Dire e inibire di Claudio Vercelli
Qualche parola è dovuta, a questo punto, rispetto a una vicenda che sta facendo il giro del web, quanto meno in quel circuito di interlocutori che si occupano di scrittura e comunicazione pubblica. Le persone e i fatti, intanto: Marina Morpurgo – per me da sempre MM (come la chiamo, per prenderla amichevolmente in giro, facendo del suo nome un acrostico che equivale a quello di metropolitana di Milano, la città in cui abita e lavora) – è una firma nota in campo ebraico come anche in quello della carta stampata. A lungo ha lavorato nella stampa quotidiana, seguendo la classica trafila di chi fa la cosiddetta gavetta, per poi impegnarsi in quel singolare e irripetibile settimanale che è stato Diario allora diretto da Enrico Deaglio, di cui è stata caporedattrice. Ha raccontato il nostro paese, e non solo, per tantissimi anni. Dopo di che, chiusa quest’ultima testata, del pari a tanti, ha dovuto arrangiarsi da sé, non potendo più contare su un reddito fisso. Si è rimboccata le maniche