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Israele e la base segreta a un passo dall’Iran di Mazzetta

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  LO SCOOP -   Una rivelazione che già ora potrebbe guastare i rapporti tra Teheran e Baku, dove dal 2003 regna il figlio del defunto dittatore (nella foto con l’israeliano Peres) che ha tenuto il potere dalla separazione dall’Unione Sovietica fino al 2003, quando lo ha passato al figlio prima di morire. ”Gli israeliani hanno comprato una pista d’atterraggio” così avrebbe rivelato a FP un “Senior administration official”, ovviamente non identificabile, che ha anche rivelato che il sito sarebbe stato battezzato Azerbaijan. Ha fatto rumore  l’articolo con il quale Foreign Policy  ha rivelato che Israele avrebbe a disposizione una base aerea in Azerbaijan, a pochi chilometri dai confini settentrionali dell’Iran.   VICINI TURBOLENTI -  Le relazioni tra Israele e Baku urtano ovviamente la suscettibilità iraniana e anche quella turca, ma hanno agitato soprattutto gli americani, che non ne vogliono spare di un attacco all’Iran e, temendo di ritrovarsi di fronte a cose fatte, ultimament

Michel Warschawski :Sionismo: è davvero colonialismo

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Associazione di Amicizia Italo-Palestinese, 21 Marzo 2012 Alternative Information Center 09.03.2012 “ Il sionismo cesserà di essere reietto solo quando l’Occidente desisterà dal trattare il colonialismo come reietto”. Così scriveva alcuni giorni fa Rafael Castro in un blog pubblicato su Ynet. Castro aggiungeva che “la descrizione politically correct del colonialista come quella di un bullo razzista deve essere sostituita da quella di uno che costruisce strade, scuole e ospedali per i nativi (….). Si dovrebbe far notare che i colonialisti gestivano un sistema di ordine pubblico molto più equo di quello dei capi tribali che li avevano preceduti e dei dittatori che sono loro succeduti.”                                   L’articolo di Castro fa parte di una tendenza che riprende, e che ritiene che il colonialismo abbia svolto un ruolo positivo, di sviluppo e di civiltà, come se fosse fattore di civilizzazione. I milioni di vittime, il furto di tesori locali, l’oppressione dei p

30 marzo 2012, la Giornata della Terra porta il mondo in Palestina

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I social network si riempiono di immagini scattate in molti paesi per manifestare solidarietà e vicinanza, mentre oltre un milione di persone si prepara a marciare verso Gerusalemme. È la Giornata della Terra palestinese, commemorata ogni anno il 30 marzo, che con una marcia globale tenta di far arrivare la Palestina nel mondo, e il mondo in Palestina.    di Cecilia Dalla Negra   Era primavera, e le autorità israeliane procedevano alla confisca di migliaia di ettari di terra palestinese, in Galilea. Le manifestazioni per rivendicarne la liberazione erano state organizzate rapidamente: scioperi, dimostrazioni di massa e proteste si ripetevano da giorni, represse con la violenza dalle forze di occupazione. Il 30 marzo sulla folla si apriva il fuoco: sei manifestanti palestinesi venivano uccisi, centinaia feriti, picchiati e arrestati. Era il 1976. Ma da allora, in Palestina, se lo scenario non è cambiato. Se lo ha fatto, è stato solo per peggiorare. Le manifestazioni nonviole

I pacifisti israeliani dimostrano per protestare contro i discorsi di guerra all’Iran che si fanno a Tel Aviv

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I pacifisti israeliani dimostrano per protestare contro i discorsi di guerra all’Iran che si fanno a Tel Aviv Di Juan Cole 27 marzo 2012 Il quotidiano Haaretz riferisce che  sabato centinaia di pacifisti israeliani hanno   dimostrato a Tel Aviv http://www.haaretz.com/news/national/hundreds-of-israelis-march-in-tel-aviv-to-protest-war-with-iran-1.420510  per protestare contro tutto il parlare che si fa di attaccare le installazioni nucleari iraniane destinate all’arricchimento dell’uranio. Sui loro cartelli c’era la richiesta: “No alla guerra con l’Iran,” e “Colloqui, non bombe”.L’audacia di questa marcia di protesta, data l’atmosfera politica di destra che esiste a Israele, non dovrebbe essere sottovalutata. La sinistra israeliana, rovinata alle elezioni e inattiva da anni, dall’anno scorso ha iniziato  a far risentire la sua voce . Il movimento J14 per le dimostrazioni di piazza per rendere accessibili alloggi e istruzione, la scorsa estate e autunno ha portato nelle strade

ZVI SCHULDINER :Il terreno di coltura del fondamentalismo, dalla Francia a Kandahar

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     Il sangue di bambini innocenti è il sangue di bambini innocenti e non possono esserci attenuanti per nessuno, né giustificazioni Qualunque siano i dati biografici e le motivazioni ideologiche di Mohammed Merah, il terrorista francese di origine algerina presunto autore dell'assassinio di tre bambini e di un uomo nella scuola ebraica di Tolosa, il suo crimine è abominevole. Chi spara su dei bambini e poi si avvicina ai corpi caduti per assicurarsi con un colpo di grazia che siano davvero morti, è un ripugnante assassino. La politica israeliana, i crimini israeliani, l'avversione che suscita l'attuale politica israeliana, o le schizofreniche e paranoiche minacce israeliane all'Iran..., tutto questo non c'entra nulla: chi spara su degli innocenti per il solo fatto della loro connotazione - etnica, nazionale, di colore, sessuale o di qualsiasi altra indole - è un criminale con buona pace di tutti gli idioti che cercano attenuanti. In queste ore l'ha pr

Zvi Bar'el : Israele rompe i rapporti con il Consiglio dei Diritti Umani dell'ONU unendosi ai peggiori Paesi del mondo

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Sintesi personale In banning a UN probe, Israel is joining the worst of clubs La decisione del Consiglio per i diritti umani delle  Nazioni Unite  di istituire una commissione d'inchiesta sulla questione degli insediamenti non è un  problema. Questo comitato, dopo tutto, non scoprirà nulla di nuovo :  i  danni causati dagli insediamenti sono evidenti , documentati e dettagliati in migliaia di documenti  ormai  diventati gialli. Apertamente  e senza timori  Israele sta acquisendo  il controllo dei territori, impedendo il movimento ai  civili, confiscando   fondi appartenenti all'Autorità palestinese e applicando sistemi giuridici differenti per israeliani e palestinesi. I  palestinesi non  hanno bisogno  di questa commissione d'inchiesta.  Essi, come nessun altro, vivono  le conseguenze  provocate  dagli insediamenti  e sanno che  la relazione dell'ONU  non può curare questa  malattia  maligna. I cittadini israeliani  hanno bisogno  di un comitato che raccolga