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Palestina: quanto ci guadagna Israele a continuare l'occupazione

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 " La sola ragione per la quale Israele rifiuta di agire in buona fede come un partner per la pace è il profitto che riesce ad ottenere attraverso il suo potere occupante". Lo afferma il Dr. Hasan Abu Libdeh, ministro dell'Economia, nel giorno in cui l'Applied Research Institute di Gerusalemme pubblica il 'Primo calcolo sistematico dei costi annuali imposti dall'occupazione sull'economia palestinese'. Dal report emerge quanto l'economia palestinese sia stata danneggiata dall'occupazione: si stima che essa sarebbe potuta essere almeno due volte piu' forte di quella attuale. di Angela Zurzolo L'occupazione blocca l'accesso alle risorse del Mar Nero e del fiume Giordano, stabilendo forti restrizioni sul ricorso alle falde acquifere della Cisgiordania per i palestinesi. E' chiaro che l'economia di Israele sarebbe fortemente danneggiata se non potesse ricorrere al 60 per cento delle acque del fiume Giordano e al

Israele: la censura passa anche dai libri dei bambini palestinesi

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di Maria Letizia Perugini A Gerusalemme Est i bambini hanno a disposizione due testi su cui studiare, simili, addirittura quasi uguali a un primo sguardo. In realtà uno è la versione 'rivista e corretta' degli israeliani del testo proposto dall'Autorità palestinese. Il revisionismo sui libri di testo non è una novità e si verifica ogni volta che i problemi del presente hanno le proprie radici politiche e culturali in un passato non ancora risolto e accettato. Succede nelle nostre società così come nelle società mediorientali. Succede soprattutto tra isrealiani e palestinesi, per i quali il giudizio sul passato è profondamente divergente. In realtà guardare alle differenze tra i due libri di testo permette di avere una piccola summa dei maggiori elementi di frizione del conflitto isrelo-palestinese. Nella versione 'rieditata' sono state cancellate tutte le bandiere palestinesi che sventolavano sopra agli edifici, sono stati eliminati tutti i loghi dell

Violini israeliani e bassi palestinesi, "un'orchestra di pace"

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27 ottobre 2011 - Oggi, a Londra, Sergio Lòpez Figueroa, direttore e fondatore del  Big Bang Lab , in partnership con Dreamstake, inaugura una serie di eventi culturali volti ad aprire il dialogo sulla risoluzione pacifica dei conflitti nel mondo.  "La cultura oltre i conflitti. Musica e pace": questo il tema di una serata dedicata alle potenzialità insite nella gente e alle capacità della collettività di portare a un processo di pace duraturo nel Medioriente. La proiezione del film "Knowledge is the beginning", (2005), vuole presentarsi proprio come spunto di riflessione per il pubblico: la West- Eastern Divan Orchestra, realmente esistente, è composta da arabi ed ebrei, israeliani e palestinesi, che vivono fianco a fianco grazie alla loro comune passione. L'orchestra è un emblema di ciò che si potrebbe riuscire a creare in Medioriente: un  ensemble  di diversità che creano equilibrio e armonia. Nata nel 1999, la  West Eastern Divan Orchestra  è stata crea

Nasri al-Sayegh : Mondo arabo.I gruppi per la “promozione del male e la proibizione del bene”: odiatevi gli uni gli altri

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L’odio reciproco fra cristiani e musulmani Dopo gli  eventi del Maspero al Cairo  – con la “notte dell’arresto dei copti” per il reato di ‘manifestazione pacifica’, la gara dei mezzi di informazione a criminalizzare i manifestanti, lo schierarsi degli “islamici moderati” con il Supremo Consiglio delle Forze Armate al governo, l’accusa nei confronti dei manifestanti di aver provocato il massacro, la caduta di decine di vittime e di feriti, in misura che si avvicina a quanto avvenne nel “ giorno del cammello ” per mano dei teppisti di Hosni Mubarak e del suo allievo Habib el-Adly ( ministro degli interni dal 1997 al 2011 (N.d.T.)  ) – sono emersi numerosi interrogativi sul futuro della rivoluzione democratica in Egitto, sui crescenti pericoli che incombono sul percorso della transizione politica, sulle trappole che minacciano l’unità del popolo egiziano e lo lacerano dividendolo in copti e musulmani. La rivista egiziana “Rose al-Youssef” è stata l’unica a rompere il silenzio ipocrita ed

Palestina : brutalità dei coloni contro attivisti della pace che proteggono i contadini durante la raccolta delle olive

