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Israele : lo Stato demolisce quattro case palestinesi a Gerusalemme Est

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    Sintesi personale Le autorità israeliane hanno demolito quattro case palestinesi a Gerusalemme Est costruite senza permessi . Un totale di 20 persone viveva in quattro edifici, due dei quali situati nel quartiere di Issawiya e due a Beit Hanina, Nel 2013, Israele ha distrutto 99 edifici  a Gerusalemme Est  lasciando 298 persone senza tetto, in base a  quanto dichiarato dall'agenzia delle  Nazioni Unite  OCHA. Palestinesi e gruppi per i diritti umani nella città dicono che Israele concede raramente i permessi, costringendo i residenti a costruire case senza autorizzazione . Israele definisce tutta Gerusalemme come sua capitale "eterna e indivisibile", mentre i palestinesi rivendicano il settore orientale, conquistato nel corso del 1967  e annesso unilateralmentepoco dopo,   State razes four Palestinian homes in East Jerusalem  

Abuna Mario : La grande bugia su Cremisan…

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  (ANSA) – GERUSALEMME, 15 AGO 2010- L’Esercito israeliano ha iniziato a smantellare il muro di protezione contro il lancio dei razzi nel rione di Gilo, a Gerusalemme. I militari hanno annunciato in un comunicato ‘il ritorno della calma’ nel settore, e iniziato la rimozione dei blocchi di cemento collocati nel 2001, dopo lo scoppio della seconda Intifada nell’autunno del 2000. Il muro e’ composto da circa 800 blocchi di cemento piazzati lungo 600 metri di perimetro. In attesa della dichiarazione della Corte Suprema di Israele per la costruzione del muro di Cremisan è interessante rileggere la notizia ANSA che nel ferragosto del 2010 ci aveva fatto un po’ arrabbiare come alcuni di voi sicuramente ricorderanno. Rileggerla oggi in attesa del giudizio della Corte, ha il sapore della beffa e della malafede. Abbiamo provato a portare alla Corte la dichiarazione dell’Esercito Israeliano che farebbe ben sperare perchè “ con il ritorno della calma ”non ci sono

Lorenzo racconta le ultime visite a Gaza

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Difficile in poche righe raccontare delle ultime tre discese a Gaza, in dicembre e in gennaio 2014. Troppi, troppo grossi i temi e inadeguato lo scrivente. I controlli sul versante israeliano sono sempre molto rigorosi ma in fin dei conti, col tempo, sveltiti sia in entrata che in uscita. Al “confine” di Hamas invece l’impressione è di una progressiva complicazione irrazional-burocratica. Comunque sia, dato che abbiamo i permessi da entrambe le autorità, con un poco di pazienza e qualche discussione si riesce a passare. Le strade semideserte e le persone amiche ci dicono della mancanza severa di carburante per le automobili, per i generatori di corrente e la centrale elettrica. La corrente viene erogata a zone, per sei ore al giorno, a rotazione. Lascio immaginare la difficoltà che questo pone alla gestione domestica e di più ancora alle già modeste attività lavorative. Un esempio che fa un poco sorridere (e molto no): qui sotto una foto della “nostra”

Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, le aziende attive nelle colonie stanno facilitando l'abuso di diritti umani

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Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, le aziende attive nelle colonie stanno facilitando l'abuso di diritti umani Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, le aziende attive nelle colonie stanno facilitando l'abuso di diritti umani Scritto da Redattore ECC Palestine, 24.01.2014 http://www.eccpalestine.org/firms-active-in-the-settlements-are-facilitating-abuses-of-human-rights-un-report-says/ Il rapporto delle Nazioni Unite è il risultato di una missione di inchiesta sugli insediamenti israeliani in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme est . Le informazioni raccolte dalla missione indicano che le imprese private hanno permesso, facilitato e tratto profitto, direttamente e indirettamente, dalla costruzione e dalla crescita degli insediamenti . Ha individuato una serie di attività commerciali che sollevano particolari preoccupazioni riguardo le violazioni dei diritti umani. Queste includono : 
 • La fornitura di attrezzature e materia

I giusti dell'Islam: musulmani che salvarono gli ebrei

Dalla pagina di FB Giusti dell'islam Questa immagine - esposta allo Yad Vashem di Gerusalemme - raffigura la bosniaca Zeineba Hardaga mentre cammina accanto all'amica ebrea Rifka Kabiljo in una strada di Sarajevo nel 1941. Camminando fianco a fianco il velo nero della donna musulmana copre la stella gialla che l'amica ebrea era costretta a indossare. È un'immagine che da sola racconta più di ogni parola chi furono i Giusti dell'islam. Allegati   La commozione dei profughi palestinesi al museo dell’Olocausto di Gerusalemme di Gad Lerner ABRAHAM B. YEHOSHUA Gli arabi ad Auschwitz per scoprire la Shoah La shoah e i palestinesi:Insegnare Auschwitz in Cisgiordania e nel piccolo museo di Na'alin (foto) Il mondo arabo e la Shoah Ambasciatore Palestinese in Germania: " L'Olocausto è il peggior crimine della storia " di Barak Ravid   di Giorgio Bernardelli Un parlamentare arabo-israeliano ad Auschwit

LA CANZONE DEL BAMBINO NEL VENTO (Auschwitz). - I NOMADI

Netanyahu : i coloni rimarranno in Cisgiordania

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1sintesi personale   Il primo ministro Benjamin Netanyahu non intende sradicare insediamenti ebraici in tutto il West Bank e non imporrà ad alcun colone di lasciare gli insediamenti  anche nel quadro di un accordo di pace permanente con i palestinesi, un funzionario  ha dichiarato al Times di Israele . Piuttosto, il premier insisterà che i coloni possano scegliere di  vivere sotto il governo palestinese o di  trasferirsi in zone sotto il dominio sovrano di Israele, Netanyahu aveva accennato a questa posizione nel discorso al Congresso degli Stati Uniti a Washington. "Lo status degli insediamenti sarà deciso solo nei negoziati. In ogni accordo di pace che ponga fine al conflitto, alcune colonie finiranno oltre i confini di Israele." .   Ehud Olmert. nel 2006 dichiarò:  "Ognuno dei coloni che vivono in territori che dovranno essere  evacuati dovrà decidere se vivere in uno stato ebraico, lo Stato di Israele o in uno stato palestinese", (ve