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di Aviad Kleinberg ISRAELE – IL PRIMO GHETTO EBRAICO

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l 10 gennaio, il primo ministro israeliano ha annunciato la decisione di costruire una nuova barriera per chiudere il confine fra Israele e l’Egitto. Ma circondare tutto Israele con recinzioni e barriere farà nascere molti altri muri in questo paese – scrive lo storico israeliano Aviad Kleinberg ***“Alla fine, non ci sarà altra scelta che recintare Israele in tutte le direzioni”, ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu in una sessione a porte chiuse (le cui notizie sono immediatamente trapelate, come succede abitualmente in Israele). “Il paese dovrà essere completamente recintato in tutte le direzioni”. “In tutte le direzioni”. “Completamente”. Un’isola fortificata, armata fino ai denti, circondata da campi minati e recinzioni, da alti muri di cemento, e dal sospetto. Ciò è certamente necessario alla luce delle nostre esigenze di sicurezza, si potrebbe dire. Il problema della sicurezza che ci governa e ci protegge richiede sacrifici, e non abbiamo altra scelta che accettarli. Tut

‪A Gaza e nei Paesi Arabi raccolgono aiuti per Haiti‬

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la notizia si commenta da sola The Red Cross director was only able to accept financial donations as transferring goods out of the Strip is near impossible, commento: il reporter di haaretz spiega che la croce rossa è stata autorizzata ad accettare solo i soldi e non i beni materiali (latte in polvere giochi e coperte) perchè nulla può uscire da gaza" clicca qui (Haaretz) allegato Haiti e le Generosità Fallaci A Gaza raccolgono aiuti per Haiti, Israele li blocca Why didn't the Arab countries send help to Haiti? All the other ... Life for Relief & Dubai Charity to Send $1.25 Million http://www.prnewswire.com/news-releases ... 85812.html KUWAIT DONATES USD 1 MILLION TO HAITI http://news.brunei.fm/2010/01/15/kuwait ... -to-haiti/ Lebanon to Pledge Emergency Aid to Haiti http://www.naharnet.com/domino/tn/NewsD ... enDocument UAE to send emergency aid to Haiti http://www.thenational.ae/apps/pbcs.dll ... 09581/1002 MOROCCO TO DISPATCH $1 MILLION TO HAIT

Bradley Burston :Israele trama la guerra contro Gaza Obama può fermarla prima che scoppi?

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La prossima settimana o la settimana successiva, Barack Obama potrebbe leggere nei report dell’intelligence che i battaglioni israeliani tank si sono spostati nel sud e nell’ovest lungo le strade israeliane e che intere brigate di fanteria si sono accampano nell’area occidentale di Negev. Il conto alla rovescia della Seconda Guerra di Gaza è iniziato prima del previsto. Datiamo l’inizio, se gradite, a domenica scorsa, mentre leggiamo una fredda e terrificante analisi di Yom Tov Savia, ultimo comandante militare israeliano della Striscia di Gaza e delle adiacenze di Negev. O datiamolo, se preferite, secondo l’assioma della contemporanea storia israeliana che legge sul quotidiano: una guerra futura è essenziale, ma è inevitabile il momento in cui si dovrà dare maggior peso alle forze di difesa israeliane, come dichiara il generale. In alternativa, si può datare la nuova guerra al momento dalla selettiva amnesia che permette agli esponenti politici israeliani di dar credito all’illusio

Vescovi cattolici: A Gerusalemme cresce la divisione fra israeliani e palestinesi

Gerusalemme (AsiaNews/HLC) – Otto vescovi europei e americani denunciano la crescente divisioni fra la popolazione israeliana e palestinese a Gerusalemme e la poca volontà delle autorità politiche di voler giungere alla pace.I prelati fanno parte della Holy Land Coordination, un’associazione per la solidarietà fra vescovi occidentali e orientali. Dal 1998 essi compiono ogni anno viaggi in Terra Santa e coltivano incontri con le autorità religiose e con personalità di spicco della regione.Alla fine del loro viaggio, concluso ieri, hanno dichiarato che otto mesi dopo la visita di Benedetto XVI, come pellegrino di pace, “la soluzione per due Stati non sembra più vicina”. Nel comunicato da loro pubblicato si afferma che anche se molti desiderano la pace, “c’è bisogno di un impegno nella giustizia, che assicuri la pace. Le soluzioni sono note ai leader, ma è necessaria la volontà politica e il coraggio”.Il viaggio di quest’anno ha portato i vescovi a Gerusalemme, Betlemme, Beit Sahour , ecc

USA, YEMEN E TERRORISMO, TRA VERITÀ E MENZOGNE

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1Poco meno di venti giorni fa, lo scorso Natale, l’Occidente è sembrato ripiombare all’improvviso in un clima che molti stavano ormai cominciando a dimenticare: il clima pesante dell’era Bush, della guerra al terrorismo, e degli attentati sul suolo dei paesi occidentali. Il 25 dicembre, un ventitreenne nigeriano, Umar Farouk Abdulmutallab, ha cercato di innescare del materiale esplosivo nascosto sotto i propri vestiti mentre era a bordo di un aereo di linea proveniente da Amsterdam e diretto a Detroit. L’attentato è fallito, sia per la scarsa destrezza del giovane kamikaze sia per la pronta reazione dei passeggeri, ma un altro ordigno era ormai destinato a esplodere, con una deflagrazione potentissima: quello mediatico, la cui onda d’urto ha investito con eccezionale violenza tutti i paesi occidentali. [...] Continua a leggere » Intervenire localmente: perchè il GCC dovrebbe contribuire alla salvezza dello Yemen Lo Yemen prima di tutto I “guerrieri solitari” dell’estremismo 2 LA CRISI

Shulamit Alone: «La sinistra non c’è più. Il nostro Israele si è imbarbarito»

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La sinistra dovrebbe incarnare una idea progressiva di democrazia. Dovrebbe essere portatrice diuna visione aperta della società. Una sinistra degna di questo nome avrebbe dovuto denunciare l’imbarbarimento della società, dicendo chiaro e forte che democrazia e oppressione esercitata contro un altro popolo sono tra loro inconciliabili. E su questa linea avrebbe dovuto rappresentare un’alternativa ideale, politica, etica, alla destra fondamentalista e razzista che oggi governa. Una destra che alimenta l’estremismo fascista dei coloni, la destra che giudica i suoi avversari dei traditori da neutralizzare. Una sinistra, mi riferisco al partito laburista, chenon solo non contrasta questa destra ma addirittura ci governa assieme, è una sinistra che non ha ragion d’essere ». A sostenerlo è una delle figure storiche della sinistra laica e pacifista d’Israele: Shulamit Aloni. Con l’intervista alla fondatrice di «Peace Now», l’Unità prosegue l’inchiesta su Israele e la crisi della sinistra avv

Video- film sui settler dal sito Free documentaries

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Israel's government is in disarray after its failed Lebanon venture. The Palestinian authority is tearing itself apart in Gaza. On the West Bank, where a quarter-of-a-million Israelis live cheek-by-jowl with over two million Palestinians, ideologically driven Israeli settlers are exploiting these political weaknesses to take back settlements the Israeli government expelled them from only two years before and are expanding into new areas. http://freedocumentaries.org/int.php?filmID=303