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Utoya: una lettera di Igiaba Scego dal blog di Gad Lerner

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       Gad quando leggo le parole che scrivi mi sento accompagnata. Anch’io ho paura (tanto) di questa ultradestra anti-islamica, antisemita, anti-gay, anti-migranti, anti-vita, anti-tutto…quello che è successo in Norvegia è terribile. Un bacio grande ovunque tu sia e continua così c’è bisogno di te. Igiaba. PS: Ungheria, Finlandia, Francia, Svezia….i paesi dove le ultradestre sono cresciute…e si io voglio lottare, vigilare…ma dopo Utoya ho paura per me, per tutti. Continuiamo a chiamarlo pazzo quel criminale, ma non è un pazzo…era lucido crudele, aveva un obbiettivo. Ha colpito dove voleva colpire…al cuore della futura classe dirigente del partito laburista norvegese…quei ragazzi erano i ragazzi più politicamente motivati. Ora chi avrà il coraggio di fare politica attiva? Tutti usano questa parola “Pazzo” (tu no..e non sai quanto sia importante questo=…ma ecco io non ci sto! Starei molto attenta ad usare la parola psicopatico…matto…pazz? o. Allora anche Mahammad Ajmal Amir Qa

La strage in Norvegia? Per Feltri la colpa è delle vittime e informazione Corretta gli dà corda

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  MILANO - Incredibile ciò che è giunto a scrivere oggi nel suo editoriale Vittorio Feltri. Dopo aver cercato inutilmente di accusare direttamente l'Islam della strage di Oslo (su Libero e sul Giornale domenica campeggiava in prima pagina il fatto che si trattasse di una strage degli estremisti talebani, che volevano punire la Norvegia per la sua partecipazione alla guerra in Libia o per alcune vignette satiriche pubblicate su un quotidiano nazionale), poi di accusarlo indirettamente ("il razzismo e il multiculturalismo, quindi l'accoglienza degli islamici) sono due facce della stessa medaglia. Se si vuole eliminare il razzismo, basta eliminare il multiculturalismo", aveva scritto lo stesso Feltri), non restava che dare le responsabilità al singolo attentatore E invece no. Oggi il giornalista trova un altro colpevole: le vittime. Infatti, secondo Feltri, visto che sull'isola c'erano 500 persone circa, quando Breivik ha cominciato a sparare e ad uccidere, non

Abraham B. Yeoshua :Una proposta per far ripartire il negoziato e il riconoscimento dello Stato Ebraico

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  Alla ripresa dei negoziati tra Israele e i palestinesi si oppongono diversi ostacoli che non sono che una premessa di quelli che si riveleranno durante le trattative. Uno di questi è la richiesta che i palestinesi riconoscano Israele come Stato «ebraico», e che loro si rifiutano di soddisfare. Diamo un’occhiata a cosa si nasconde dietro tale richiesta, avanzata, credo, già all’epoca del governo Olmert. Se dietro a essa si nasconde il rifiuto di Israele di accogliere entro i propri confini i profughi palestinesi della guerra del ’48, perché girare intorno alla questione e non dirlo apertamente?   Ritengo che oltre il 95 per cento dei cittadini ebraici di Israele respinga fermamente questa eventualità, sia che i profughi del ’48 siano ora residenti in Cisgiordania e a Gaza, sia nei Paesi arabi. È chiaro infatti che non potranno tornare a fantomatiche «case» ormai inesistenti in un Paese per loro straniero, ma solo a una patria nella quale provino un senso di comune identità. Solo

Vivere in Palestina e a Gaza: video e testimonianze

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    VIDEO: Escalation of attacks by the Israeli navy on the CPS Gaza boat ISM 23 July -- Footage of the second water-cannon attack by the Israeli navy against the Civil Peace Service Gaza boat 'Oliva' on Thursday, July 14, 2011. The camera used was lost in the sea when the crew evacuated the 'Oliva', recovered in a fishing net, and returned on Wednesday, July 20. Land, property, resources theft & destruction / Ethnic cleansing / Apartheid Al Arakib: Sixty years and the struggle is just beginning / Adam Keller 23 July Al-Arakib [Al-Araqib] is a village in Israel, northeast of Beersheba. A village which does not appear on any map published in this country, a village whose existence the Government of Israel does not recognize and does all in its power to make sure that it would indeed no longer be there - and yet, in spite of all that the government can do, the village is very much alive. At just the moment that I write this, the children of Al-Arakib are very

Il manifesto di Anders Breivik ; ammiratore della destra israeliana in salsa antiislam

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3    Anders Breivik, Norwegian Terror Suspect, Admirer of Israel, Avigdor Lieberman  The Norway massacre and the nexus of Islamophobia and right-wing Zionism Breivik: A killer's manifesto  1 Sintesi personale  Il bilancio delle vittime dell'attacco feroce in Norvegia è salito a 92. Anders Breivik,un fan della  destra radicale ,postava  regolarmente in  un neo-nazista forum . Electronic Intifada ha pubblicato stralci di un opus magnum  di 1500 pagina scritta da Breivik che ritraggono la sua filosofia politica.I  suoi nemici sono  :  i musulmani e   quei    non-musulmani che, facilitano  il trionfo dell'Islam in Occidente   e  i marxisti .  Per questo   ha attaccato la sede del governo e un campo giovanile sponsorizzato  dal partito laburista al potere.  Nei suoi scritti, egli esprime la convinzione che un atto glorioso del terrorismo  potrebbe fomentare una  enorme contro-reazione  musulmana  e favorire , così,   un colpo di stato della  destra . L'unico probl

video :le lacrime di Gaza

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‘Tears of Gaza’ – lest our tears dry up

J. Rosenberg :Imminente attacco all’Iran: ennesimo falso allarme o inferno alle porte?

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  Un navigato funzionario della CIA che ha trascorso 21 anni in Medio Oriente prevede che Israele bombarderà l’Iran forse in autunno, trascinando gli Stati Uniti in un’altra grande guerra e mettendo in pericolo il personale militare e civile (e altri interessi) degli USA in tutto il Medio Oriente e oltre.All’inizio della scorsa settimana, Robert Baer ha fatto la sua comparsa al provocatorio show radiofonico “Background Briefing” della KPFK di Los Angeles, condotto da Ian Masters. E’ lì che ha predetto che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu probabilmente innescherà una guerra con l’Iran in un futuro molto prossimo. Robert Baer ha avuto una carriera leggendaria, compreso un periodo in Iraq negli anni ‘90 durante il quale ha organizzato l’opposizione a Saddam Hussein. (E’ stato richiamato dopo essere stato accusato di aver cercato di organizzare l’assassinio di Saddam). Al momento del suo pensionamento, ha ricevuto una decorazione di alto livello per servizio meritorio. Baer