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Paola Caridi (inviseblearabs) :Pietre, lacrimogeni, contusi ad Al Aqsa. E le puntate precedenti

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   Pietre, lacrimogeni, contusi ad Al Aqsa. E le puntate precedenti admin | February 24th, 2012 – 6:59 pm   http://invisiblearabs.com/?p=4371 Quattro palestinesi arrestati, decine di contusi tra i fedeli musulmani e i poliziotti israeliani. È il bilancio di un venerdì di scontri a Gerusalemme, nel cuore della Città Vecchia. Dopo la grande preghiera nella moschea di Al Aqsa, alcuni giovani palestinesi hanno lanciato pietre dalla Spianata delle Moschee sulla piazza sottostante, al Muro del Pianto. La polizia israeliana è allora entrata sulla Spianata, lanciando lacrimogeni. Molti i contusi. Gli scontri, poi, si sono spostati nelle zone di Gerusalemme est dove la frizione tra coloni israeliani e gli abitanti palestinesi è più forte, a Silwan e a Ras al Amud. Fin qui la cronaca. Quello che in gergo si direbbe un breve lancio d’agenzia. Come forse l’avete trovata sui resoconti online dei grandi giornali. Questa, però, è solo una parte della storia. O meglio, solo l’ultimo epi

Una testimonianza dalla Palestina : Quando si parla di coloni e palestinesi.....

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  Sono stata nei Territori circa un mese fa. Non si può dire una bella esperienza, tranne il fatto che per la prima volta eravamo tutti insieme  nel villaggio di mio marito così le figlie hanno potuto vedere dov'è nato il loro papà che  non potrà più tornare se non con un passaporto italiano (e controlli e "umori" permettendo). Hanno visto il paesino povero dove accanto a vecchie automobili circolano gli asini ', dove un gregge di pecore attraversa la stradina principale del paese, dove al posto dei lampioni sul ciglio delle strade trovi degli splendidi ulivi. Hanno visto la massaria dei nonni materni, hanno conosciuto vecchi zii e nuovi cugini. Hanno visto le tombe dei loro bisnonni....è stato un viaggio "istruttivo" per loro. Tra qualche anno (quando saranno coinvolte in discussioni di attualità) quando qualcuno dirà loro che la Palestina e i Palestinesi non sono  mai esistiti potranno ribattere con la rabbia della verità perchè il loro papà ci è nato in P

Israele : la colonia di Tomer, dall'interno

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L'Alternative Information Center è entrato nella colonia israeliana di Tomer (Valle del Giordano) e ha raccolto testimonianze e racconti sulla vita e sulle condizioni di lavoro della manodopera palestinese. Di seguito vi propone una serie di fotografie di questa terribile realtà.  Lavoratori palestinesi entrano con un trattore all'interno della colonia israeliana di Tomer (foto, Marta Fortunato, AIC)   La colonia di Tomer sorge a meno di 20 chilometri a nord di Gerico e dall'anno della sua creazione, il 1978, si è espansa a vista d'occhio sottraendo terre ed acqua alle comunità palestinesi dell'area. Come la maggior parte degli insediamenti nella Valle del Giordano, anche Tomer ha una popolazione piccolissima. Meno di 300 abitanti per un'area pari a 366 dunums, vale a dire più di 1000 metri quadrati di terra per ogni colono. Tomer produce peperoni, uva, pomodori, carciofi, datteri e banane, che vengono raccolti, imballati ed esportati in tutto il mondo. Da f

Michael Warschawsk :Israele sfida l'Iran

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i  chiari piani di Netanyahu e Barak di attaccare l'Iran preoccupano persino la classe dirigente israeliana. Michael Warschawski spiega il perchè. Il giornalista israeliano Yoel Marcus non è di sinistra, ed è usato spesso come un canale per i politici che non vogliono esprimere apertamente le proprie opinioni. L'articolo di Marcus pubblicato su  Haaretz il 17 febbraio scorso riflette senza dubbio lo stato d'animo dei movimenti israeliani di centro e dei gruppi di sicurezza, profondamente preoccupati delle possibili pazzie che potrebbe fare la coppia Barak-Netanyahu nei confronti dell'Iran. Di seguito sono state scelte delle dichiarazioni che testimoniano il livello di panico che è dilagato tra molti membri delle istituzioni politiche e persino militari alla luce degli intrighi avviati della coppia che governa di Israele. "La bella coppia di Bibi e Barak agisce come Rambo, con Sylvester Stallone come protagonista. Veri uomini {...}. A differenza del film, in cui

Associazione Israeliana :Khaled Adnan è in pericolo immediato di morte, ma la Corte di Israele non ha fretta.

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La Corte Suprema di Giustizia di Israele ha fissato l’udienza relativa al caso dello sciopero della fame del prigioniero in detenzione amministrativa Khader Adnan per il 23 febbraio 2012. E’ stata stabilita questa data, nonostante un referto medico che Adnan è in “immediato pericolo”. La comunità internazionale è chiamata a considerare Israele responsabile.               La Suprema Corte di Giustizia israeliana, oggi, ha fissato che l’udienza per le istanze concernenti il caso di Khader Adnan si terrà giovedì 23 febbraio 2012 alle ore 11:30. La petizione è stata presentata dai suoi avvocati il 15 febbraio. Alla Suprema Corte di Giustizia è stata fornita una relazione medica dettagliata preparata il 14 febbraio da un medico accreditato israeliano per conto dei Medici per i Diritti Umani – Israele (PHR – Israel). Nonostante l’accurato referto medico, che ha confermato che Khader Adnan “ è in immediato pericolo di morte,”  e che  “un digiuno che superi i 70 giorni non rende possib

Michael Warschawski :Liberali israeliani: tutta colpa degli arabi.

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Ari Shavit, corrispondente di  Ha’aretz  e membro del comitato di redazione del quotidiano, è troppo occupato con l’apologetica della politica israeliana. E non è il solo.                        Il giornalista del quotidiano israeliano Ha'artez, Ari Shavit   Nella stampa israeliana, Ari Shavit è la versione aggiornata ma non certamente migliorata di Dan Margalit negli anni Ottanta. Ogni regime necessita di un avvocato dell’opposizione liberale e il governo israeliano non fa eccezione. Il fatto che tali sostenitori sembrino scrivere da una prospettiva critica rafforza ancora di più il loro elogio delle azioni di governo contro le quali dovrebbero parlare. Negli anni Ottanta e Novanta questo ruolo era svolto da Dan Margalit, rimpiazzato nel 2000 da Ari Shavit. Nemmeno una minoranza dell’opinione pubblica israeliana e della comunità internazionale sa che la responsabilità del fallimento di quello che viene chiamato “processo di pace” cade interamente sulle spalle dei