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Gideon Levy : Il discorso improbabile di Netanyahu

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Internazionale n.1010 26 luglio/1 agosto 2013 Le opinioni Il discorso impossibile di Netanyahu di Gideon Levy – Ha’aretz Nel mio sogno vedo Benjamin Netanyahu tenere il discorso della sua vita, che poi sarebbe il discorso della nostra vita. Ringraziando il segretario di stato americano John Kerry per i suoi sforzi e il presidente palestinese Abu Mazen per la sua disponibilità, Netanyahu annuncia la fine della paralisi israeliana e lancia un’impostazione completamente nuova, un nuovo Netanyahu, e ancor di più: un nuovo Israele.                      Cartello: 3° intifada                                         Cartello: nuovo quartiere ebraico a                                                                                           Gerusalemme Est  Abu Mazen: Soltanto la prima pietra                 Netanyahu: Soltanto la prima pietra Il nuovo Israele farà subito, senza precondizioni, una serie

Palestina. Il movimento 'queer', piccoli numeri per una grande visione

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Palestina. Il movimento 'queer', piccoli numeri per una grande visione Il movimento queer palestinese non esisteva prima della seconda Intifada. Oggi è una realtà composita che ha capito "di non poter accantonare l'identità palestinese", che rifiuta "la dicotomia occidentale dominante", ed ha compreso che "i poteri oppressivi   non fanno differenza tra i gay e gli altri: non puoi lavorare contro l’occupazione israeliana e dimenticare patriarcato e capitalismo. Sono diverse facce dello stesso sistema di oppressione”. Per quanto piuttosto nuovo e ridotto, il movimento queer in Palestina è ben lontano dall’essere una realtà omogenea. Comprende infatti molti gruppi di attivisti diversi, dinamici e agili che, all’interno del quadro più ampio della lotta di liberazione sociale e n

La crisi egiziana soffoca la Striscia di Gaza

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Gaza, 27 luglio 2013, Nena News - E' il destino della Striscia di Gaza . Vivere nell'emergenza, nella precarietà. Non a causa di disastri naturali ma di decisioni politiche prese dagli israeliani e dagli egiziani, aggravate dal disinteresse internazionale verso la condizione di 1,6 milioni di palestinesi. La crisi egiziana e la guerra tra esercito e islamisti radicali che si combatte nel vicino Sinai, stanno avendo un rapido e drammatico impatto sulla vita dei civili palestinesi. Ne sanno qualcosa anche i volontari italiani di "Music for Peace" rimasti bloccati per un mese ad Alessandria d'Egitto con il loro convoglio di aiuti umanitari destinato alla Striscia. Una volta ricevuto il via libera, sono poi rimasti per giorni fermi a El Arish a poche decine di km dal valico di Rafah che ormai apre ad intermittenza. Oggi, in tarda mattinata, il convoglio di "Music for Peace" dovrebbe finalmente arrivare al terminal di confi

Bradley Burston : vi sarà pace tra Israele e Palestina

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Bradley Burston   Sintesi personale     Ovunque si guardi  le persone accorte  non posssono che essere d'accordo su questo  : i negoziati israelo-palestinesi  hanno la stessa possibilità di successo di una palla di neve all'inferno  . In realtà  sia a destra  che a sinistra  che al  centro  si sentirà dire  non solo che i colloqui  sicuramente falliranno , ma che in realtà   dovrebbero fallire . Altri  affermano senza mezzi termini. I colloqui di pace sono "una garanzia di guerra" ed è  potenzialmente "la peggiore di tutte le opzioni." Sapendo quello che sappiamo, dopo aver attraversato quello che abbiamo passato ,la speranza  cestinata, il dolore eterno, la vita e i decenni perduti , non vi è alcun motivo razionale per credere nella possibilità della pace A questo  punto si potrebbe anche concludere :  ci vorrebbe un estremista  fanatico per  credere che la pace  sia possibile sulla base di due stat

Francesca Borri : Voglio parlare della Siria, non tanto del mio ruolo come freelance

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      Global Voices in Italiano Francesca Borri su The Guardian : "Voglio parlare della Siria, non tanto del mio ruolo come freelance" Dalla rubrica quotidiana "Voci Globali" su La Stampa http://www.lastampa.it/2013/ 07/25/blogs/voci-globali/ guardian-Z6LfnT1VqHOZCdlZcZDzxM /pagina.html   Ho scritto quel pezzo sulla Columbia Journalism Review per esporre le difficoltà che i freelance incontrano a scrivere di Siria, ma nessuno mi ha chiesto come hanno reagito i siriani francesca borri Questo l'originale italiano dell'articolo uscito oggi sul sito del  Guardian londinese in cui Francesca Borri dettaglia meglio la sua posizione, dopo le polemiche suscitate dal suo articolo iniziale  d'inizio luglio sul lavoro di freelance in tempo di guerra in Siria. Ieri avevamo pubblicato qui una prima serie di sue risposte (ndr). In realtà è colpa mia. Questo tesserino delle terme non si trova mai. Perché non sono mancate,

Gerusalemme: arabo condannato a 10 anni di carcere per aver venduto ciambelle senza permesso

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Sintesi personale   Sapete già  chi è Zaki Sabah. Nir Hasson ha scritto un articolo su di  lui su Haaretz. Sabah ha  60 anni , soffre di diabete ed ha sette figli . Per 15 anni ha venduto ciambelle arabe   a Gerusalemme senza  permesso. Per le sue azioni criminali  r iceve multe giornaliere da ispettori comunali, tutte  non pagate   .  Solo raramente  il Comune mostra tanta determinazione nel perseguire i propri obiettivi. E 'stato deciso  di impedire a Sabah di continure la sua attività  e fina

