Post

L’Irlanda del Nord e il ‘processo di pace’ israelo/palestinese di Richard Falk

Immagine
Di Richard Falk 24 dicembre 2013 Ho visitato Belfast nei giorni scorsi durante alocuni negoziati su problemi irrisolti tra i partiti politici Unionista e Repubblicano (o nazionalista) e sono stato colpito dall’assoluta dipendenza esistente per qualsiasi tipo di credibilità di questo processo, dalla neutralità incontaminata percepita del terzo partito mediatore. Sarebbe stato così totalmente inaccettabile contare sull’Irlanda o sulla Gran Bretagna per svolgere un ruolo del genere, e la sola proposta di un intermediario così di parte avrebbe causato la derisione del partito avversario, confermando i sospetti che la sua intenzione doveva essere stata quella di  evitare  i negoziati proposti.  Sullo sfondo di questa riflessione c’è il ruolo costruttivo avuto dagli Stati Uniti più di 10 anni fa, quando aveva incoraggiato attivamente un processo di riconciliazione attraverso uno storico abbandono della violenza da parte degli antagonisti. Il processo di pace era basato sul P

ISRAELE :Migliaia di richiedenti asilo in 'marcia silenziosa' sulle strade di Tel Aviv

Immagine
Sintesi personale Foto di Activestills Testo di Haggai Matar Rifugiati africani e attivisti israeliani protestano contro le politiche di immigrazione  di Israele chiedendo la liberazione di tutti i profughi imprigionati a  causa della Legge anti -  infiltrazioni e il riconoscimento  dei loro diritti come rifugiati, 28 dicembre 2013. (Oren Ziv / Activestills.org) I manifestanti hanno marciato con  candele , mentre altri mostravano il numero  ufficiale dato loro dal governo. Un richiedente asilo eritreo è stato visto  camminare a fianco di un israeliano che, come soldato di riserva,  lo aveva colpito al confine tra Israele ed Egitto. . (Oren Ziv / Activestills.org) . (Oren Ziv / Activestills.org)    I manifestanti hanno marciato verso il memoriale dell'Olocausto a Piazza Rabin, nel cuore di Tel Aviv,  dove i leader della comunità hanno fatto discorsi sulla fuga dal  genocidio e  sui diritti dei rifugiati.

Le misure per la costituzione dello stato non porteranno a niente, fintantochè la Palestina resterà una colonia

Immagine
4 jfjfp – Jews for Justice for Palestinians   http://jfjfp.com/?p=53407 Le misure per la costituzione dello stato non porteranno a niente, fintantoché la Palestina resterà una colonia Porre fine all'occupazione - la migliore e unica misura degna di fiducia Rapporto sugli insediamenti di Geoffrey Aronson, Fondazione per la pace in Medio Oriente (FMEP) | Vol. 23 No. 6m Novembre-Dicembre 2013     MAPPA: COLONI ISRAELIANI IN CISGIORDANIA, modelli di crescita 2013, FMEP In una serie di relazioni scritte nell'ultimo decennio, le istituzioni internazionali, guidate da Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale (FMI) hanno evidenziato il contributo fondamentale delle istituzioni forti nella costruzione di uno Stato nei territori palestinesi.  Questo interesse e il sostegno straordinario offerto all'Autorità palestinese (AP) ha un contesto politico più ampio. In un'epoca in cui la

Meretz: ai giovani nazionalisti religiosi estremisti: non siete nostri fratelli

I giovani di Meretz ai nazionalisti religiosi estremisti, che festeggiano un matrimonio impugnando i coltelli e minacciando gli oppositori (vedere il video): NON SIETE NOSTRI FRATELLI - לא אחים שלי. ראינו אתמול בחדשות ערוץ 2 את הכתבה על החת ונה של נוער הגבעות ואת ריקוד הסכינים שהופיע בה. לא מתעלמים, לא מתכחשים, לא מדחיקים - מרצ מצהירה בקול ברור - אלה לא אחים שלנו. צפו בכתבה: http://www.mako.co.il/news-israel/local/Article-145fdecc6603341004.htm ראינו אתמול בחדשות ערוץ 2 את הכתבה על החתונה של נוער הגבעות ואת ריקוד הסכינים שהופיע בה. לא מתעלמים, לא מתכחשים, לא מדחיקים - מרצ מצהירה בקול ברור - אלה לא אחים שלנו. צפו בכתבה: http://www.mako.co.il/news-israel/local/Article-145fdecc6603341004.htm

Mo: 5 anni da 'Piombo Fuso' libro palestinese per ricordare

Immagine
(ANSAmed) - ROMA - Cinque anni fa Israele lanciava l'operazione 'Piombo fuso' contro Gaza. Oggi quindici giovani scrittori palestinesi rispondono con un libro, 'Gaza writes back' ('Gaza risponde per iscritto'), che punta a far capire al mondo quale sia stato l'impatto di quelle tre settimane di bombardamenti a cavallo tra dicembre 2008 e gennaio 2009 sulla vita della Striscia e dei suoi abitanti. Il volume nasce con aspirazioni internazionali: tutti i racconti sono stati scritti direttamente in inglese, come ha spiegato a vari blog letterari l'editore, Refaat Alareer, docente di letteratura comparata e scrittura creativa all'Università di Gaza, che ha anche investito sull'affinamento delle capacità di scrittura in inglese dei 15 autori, in gran parte studenti universitari o poco più vecchi, tra cui molte donne. Una scelta di politica editoriale per evitare "mediazioni o influenze di traduttori e voci non palestinesi&q

The Jewish philosopher who tried to convince Israel not to try Eichmann

e Haaretz.com . The Jewish philosopher that tried to convince Israel not to try Eichmann On July 27, 1960, legendary Jerusalem mayor Teddy Kollek, who, at the time, was director general of the Prime Minister’s Office, received a letter from the renowned British-Jewish philosopher, Prof. Isaiah Berlin. In the letter, which opens with “Dear Teddy,” Berlin wrote, “I see that there is no avoiding a trial. What is its political purpose? To remind the world about the slaughter?” He was referring to the trial of Nazi war criminal Adolf Eichmann, which would open in Jerusalem the following year. Two months earlier, Prime Minister David Ben-Gurion made a dramatic statement in Israel’s parliament, the Knesset. “I must notify the Knesset that, some time ago, Israel’s security services located one of the most infamous Nazi war criminals of all, Adolf Eichmann, who, to