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Aish Kodesh Settlers Brutally Attacked Peace Activists, Now Accuse Them of Inciting Serial Jewish Murder Jalud: Another Day, Another Pogrom Anatot Pogrom: State Says Police to Investigate Itself The Face of the Jewish Klan Testimony of an Israeli activist who was robbed and beaten by settlers while attempting to assist the olive harvest Refusing to die in silence: Palestinians resist settler violence during the olive harvest

Hebron: Israele demolirà impianto a energia solare della Spagna

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AIC - Alternative Information Center 25.10.2011 http://www.alternativenews.org/italiano/index.php/topics/hebron/3237-hebron-israele-demolira-limpianto-solare-finanziato-dalla-spagna di Mikaela Levin   Israele ha pianificato la demolizione dell’impianto di energia solare della città di Mneizel, nel distretto di Hebron. L’impianto fornisce elettricità al villaggio circondata da colonie israeliane ed è stato finanziato dal governo spagnolo con circa 300mila euro. Se Israele porterà avanti l’ordine di demolizione, il governo spagnolo chiederà un risarcimento?  La piccola città palestinese di Mneizel, a circa 70 chilometri a Sud di Hebron, ha goduto per due anni e mezzo di chiacchiere fino a tarda ora, di studio e cene di notte, di film in tv e di cartoni animati, della meraviglia del conservare cibo in frigo e delle numerose possibilità di impiego permesse dall’elettricità. Avrebbe potuto godere di tutto questo molto prima, ma si trova in Area C, sotto il totale controllo

Video: il dono del sangue tra palestinesi e israeliani

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Elevata allerta attentati In Israele : accoltellato giovane ebreo ortodosso

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TEL AVIV, 22 OTT - La polizia israeliana ha deciso di elevare lo stato di allerta nella maggiori citta' del Paese in seguito all'accoltellamento di un giovane ebreo ortodosso avvenuto oggi a Gerusalemme est da parte di un adolescente palestinese. Il giovane e' da diverse ore sottoposto a un intervento chirurgico e le sue condizioni sono definite gravi. La polizia ritiene per il momento che l'assalitore, che si e' dato alla fuga, sia stato spinto da motivazioni nazionalistiche .

Gideon Levy :L’ipocrisia israeliana sul caso Shalit

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In Israele questo fine settimana si è discusso perfino del dopobarba di Gilad Shalit. Con sconfinata serietà, un noto opinionista ha riferito al paese galvanizzato il consiglio dato dagli esperti di psicologia dell’esercito israeliano: per rendere più facile il suo ritorno, i familiari dovevano mettere nella borsa anche il suo dopobarba preferito. Non meno grottesca la scritta che lampeggiava da un tabellone elettronico all’ingresso di un bar di Tel Aviv: “Brindate a prezzi speciali con vodka Absolut e Finlandia… Bentornato a casa, Gilad Shalit!”. Shalit è tornato a casa il 18 ottobre, come si sperava, ma invece che in un paese è tornato in una telenovela in cui l’unico linguaggio è sempre e comunque quello delle emozioni. C’è da sperare che sia in buona salute mentale, ma non torna certamente in una società sana: torna in una società in preda alla psicosi. La psicosi nazionale che circonda la sua sorte è cominciata nel giorno in cui è stato fatto prigioniero e oggi sta toccando il li

Morte di Gheddafi: il nuovo governo sotto accusa. La Nato si autoassolve

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Misurata (AsiaNews/Agenzie) – Le autorità libiche del governo di transizione sono sotto pressione per dare un preciso resoconto sul modo in cui l’ex leader Muhammar Gheddafi è morto. Da parte sua la Nato afferma che la morte del rais non era nei suoi piani e che terminerà le sue operazioni entro la fine del mese. Intanto la tribù di Gheddafi ha chiesto il suo corpo per la sepoltura. Ieri l’Onu e la moglie del defunto colonnello hanno domandato un’inchiesta; anche gli Stato Uniti esigono un resoconto “aperto e trasparente”. Quest’oggi sarà eseguita un’autopsia sul cadavere di Gheddafi per stabilire le cause della sua morte. Ma i diversi video diffusi su internet mostrano che il rais, catturato a Sirte, è stato picchiato, trascinato per i capelli, ferito e poi ucciso. Uno dei video mostra un Gheddafi attonito con una ferita alla testa dopo una lotta con i ribelli. All’inizio però lo si vede senza ferite, circondato da uomini armati. Più tardi, del sangue cola dal lato sinistro del suo c