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ISRAELE: APPELLO LEADER CRISTIANI PER FINE OCCUPAZIONE PALESTINA

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Porre fine all’occupazione e al boicottaggio che strangola l’economia palestinese riducendo in miseria la popolazione; eliminare il muro di separazione; rinegoziare con serietà e chiarezza per costruire la pace nella regione: sono i punti principali del ‘Kairos Palestine document’ un appello firmato dai massimi esponenti delle diverse confessioni cristiane in Terra Santa. Grazie alla buona volontà della comunità internazionale, e delle chiese nel mondo, “la pace è possibile” - avvertono i firmatari tra cui il Patriarca emerito di Gerusalemme, Monsignor Michel Sabbah, e l’Arcivescovo del Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme, Monsignor Theodosios Atallah Hanna - ed è la sola speranza per il futuro della Terrasanta. Ma essa impone uno sforzo concreto da parte di tutti, e non solo “parole vuote” risuonate per troppo tempo. “Israele si fa beffa del diritto internazionale e delle risoluzioni, adottate nell’impotenza del mondo arabo, mentre continuano le violazioni dei diritti umani”

Video : i tunnel di Gaza

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1 I TUNNEL che  non fanno morire Gaza Il prezzo più basso per l'edificazione di un tunnel si aggira sui 20mila euro. Lunghi almeno 200 metri, alcuni arrivano fino a 600, portano nella Striscia di Gaza ogni bene necessario. Il costo di un litro di latte, una volta arrivato nella Striscia, è raddoppiato. Triplicato se il bene in questione è un litro di benzina. Nel business dei tunnel, sul lato egiziano, ci lavorano qualcosa come 4mila tra beduini ed egiziani. Il video dal nostro inviato ad el Arish (Egitto), al confine con la striscia di Gaza.Un milione e cinquecentomila cittadini di Gaza cuociono a fuoco lento. Chiusi su tutti i lati è come se la Striscia fosse una enorme pentola a pressione. La fiammata ogni tanto si alza, come nell'attacco israeliano iniziato lo scorso dicembre. Nell'operazione cinicamente denominata “piombo fuso” allora, di gazawi, ne morirono oltre 1300. Affinché la pentola non scoppi deve esserci una valvola di sfogo. Sono i tunnel che dal Sinai e

ISRAELE: LA "SELEZIONE" DI GOLDA MEIR, NO A EBREI HANDICAPPATI

(AGI) - Gerusalemme, 9 dic. - La "Terra promessa" era aperta a tutti gli ebrei, tranne che a malati e handicappati. Tredici anni dopo la fine dell'Olocausto, centinaia di migliaia di sopravvissuti videro rinascere la speranza guardando a "Eretz Israel". Molti di loro, pero', si sbagliavano: oltrepassata la soglia di Auschwitz e Dachau, li aspettava una nuova "selezione" E' quella di cui parla un documento del 1958 rintracciato da uno storico polacco nell'ambito di un'indagine sui rapporti tra lo Stato nato nel 1948 e Varsavia. Golda Meir, allora ministro degli Esteri, suggeri' all'ambasciatore israeliano a Varsavia di far presente al governo polacco che lo Stato ebraico non era disponibile ad accogliere immigrati con menomazioni fisiche o patologie. Accennando al decisioni del "comitato di coordinamento" sull'immigrazione (nel quale erano presenti esponenti del governo e dell'Agenzia Ebraica), il futuro pri

LA QUESTIONE DELL’ACQUA IN CISGIORDANIA, IL CASO DI JALBUN

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Jalbun è un villaggio palestinese di circa 2500 abitanti, situato nel nord della Cisgiordania a non molta distanza da Jenin, e circondato da tre colonie israeliane (Ma’ale Gilboa, Mirav Kibbutz e Malkishua). Un articolo della Caritas di Gerusalemme ripercorre la storia recente di questo piccolo centro agricolo perché simbolica di quanto avviene in molti altri casi simili. Le tre colonie israeliane - dice la Caritas - occupano le colline attorno Jalbun e le loro acque reflue si riversano a fondovalle rendendo di fatto inutilizzabili i campi o compromettendo i raccolti e la loro buona qualità. Circondato per tre lati dal muro di separazione costruito da Israele, a causa di una rottura del sistema fognario le strade di Jalbun sono state invase di recente dalle acque reflue delle tre colonie. Ma il peggio avviene sottoterra: “Gli additivi chimici presenti nelle acque - dice il presidente del consiglio comunale di Jalbun, Samir Abu al-Roub - fanno ammalare le nostre piante e l’agri

Avi Issacharoff : la Turchia sventa attacco Hezbollah contro obiettivi israeliani

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sintesi personale Le forze turche hanno impedito un attacco degli Hezbollah contro un obiettivo israeliano nel paese. Ayalon ha ringraziato la Turchia per la sua collaborazione in un incontro con i giornalisti turchi.Secondo fonti della difesa, l'attacco aveva lo scopo di vendicare l'uccisione di Imad Mughniyeh , morto in un attentato a Damasco nel febbraio 2008.  L'organizzazione considera Israele responsabile per questo assassinio e , secondo i servizi segreti , aveva creato una rete di agenti iraniani a Instanbul . Questo è il terzo tentativo da parte del gruppo di vendicare la morte di Mughniyeh. All'inizio di quest'anno gli Hezbollah avevano pianificato un attacco contro l'ambasciata israeliana in Azerbaigian, ma sono stati arrestati  .In  Egitto agenti degli Hezbollah sono stati accusati di monitorare siti turistici israeliani e navi israeliane che passavano attraverso il Canale di Suez. Turkey foils Hezbollah plot allegati Uri Avnery: la "

Giorgio Bernardelli Berlanty, la clandestina

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Che cosa rende importante un fatto in Medio Oriente? E che spazio c'è davvero per il rispetto di una singola persona in un conflitto come quello che da troppo tempo insanguina la Terra Santa? Viene da chiederselo pensando alla storia di Berlanty Azzam, una studentessa palestinese per cui le prossime giornate si annunciano decisive.Fino a poche settimane fa Berlanty era una ragazza di 21 anni che si dovrebbe laureare in business administration alla Bethlehem University , l'Università dei Fratelli delle Scuole cristiane, uno dei segni lasciati in Terra Santa dal primo storico viaggio di un Papa sui Luoghi di Gesù, quello compiuto da Paolo VI nel gennaio 1964. La sua laurea era in calendario per questo mese di dicembre. Tutto fino alla sera del 28 ottobre scorso, quando - di ritorno da un colloquio per un possibile lavoro a Ramallah - Berlanty è stata fermata da una pattuglia israeliana. Il giorno dopo - a bordo di un blindato, bendata e incappucciata - si è ritrovata a Gaza, ch