Post

A Hebron, il terrore genera un regno del terrore

Immagine
Un soldato israeliano accompagna un gruppo di coloni durante un tour della città vecchia di Hebron, 20 Febbraio 2010. (Photo by Activestills.org)  Sintesi personale   "Come puoi spiegare la differenza tra un Ebreo di Hebron e  gli  altri ebrei?" La guida dalla barba bianca risponde  "L'Ebreo di Hebron non porta una pistola e non pasticcia con gli arabi ". Hebron non è come gli altri posti in Cisgiordania. Non c'è nessun altro posto dove i coloni israeliani si sono impossessati  dell'intera infrastruttura urbana di una città palestinese. Hebron è  la realtà quotidiana inevitabile della segregazione, della violenza, del controllo militare e  del terrore civile,  un microcosmo di tutto ciò che è male e terrificante nel mondo. Immaginate, se potete, in un'area urbana di decine di migliaia di palestinesi, ci sono 700 coloni israeliani e ognuno di loro  è protetto  dai  soldati     Hebron era un luogo dove ebrei e pal

Il futuro dell’Ucraina è legato a quello della Siria Di Robert Fisk

23 febbraio 2013 Nessuno in Medio Oriente starà studiando la violenta tragedia dell’Ucraina con maggiore coinvolgimento – e con più profonda preoccupazione – che il presidente Bashar al-Assad della Siria. Non gli importerà un fico secco dei critici di Obama – che stanno già sgridando il presidente degli Stati Uniti per aver dato il via libera a Vladimir Putin ad appoggiare il presidente ucraino, bocciando la sua minaccia di bombardare Damasco l’anno scorso – né ad Assad importerà molto della futura carriera di Viktor Yanukovich che si dà il caso conosca bene. Starà invece rimuginando le notevoli analogie tra il governo di Yanukovic sotto assedio e il suo regime siriano che sta ancora combattendo una lotta armata contro gli insorti. I parallelismi non sono per niente esatti, dato che i nemici di Assad sostengono che loro lo sono, quando fanno capire che Assad e Yanucovich sono “fratelli di sangue”. Sono però abbastanza vicini da persuadere il presidente siriano e il suo

Partners for Progressive Israel: elenco dei prodotti degli insediamenti

Immagine
Gush   Shalom   è stata costretta a rimuovere  l'  elenco completo dei prodotti degli insediamenti dal loro sito web a causa della legge anti-boicottaggio. Riportiamo l'elenco sul nostro blog, con il permesso di Gush Shalom. http://partners4israel.blogspot.com/2014/02 / list-of-insediamento-products_24.html Partner per Blog Progressive Israele: Elenco dei prodotti degli insediamenti Gush Shalom  was forced to remove their comprehensive list of settlement products from their website due to the anti-boycott law.We reproduce that list on our blog, with Gush Shalom's permission. http://partners4israel.blogspot.com/2014/02/list-of-settlement-products_24.html http://partners4israel.blogspot.com/2014/02/list-of-settlement-products_24.html Partners for Progressive Israel Blog: List of Settlement Products VISIT OUR WEBSITE  partners4israel.org   . This blog is a platform for discussion related to Israel and the American Jewish communit

Leibowitz : פילוסוף לכל עת - A Philosopher for all Seasons

UNRWA : una scuola beduina costruita con materiale riciclato

Immagine
UNRWA Italia Queste piccole studentesse vivono in una delle comunità beduine nell'Area C, alla periferia di Gerusalemme. La scuola in cui studiano è l'unica in tutta l'area, e raccoglie studenti da cinque comunità beduine, 21 famiglie rifugiate regist rate e 128 studenti dalla tribu Abu Dahouk. La scuola è costruita con materiale riciclato, un bell'esempio di intervento diretto della comunità e del suo legame profondo e rispettoso con il territorio. Martin Shultz, il Presidente del Parlamento Europeo, ha recentemente visitato l'area accompagnato da Margot Ellis, Vice Commissario Generale dell'UNRWA, allo staff dell'Agenzia e a Abu Khamees, Rappresentante della Comunità beduina, che ha spiegato come la sussistenza delle comunità è appesa a un filo, e che queste bambine sono tra le 2.300 persone che rischiano il trasferimento forzato, costrette a spostarsi su un territorio sempre meno esteso e sempre più sfruttato. Photo credits

Italy’s new PM backs Israel, sees Iran as major threat

Immagine
  Matteo Renzi is Italy’s youngest-ever premier, and he could also be one of the most pro-Israeli. The 39-year-old ambitious leader of the center-left, who was sworn in on Saturday as Italy’s fourth prime minister in four years, may bring Rome, already one of Israel’s key allies in Europe, even closer to the Jewish state. The former mayor of Florence burst onto the national stage in December by winning the primary election of the Democratic Party, the largest force in parliament, and earlier this month used his new position to oust the 10-month-old coalition government of fellow democrat Enrico Letta. His popularity is mostly linked to a reputation as a no-nonsense city administrator and a pledge to jump-start Italy’s sluggish economy by creating jobs and cutting taxes. But the outspoken and fresh-faced Italian politician has also touched on foreign policy matters during his campaign

Gideon Levy : 'Anyone who talks about the murder will be killed'

Immagine
  I met Tha’ar Lala, who was gunned down opposite a popular Tel Aviv beachfront site last Friday, when he was a boy. He grew up amid abject poverty and severe violence, torn between his sick mother in Jaffa and his father in Ramallah. At the time, Tha’ar Lala was 13, a handsome boy with a sad, angry look. His sister Renin was a girl of 9, who loved cuddling up with her mother. The firstborn, Ra’ad, 18 at the time, was working in a garage. Y. was a toddler of 3, who slept in a narrow bed with his mother, Samar Rafidi, in their unspeakably meager apartment on the margins of Tel Aviv. Here’s what I wrote at that time: “A double bed for mother and little Y. in the half-room, a stack of mattresses in the other room … There is no sofa,