Hamas chiude Al-Arabiya e Ma'an News

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Articolo Gerusalemme, 26 luglio 2013, Nena News - Quando non ci pensano le bombe sganciate dall'aviazione militare israeliana, a mettere a tacere la stampa a Gaza c'è Hamas. Ieri gli uffici dell'emittente tv e agenzia stampa Al-Arabiya sono stati chiusi dal governo islamista della Striscia, con l'accusa di "riportare informazioni false". Hamas ha fatto sapere che gli uffici, che si trovano nel quartiere al-Ramal di Gaza City, saranno chiusi solo temporaneamente. Secondo quanto riportato da un giornalista di Al-Arabiya, ai dipendenti della tv è stata consegnata una notifica dalle autorità che li minacciavano di arresto nel caso fossero entrati nell'edificio e un ordine del procuratore generale che chiudeva immediatamente gli uffici. Ma nel target di Hamas non è finita solo la tv saudita, ma anche l'agenzia di stampa palestinese Ma'an News e una compagnia, Lens, accusata di "collaborare con i sionisti". Il Sindacato dei Giorn

Tunisia, ucciso il leader di sinistra Brahmi

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Articolo Roma, 26 luglio 2013, Nena News - Un nuovo omicidio politico infiamma la Tunisia. Nel giorno dell'anniversario dell'indipendenza tunisina e a cinque mesi dall'uccisione del leader dell'opposizione di sinistra, Chokri Belaid, freddato a febbraio di fronte alla sua casa, ieri a morire sotto i colpi di pistola di uomini armati è stato Mohammed Brahmi. Secondo quanto riportato dalla figlia di Brahmi, due uomini sono apparsi di fronte all'abitazione di famiglia e hanno sparato undici colpi contro l'uomo, che il 7 luglio si era dimesso da segretario generale del Popular Movement, come forma di protesta per la presunta infiltrazione di islamisti. Cinquantotto anni, padre di cinque figli, membro dell'Assemblea Costituente, formazione laica di sinistra, Brahmi è stato ucciso fuori dalla sua abitazione, secondo quanto riportato da un altro membro del partito, Khaled Khichi. Come per Belaid, anche la famiglia Brahmi punta il dito contro il pa

Israele-Palestina : Quelli che non aspettano la politica di di Giorgio Bernardelli

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      Quelli che non aspettano la politica di Giorgio Bernardelli | 25 luglio 2013 Si parla molto in questi giorni del processo di pace tra israeliani e palestinesi che - su sollecitazione del segretario di Stato americano John Kerry - dovrebbe ripartire a giorni, con un incontro a Washington tra le due delegazioni. Ci si divide tra chi vede soprattutto il bicchiere mezzo pieno (il fatto che le due delegazioni tornino a parlarsi) e chi si concentra su quello mezzo vuoto (il fatto che non vi siano passi avanti sostanziali nelle posizioni con cui si presentano al tavolo). Vedremo chi avrà avuto ragione. Intanto però - aspettando che ciascuno metta sul serio le carte in tavola - è più interessante tornare a parlare degli israeliani e dei palestinesi che, indipendentemente dagli sviluppi politici, continuano comunque ad andare oltre le barriere per costruire qualcosa insieme. L’abbiamo raccontato tante altre volte in questa rubrica, ma ci sembra lo stesso importante

Ilan Pappé : «Quei negoziati finiranno nel nulla»

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«Quei negoziati finiranno nel nulla»   I NTERVISTA a Ilan Pappé: «Gli Usa vogliono che i colloqui procedano con Israele padrone nei Territori occupati» di Michele Giorgio HAIFA - I colloqui israelo-palestinesi stentano a partire nonostante l'annuncio in pompa magna fatto la scorsa settimana dal Segretario di Stato americano John Kerry. In ogni caso Abu Mazen e Benyamin Netanyahu mettono le mani avanti. Il presidente dell'Anp e il premier israeliano hanno entrambi avvertito che un referendum tra le rispettive popolazioni deciderà l'approvazione dell'eventuale accordo tra le due parti. Referendum che sul lato israeliano solleva un interrogativo: è giusto che la popolazione di uno Stato occupante, di fatto, decida con un voto se approvare l'indipendenza e la libertà di un altro popolo sotto occupazione? È solo una delle tante questioni che solleva il tentativo diplomatico sul quale si gioca la reputazione il Segretario di Stato. Ne abb

Yesh Din la polizia israeliana non riesce a perseguire la violenza contro i palestinesi

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  1 Yesh Din pubblica ricerche e monitoraggio sulle  indagini della polizia in relazione alle denunce  di violenza contro i palestinesi perpretate da cittadini israeliani. I dati aggiornati indicano che tra il 2005 e il 2013 solo l' 8,5 dei casi  si sono conclusi  con la incriminazione di israeliani sospettati di danneggiare i palestinesi e le loro proprietà. Nella stragrande maggioranza dei casi  gli investigatori non sono riusciti a individuare i colpevoli o  raccogliere prove sufficienti per il procedimento penale. I nuovi dati sono praticamente identici a quelli riportati in passato. Di conseguenza non c'è stato  alcun miglioramento nella capacità della polizia di investigare  i reati  Articolo Originario  Only 8.5% of Investigation Files into Offences Committed by Israelis against Palestinians End in Indictment; 84% of Files are Closed due to Police Investigation Failures   Figures based on monitoring of the investigations in 938