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Tunisi : Forum Sociale mondiale. Con una marcia si apre il 'Forum della Dignità’

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Un corteo partecipato ha attraversato il centro di Tunisi per aprire il primo Forum Sociale mondiale ospitato in un paese arabo. Migliaia i partecipanti, che hanno sfilato nel pomeriggio del 26 marzo invadendo le strade della 'Rivoluzione del Gelsomino'.  WSF/ Con una marcia si apre il 'Forum della Dignità’ A cura di Cecilia Dalla Negra – foto di Jacopo Granci da Tunisi   Erano attese 30mila persone, e i numeri del primo giorno non sembrano deludere le aspettative. Nel pomeriggio del 26 marzo si è ufficialmente aperto il Forum Sociale Mondiale, 12 anni dopo la prima edizione ospitata a Porto Alegre, in Brasile. Da mesi tantissimi volontari sono impegnati nella realizzazione dell'evento, per organizzare l'accoglienza dei partecipanti, sistemare il calendario delle tavole rotonde.  Quasi 5 mila le organizzazioni della società civile presenti, che da oggi si confronteranno nell'intenso programma di quello che è stato subito ribattezza

Sayed Kashua : Io, arabo d'Israele, comico per la pace".

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  Al Sayed Kashua ha un’anima maledettamente doppia. Esce da ogni schema. Da un lato è un arabo con cittadinanza israeliana e senza esitazioni ritiene quella palestinese una minoranza oppressa, dall’altro scrive scandalosamente in ebraico sia i suoi romanzi che una rubrica sul quotidiano Ha’aretz, mentre sulla tv israeliana va in onda la sua seguitissima sit-com Avodà Aravi (Lavoro da arabi) che ironizza sia sulle diffidenze degli israeliani sia su tutto quel che gli arabi israeliani sono e pensano, dal fatto di sentirsi cittadini di seconda classe alle loro aspirazioni ad integrarsi frustrate anche da un’indomita arretratezza e da un conflitto permanente dentro di sé. Come in un episodio del serial dove alla fine di una serata di bevute, si ferma a fare pipì senza accorgersi, nel buio, di stare pisciando su un monumento israeliano con la polizia a due passi: apriti cielo, improvvisamente, sui giornali lui, un arabo moderatissimo e pacifista, diventa il nemico numero un

Rabbini per i diritti umani: settler scagliano pietre contro attivisti

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Watch: Today again Settlers from Havat Maon attacking activists with slingshots & stones. We call for Israel to stand, invistigate and stop them! The video brought to us by Ta'ayush תעאיוש تعايش Please share! | http://bit.ly/10cmeNo   The last video we brough you was from the 9.3.2013 | http://bit.ly/Ym9gyc

Meretz : il volto umano di Israele

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Il volto umano di Israele. Ci siamo anche noi di Meretz, gli operai, gli intellettuali, gli studenti, i professori, gli scrittori, le donne lavoratrici, gli arabi israeliani che combattono con noi per gli stessi ideali socialisti. We shall overcome, insieme per il bene e la lunga vita di Israele. Buon Pesach a tutti.

Moni Ovadia : Il nome del Papa lo sapevo prima

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Il nome del Papa lo sapevo prima 23 marzo 2013 Il grande rumore mediatico intorno al nuovo Pontefice della Chiesa Cattolica e alla sua inedita figura, si sta un po’ smorzando. Fortunatamente anche la frenetica quanto monotona ondata di commenti, pronostici, soprattutto mancati e di bla bla senza costrutto rifluisce o, perlomeno, si sposta su altri argomenti. Adesso posso sentirmi meno petulante se anch’io, ebreo agnostico, mi azzardo a dire la mia su Papa Bergoglio. La prima cosa che rivendico, è di aver preconizzato per primo l’avvento al soglio pontificio di un cardinale delle Americhe che si sarebbe dato il nome di Francesco. La profezia la feci vent’anni orsono in un mio spettacolo dal titolo Oylem Goylem e specificamente in una storiella yiddish. La storiella mette in scena un sacerdote e un rabbino grandissimi amici. Si stimano e si rispettano ma competono aspramente solo su una questione. Ognuno dei due uomini di fede segue con trepidazio

Pasqua: Israele chiude valichi Territori Ahsrawi protesta contro limitazioni a fedeli cristiani

1(ANSA) - TEL AVIV, 24 MAR - Per la Pasqua ebraica, il ministro israeliano della difesa Moshe Yaalon ha ordinato la chiusura dei valichi con la Cisgiordania, dalla mezzanotte di oggi e fino alla notte di martedi'. La Pasqua ebraica iniziera' domani sera e durera' una settimana. Prima che questo provvedimento fosse reso noto, la dirigente palestinese Hanan Ashrawi aveva denunciato le difficolta' dei fedeli palestinesi cristiani intenzionati a celebrare a Gerusalemme la Domenica della Palme e la Settimana santa. 2   In the annual Palm Sunday procession, Palestinian Christians carry signs naming their West Bank communities, all of which are cut off from Jerusalem by the Israeli separation barrier, requiring their residents to obtain special permits to e nter, March 24, 2013. Such restrictions have dramatically reduced the number of Palestinians, both Muslim and Christian, from worshiping in Jerusalem. For more Activestills photos from the protest: http://bi

Il discorso di Obama a Gerusalemme di Richard Falk

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← Previous Post Next Post → Il discorso di Obama a Gerusalemme Redazione 26 marzo 2013 0   di  Richard Falk – 26 marzo 2013 E’ stato un discorso ossequioso e preparato con maestria da parte del più importante leader del mondo e del governo che più costantemente è stato campione nei decenni della causa israeliana.  Accolto con entusiasmo dal pubblico della gioventù israeliana, e specialmente dagli ebrei liberali di tutto il mondo. Nonostante la sede, le parole di Obama a Gerusalemme il 21 marzo sono sembrate principalmente mirate a rischiarare in qualche modo l’aria a Washington. Obama può avere ora una possibilità leggermente migliore di riuscire a costruirsi un’eredità nel suo secondo mandato presidenziale, nonostante un Congresso statunitense profondamente polarizzato e un’economia USA in lotta, se vista dalla prospettiva delle sofferenze dei lavoratori piuttosto che in ba

Rete-Eco Ebrei contro l'Occupazione : dichiarazione

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  Rete-Eco Ebrei contro l'Occupazione dichiarazione Il nostro gruppo, Ebrei contro l'occupazione, si è formato anni fa perchè non potevamo più sopportare le voci ufficiali ebraiche che erano sempre e incondizionatamente, diremmo organicamente, filo israeliane, nonostante decenni di occupazione israeliana in Cisgiordania e Striscia di Gaza, il costante aumento delle colonie, una politica di occupazione crudele e manifestamente atta a cercare di scoraggiare e sgombrare il campo da chi da sempre lì abitava: i palestinesi. Sono passati anni da quel giorno in cui, durante una manifestazione pro-Palestina, siamo sfilati per Roma col nostro striscione, accolti in piazza da un emozionante e affettuoso scroscio di applausi il cui senso era evidente: grazie per esserci, grazie per impedirci di pensare che gli ebrei