.com Greeted by the Iranian and Israeli flags, a large crowd gathered on Monday for the opening of the Iranian “Embassy” in Jerusalem. The event did not signal a sudden and unexpected rapprochement between the two countries, but is the brainchild of a group of Israeli artists, some with Persian roots, who seek to highlight Iranian culture and its many links with the Jewish state. “The Iranian Embassy in Jerusalem is an embassy of people and culture. Express your voice as people who seek a connection and good relations despite gaps and tensions,” declared the Facebook invitation. The “embassy” – somewhere between political statement and performed art – has been organized by the