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Lorenzo racconta le ultime visite a Gaza

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Difficile in poche righe raccontare delle ultime tre discese a Gaza, in dicembre e in gennaio 2014. Troppi, troppo grossi i temi e inadeguato lo scrivente. I controlli sul versante israeliano sono sempre molto rigorosi ma in fin dei conti, col tempo, sveltiti sia in entrata che in uscita. Al “confine” di Hamas invece l’impressione è di una progressiva complicazione irrazional-burocratica. Comunque sia, dato che abbiamo i permessi da entrambe le autorità, con un poco di pazienza e qualche discussione si riesce a passare. Le strade semideserte e le persone amiche ci dicono della mancanza severa di carburante per le automobili, per i generatori di corrente e la centrale elettrica. La corrente viene erogata a zone, per sei ore al giorno, a rotazione. Lascio immaginare la difficoltà che questo pone alla gestione domestica e di più ancora alle già modeste attività lavorative. Un esempio che fa un poco sorridere (e molto no): qui sotto una foto della “nostra”

Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, le aziende attive nelle colonie stanno facilitando l'abuso di diritti umani

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Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, le aziende attive nelle colonie stanno facilitando l'abuso di diritti umani Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, le aziende attive nelle colonie stanno facilitando l'abuso di diritti umani Scritto da Redattore ECC Palestine, 24.01.2014 http://www.eccpalestine.org/firms-active-in-the-settlements-are-facilitating-abuses-of-human-rights-un-report-says/ Il rapporto delle Nazioni Unite è il risultato di una missione di inchiesta sugli insediamenti israeliani in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme est . Le informazioni raccolte dalla missione indicano che le imprese private hanno permesso, facilitato e tratto profitto, direttamente e indirettamente, dalla costruzione e dalla crescita degli insediamenti . Ha individuato una serie di attività commerciali che sollevano particolari preoccupazioni riguardo le violazioni dei diritti umani. Queste includono : 
 • La fornitura di attrezzature e materia

I giusti dell'Islam: musulmani che salvarono gli ebrei

Dalla pagina di FB Giusti dell'islam Questa immagine - esposta allo Yad Vashem di Gerusalemme - raffigura la bosniaca Zeineba Hardaga mentre cammina accanto all'amica ebrea Rifka Kabiljo in una strada di Sarajevo nel 1941. Camminando fianco a fianco il velo nero della donna musulmana copre la stella gialla che l'amica ebrea era costretta a indossare. È un'immagine che da sola racconta più di ogni parola chi furono i Giusti dell'islam. Allegati   La commozione dei profughi palestinesi al museo dell’Olocausto di Gerusalemme di Gad Lerner ABRAHAM B. YEHOSHUA Gli arabi ad Auschwitz per scoprire la Shoah La shoah e i palestinesi:Insegnare Auschwitz in Cisgiordania e nel piccolo museo di Na'alin (foto) Il mondo arabo e la Shoah Ambasciatore Palestinese in Germania: " L'Olocausto è il peggior crimine della storia " di Barak Ravid   di Giorgio Bernardelli Un parlamentare arabo-israeliano ad Auschwit

LA CANZONE DEL BAMBINO NEL VENTO (Auschwitz). - I NOMADI

Netanyahu : i coloni rimarranno in Cisgiordania

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1sintesi personale   Il primo ministro Benjamin Netanyahu non intende sradicare insediamenti ebraici in tutto il West Bank e non imporrà ad alcun colone di lasciare gli insediamenti  anche nel quadro di un accordo di pace permanente con i palestinesi, un funzionario  ha dichiarato al Times di Israele . Piuttosto, il premier insisterà che i coloni possano scegliere di  vivere sotto il governo palestinese o di  trasferirsi in zone sotto il dominio sovrano di Israele, Netanyahu aveva accennato a questa posizione nel discorso al Congresso degli Stati Uniti a Washington. "Lo status degli insediamenti sarà deciso solo nei negoziati. In ogni accordo di pace che ponga fine al conflitto, alcune colonie finiranno oltre i confini di Israele." .   Ehud Olmert. nel 2006 dichiarò:  "Ognuno dei coloni che vivono in territori che dovranno essere  evacuati dovrà decidere se vivere in uno stato ebraico, lo Stato di Israele o in uno stato palestinese", (ve

Montesacro, restituita dignità a Piazza Sempione: cancellate scritte antisemite e svastiche

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Presidente, parte della Giunta e cittadini hanno ripulito i muri della sede del Municipio imbrattata con slogan negazionisti e svastiche Sara Mechelli 26 gennaio 2014 Storie Correlate Montesacro: rimosse le scritte antisemite da piazza Sempione 2 Slogan antisemiti e negazionisti, Montesacro risponde : "Domani ripuliamo Piazza Sempione" Svastiche e scritte antisemite a Piazza Sempione: "Ennesimo atto che offende Città" 1 Quella scritta “Hanna Frank bugiardona”, con un “H” di troppo e con una svastica, realizzata accanto al bancomat della Posta di Piazza Sempione era già stata rimossa ieri dai PICS e dall’Ama , ma questa mattina gli amministratori del Municipio III, insieme ai cittadini, hanno deciso di contribuire alla pulizia dei muri della sede istituzionale sottoposta nella notte tra venerdì e sabato ad un vero e proprio massacro. Del Palazzo Pubblico, progettato da Innocenzo Sabbatini, non è stato risparmiato nulla. Imbrat

Nabi Samuel - un villaggio in una gabbia . Video

I residenti del villaggio di Nabi Samuel vivono in un luogo dove non hanno l'autorizzazione ad esistere . Parenti e amici non possono andarli a trovare a causa dei posti di blocco e muri, i residenti devono passare ore ai posti di blocco per andare a lavorare, hanno bisogno di autorizzazione da parte delle corti per piantare un albero, per non parlare del diritto a costruire . Il villaggio di Nabi Samuel fu occupato da Israele nel 1967. Quattro anni più tardi i residenti sono stati deportati in una zona vicina e le loro case distrutte. L'area del villaggio è stata dichiarata parco nazionale e lo scorso anno l'Amministrazione Civile ha iniziato a promuovere un piano per stabilire un sito archeologico intorno alla moschea e il cimitero. Questa è la loro storia. WATCH: Nabi Samuel - a village in a cage

The places a regular Birthright tour doesn’t take you

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A group picture on the steps of PLO headquarters in Ramallah. Around 20 young Jewish-Americans are posing for a photographic memento. In the background is a PLO sign, and two armed Palestinian soldiers in battle fatigues look on from the side. A few hours later, they are wondering aloud: “What will people in the States say?” “Maybe you don’t have to publish the picture?” Some members of the group panic: They’re afraid of what their parents will say and of what people in the synagogue will say. Still, they’re here, in Ramallah, these members of a Birthright Israel group. After 10 days of indoctrination, including the Western Wall, Yad Vashem,