Palestina, Gybo: due anni dopo il 'Fuck you', "siamo ancora qui"
Il 15 marzo del 2011 i giovani palestinesi scendevano in piazza per chiedere la fine delle lotte fratricide tra Hamas e Fatah e la riconciliazione nazionale. Il gruppo dei Gybo pubblicava il manifesto del ‘Fuck you’. A distanza di due anni il racconto di cosa accadde dopo nelle parole di un attivista. di Cecilia Dalla Negra Mohammed Matter – ‘Abu Yazan’ per gli amici – il 15 marzo del 2011 se lo ricorda bene. Ricorda Katiba Square, a Gaza city, piena di giovani manifestanti. Ricorda l’entusiasmo, la fatica, il lavoro per arrivare a quella data. Ricorda gli slogan. Ma, soprattutto, ricorda la violenza. Non è sicuro invece se quello fosse proprio un ‘manifesto’. Nell’articolo che ha scritto per al Jazeera si domanda se non fosse, piuttosto, un “grido d’aiuto, un atto d’accusa. O forse, ancora, un appello al mondo e a noi stessi per il cambiamento”. Mohammed è un giovane scrittore, uno studente e un attivista. Un ragazzo palestinese e un membro del Gaza Youth